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Come dovrebbe essere una banca

Compie oggi 10 anni una delle poche banche che non ha come "qualità" salienti la ricerca ad ogni costo del profitto e la sconfinata avidità.

Sto parlando della Banca Etica, nata nel 1999 che è sempre andata controcorrente rispetto alle sue sorelle maggiori ma anche rispetto ad istituti più piccoli ma ugualmente avidi di ricchezze.

Controcorrente perché questa piccola banca, con sole 12 filiali finanzia imprese e associazioni no-profit che nessun altra banca finanzierebbe.



Per la precisione ad usufruire dei crediti sono per il 30% soggetti no-profit che erogano importanti servizi socio-assistenziali e di inserimento al lavoro, per il 34% cooperative e Onlus dedite al miglioramento della qualità della vita, per il 9% Ong dedite alla cooperazione internazionale o organizzazioni che si occupano di commercio equo e solidale, e per il 15% persone fisiche cui la banca concede credito per l’acquisto della prima casa non di lusso e per prestiti personali destinati a sostenere bisogni primari e coerenti con i valori della banca. Ha raccolto risparmi per 560 milioni di euro ed ha altri 230 milioni di euro di patrimonio affidato a società di gestione risparmio.

Per ora finanzia ben 3000 attività di economia sociale per 423 milioni di euro di valore. La Banca Etica dovrebbe essere un esempio per gli altri istituti, troppo spesso impegnati a studiare nuovi e fantasiosi modi per "spremere" il risparmiatore più che curarne i capitali o cercare di utilizzare il proprio patrimonio per fare qualcosa di utile alla società. Speriamo che in molti seguano l’esempio di questa piccola banca.

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