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Campania: L’altra Chernobyl

Nell’aprile 2009 i ricercatori dell’ospedale Monaldi di Napoli pubblicano i risultati di una ricerca sconvolgente in cui viene sottolineato il rapporto tra i rifiuti tossici, scaricati illegalmente nelle discariche campane, e l’aumento delle malattie legate all’apparato respiratorio. Di fronte agli esiti di questo studio due giovani autori partenopei, Adriano Natale e Chiara Cimini, sentono l’esigenza di raccontare la drammatica situazione ambientale che si è venuta a creare in Campania attraverso un documentario.
 
L’altra Chernobyl nasce così, come la risposta naturale ad un bisogno, il bisogno di portare a conoscenza di tutti la storia di un popolo condannato a morte. Dopo aver intrapreso alcune ricerche i ragazzi, col sostegno di Ottavio Mauriello (Antrocom Campania), decidono di concentrare il loro lavoro su tre zone campane: Pianura, Bacoli e Chiaiano. 
 
Pianura, è stata sede di una discarica ufficiale per più di 40 anni. All’interno del sito sono stati sversati rifiuti tossici di ogni genere e adesso tra i cittadini del quartiere sono aumentati vorticosamente i casi di tumore e in particolare di linfoma di Hodgkin. A Bacoli, invece, una discarica ufficiale non è mai stata realizzata, ma per anni, nel silenzio, i laghi e le cave di questa bella città sono stati riempiti illegalmente di rifiuti tossici. Tanto che nel 2007, Bacoli, è stata riconosciuta dall’OMS come uno degli otto comuni campani col più alto tasso di mortalità, malformazioni e neoplasie. Chiaiano, infine, è stata scelta, recentemente, come sito per l’ennesima discarica a cielo aperto, che, tra l’altro, rischia di inquinare una delle più importanti falde acquifere di Napoli.
 
Il titolo del documentario è molto forte, ma il richiamo all’esplosione di Chernobyl e alle sue conseguenze sulle salute della popolazione appare inevitabile osservando quello che sta succedendo oggi in Campania. Il documentario è ancora in fase di produzione ma si può già visionare il trailer su youtube. Tutti inoltre possono contribuire a sostenere il progetto attraverso il metodo delle produzioni dal basso, prenotando in anticipo una copia sul sito www.produzionidalbasso.com e diventando automaticamente produttori del film.
 

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.178) 20 gennaio 2010 17:22
    Renzo Riva

    Denunciare è già qualcosa ma insufficiente.
    Sarebbe stato sufficiente in tempi contestuali ma oggi è solo un correre adare soluzione ad una pericolossisima emergenza che si sarebbe potuto e si doveva afrrontare appena si notavano strani avvenimenti.
    Invece voler accostare il non-Incidente di Cernobyl a questa denuncia dà il segno di quanto si vuole ancora essere prevenuti nei confronti dell’ormai indispensabile fonte energetica nucleare.
    Le scorie nucleari in peso, in volume ed in pericolosità non hanno niente a che vedere con le 5’000’000 di tonnellate di rifiuti chimici tossici e nocivi prodotti annualmente in Italia.
    Agitare lo spauracchio di Cernobyl serve solo a giustificare la nostra inazione per affrontare il nucleare civile il cui "problema" scorie ha già trovato soluizione.
    D’altronde dalla regione Campania e dai suoi amministratori catto-comunisti non serve aspettarsi altro che non-soluzioni per tutti i problemi che creano.
    Mandi,
    Renzo Riva

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