Congo: aumenta il numero di disperati in fuga dalla violenza dilagante nella provincia dell’equatore
Cresce il numero di civili congolesi che scappano dalla martoriata provincia dell’equatore, nel nord-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RDC). In fuga dalla violenza dilagante, i congolesi continuano a riversarsi nella confinante Repubblica del Congo.
Secondo stime governative sono 84.000 i rifugiati arrivati in RDC dall’inizio di novembre, quando è divampata la violenza interetnica fra le tribù Enyele e Munzaya per dispute relative ai diritti agricoli e di pesca.
Insieme ai suoi partner, l’UNHCR sta cercando di far fronte ai nuovi arrivi, ma gli aiuti iniziano a scarseggiare, i rifugiati aumentano e i bisogni superano le risorse disponibili. Inoltre, le agenzia umanitarie si stanno trovando di fronte a ostacoli considerevoli di carattere logistico, visto che l’intera popolazione di rifugiati è distribuita su un territorio di 500 Km quadrati lungo le rive del fiume Oubangui.
I rifugiati vivono in condizioni di sovraffollamento e i rischi di contrarre infezioni respiratorie, diarrea e malaria sono molto alti. Insieme ai propri partner sul terreno, l’UNHCR ha sostenuto la creazione di nove ambulatori nei pressi dei luoghi di più alta concentrazione di rifugiati dove c’è maggior bisogno di medicine e di personale sanitario. Sono disponibili anche dei centri medici mobili per le aree più remote.
Sui terreni messi a disposizione dalle autorità locali, l’UNHCR ha iniziato i lavori per la costruzione di un nuovo campo nell’area di Betou, dove è previsto il trasferimento di alcuni dei rifugiati.
Nel frattempo nella provincia dell’equatore la situazione rimane tesa. Si stima vi siano 100.000 sfollati interni dall’inizio di novembre. Le truppe governative avrebbero riguadagnato il controllo di diverse aree, fra cui Dongo.
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