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Cecenia: uccisa la giornalista che indagava sulla violazione dei diritti umani

E’ stata trovata morta Natalia Estemirova, la giornalista e collaboratrice dell’ong Memorial, che era stata sequestrata mercoledì mattina a Grozny, in Cecenia.

E’ stata trovata morta la giornalista russa Natalia Estemirova.
 
La giornalista era stata rapita ieri mattina vicino a casa, in Cecenia. Il suo corpo è stato ritrovato nella vicina Inguscezia.
 
La giornalista, che lavorava per Memorial, un’associazione che opera in difesa dei diritti umani, era stata rapita in mattinata appena fuori dalla sua casa in Cecenia. Il suo corpo è stato ritrovato nel primo pomeriggio, con profonde ferite alla testa nella vicina Inguscezia. La notizia della sua morte è stata confermata dal ministro degli Interni ceceno.
 
La decennale operazione di "contro-terrorismo" portata avanti da Mosca in Cecenia e più volte accusata di abusi contro i militanti separatisti e contro la popolazione, si è conclusa quest’anno. Nonostante questo la Cecenia e gli altri Paesi caucasici, a maggioranza islamica, sono ancora la sede di gruppi separatisti in lotta contro le autorità locali filorusse.
 
La giornalista aveva vinto il premio intitolato alla Politkovskaya: «L’Occidente non può e non deve voltare le spalle al popolo ceceno». Era stato questo l’appello che Natalya Estemirova, aveva lanciato a Londra quanto aveva ritirato il primo "Anna Politkovskaya Award" per le donne che si battono per il rispetto dei diritti umani in guerra. La giornalista aveva anche aggiunto di sperare che il premio risvegliasse le coscienze: «La Cecenia è parte dell’Europa, non potete dimenticarci».

Commenti all'articolo

  • Di Barbara (---.---.---.194) 16 luglio 2009 15:06

    E’ inutile, è più facile chiudere gli occhi e voltare le spalle di fronte ad avvenimenti scomodi, che non ci devono riguardare. Dov’è l’Europa, dov’è l’unità fra nazioni quando accadono queste atrocità come il genocidio che si compie in Turkistan ormai completamente sotto silenzio? Certo è più facile intervenire quando ci sono grossi interessi come il petrolio, come le sudditanze con i grossi paesi ai quali siamo debitori; ah già, allora siamo perfino disposti ad indossare la divisa ed ad intraprendere guerre non nostre in nome de guerrafondai e non di chissà quale ideale... Quando si tratta di difendere la democrazia, ovunque essa sia in pericolo, nessuno scende in campo, solo quelle poche persone che pagano a volte con la loro vita per il loro coraggio. E allora cominciamo a scuoterle, cominciamo a svegliarle queste coscienze addormentate da troppo tempo ormai..... Onore alla giornalista cecena e cordoglio ai suoi familiari.

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