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Calabria e Del Turco: notizie sconvolgenti

La rivolta degli extracomunitari in Calabria e la caduta delle accuse a Del Turco: brutte storie.

Partendo dal presupposto che le notizie riportate sulla Stampa di oggi siano minimamente vere, siamo di fronte a due eventi sconcertanti.

Il primo che riguarda i disordini provocati da extracomunitari a Rosarno. Qui davvero si notano, nell’informazione dei fatti, le nefaste conseguenze della sclerotica politica italiana. Nell’articolo si trova tutto ed il contrario di tutto e si può leggere ed interpretare secondo le proprie preferenze.

Si va dall’accusa di buonismo a favore degli extracomunitari all’insofferenza dei cittadini che si sentono minacciati. La "rivolta" pare avere un’origine ben precisa: lo sfruttamento da parte della ’ndrangheta di questi "ultimi" della società, e nelle condizioni di vita disumane, indecenti, immorali, di chiaro stampo schiavista in cui queste persone sono tenute.

Domanda: ma il disagio dei cittadini di Rosarno nei confronti di questi extracomunitari è pari, inferiore, o superiore al disagio di vivere in un territorio dominato dalla malavita?

Domanda: questo disagio prevede anche l’umana sensibilità per persone tenute in condizioni di lavoro e di ambiente vergognose o solo il fastidio di quando costoro si incazzano e non ne possono più di essere trattate da schiave?

Domanda: questa situazione esplosiva è davvero tutta da attribuire al buonismo (di sinistra ovviamente), come dice Maroni, o sarebbe da ricercare nell’indifferenza con la quale si continua ad amministrare certe zone del Paese lasciando che la criminalità faccia ciò che le pare e sostituisca lo Stato? Vogliamo parlare di Fondi, il paesino che andava commissariato per infiltrazioni mafiose e per il quale Maroni non ha mosso un dito?
 
Altra notizia tragica: la caduta delle accuse a Del Turco. L’anno scorso, sul nascere della vicenda, rimasi molto stupito perché, forse ingenuamente, Del Turco mi era sembrato persona di una qualche certa decenza. Ora, se la notizia verrà confermata, così come nei termini riportati dalla Stampa, questa notizia è una bomba che verrà usata contro la magistratura.

Che ci sia qualcosa che non va, risulta indubbiamente chiaro: tutte le accuse sulle quali si basava l’arresto erano frutto delle confessioni di Angelini; costui avrebbe avuto tutto l’interesse a falsificare la verità dal momento che proprio la giunta di Del Turco gli aveva tagliato i facili guadagni; oggi le indagini non hanno trovato riscontri nelle dichiarazioni di questo "imprenditore". Quindi le accuse cadono. Anzi, precedenti indagini confermavano che l’attività della giunta era a favore di una conduzione più efficace della sanità.

Domanda: ma porca miseria, possibile che abbiamo un meccanismo tale per cui si arresta una persona senza aver valutato bene prima le accuse?

La mia impressione, da molto tempo, è che le indagini dovrebbero tornare ad essere "segrete" e compiute nel silenzio dagli inquirenti; la pubblicità degli avvisi di garanzia offre la gogna mediatica ed obbliga i magistrati, forse, ad azioni anticipate per sostenere ciò che è diventato di dominio pubblico. Ovviamente sto parlando non dei segreti tipo quelli di controllo Telecom che B. sta avvallando come tecnica di ricatto nei confronti dei dissidenti.

Ma qui, si gioca ovviamente al massacro. Questa storia porterà acqua al mulino di chi vuole il controllo sulla magistratura con la scusa di più efficienza e garantismo. Se si volesse invece fare le cose seriamente, si darebbero più strumenti ai magistrati di controllo riservato (tipo le intercettazioni), in modo tale che gli arresti avvengano con accuse già suffragate da indagini solide.

Staremo a vedere. Ma, se le cose vengono confermate, ed il "se" è quanto mai d’obbligo, non si può accettare che una persona venga incarcerata sulla base di accuse che verranno smontate ad una prima verifica dei fatti. Anche qui, infine, possiamo leggere l’accaduto come conseguenza di una gestione della giustizia che è lontana dall’interesse della collettività ma è pilotata, di volta in volta, verso convenienze particolari di parte.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.123) 8 gennaio 2010 18:33

    E’ scontato che il buonismo di sinistra abbia "importato" manodopera clandestina a tutto beneficio della ’ndrangheta (nonostante la Bossi-Fini). Più difficile è spiegarsi perchè la magistratura "comunista" abbia regalato l’Abruzzo alla destra. Forse serve riascoltare le VOCI dentro l’eclissi di uomini esempio di rigore, responsabilità e impegno civile. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

  • Di Francesco (---.---.---.216) 8 gennaio 2010 19:14

    L’immigrazione, clandestina e non, ha proseguito tranquillamente anche durante i governi della destra tra 2001 e 2006, è persino aumentata: chi la "importa" sono semplicemente gli imprenditori che cercano manodopera a basso costo. L’unica soluzione vera è lavorare per l’integrazione, le barriere e le persecuzioni sono inutili e controproducenti, pura propaganda. 

  • Di (---.---.---.245) 8 gennaio 2010 20:47
    L’Italia si sta spaccando in due perchè lo stato NON E’ PRESENTE sul territorio, perchè da una parte c’è l’egoismo di chi non si sente completamente italiano, odia un’altra parte del paese ma ci fa affari, e dall’altra c’è mezza Italia che vive sotto una DITTATURA militare perchè lo stato NON E’ PRESENTE sul quel territorio, lo vogliamo capire o no?

    Se i cittadini che credono in un’Italia unita non se ne renderanno al più presto conto l’Italia si spaccherà in due. E’ già in cancrena, è un Paese che rischia il collasso.

    Davide pone una domanda: ma il disagio dei cittadini di Rosarno nei confronti di questi extracomunitari è pari, inferiore, o superiore al disagio di vivere in un territorio dominato dalla malavita?

    Ebbene, la cosa più grave è che siamo di fronte a una guerra tra sfruttati, entrambi senza uno stato alle loro spalle che li sostenga, perché essere cittadini di Rosarno in quelle terre strangolate dalla criminalità organizzata, non conta un bel nulla, perchè sono cittadini di un altro stato, di una DITTATURA: quella della criminalità organizzata.
  • Di AndyNet (---.---.---.155) 9 gennaio 2010 00:43

    Tutte cavolate... ai calafricani fa solo incazzare che gli africani vogliono essere pagati per aver lavorato al posto loro. Mentre sti calabrotti si grattano dal giorno alla sera, altri fanno quello che loro non fanno da centiniaia di anni... LAVORARE!

  • Di (---.---.---.48) 9 gennaio 2010 07:23

    Comune di Rosarno,era il 2 ottobre 2008
    "sciolto il consiglio comunale di Rosarno per un periodo di 18 mesi. La decisione è giunta ieri dalla presidenza del Consiglio dei Ministri al termine di una riunione tenutasi nella serata.
    A seguito di forme di ingerenza della criminalità organizzata rilevate dai competenti organi investigativi” è stata la motivazione addotta dall’organo istituzionale e diffusa con una apposita nota. Il 18 ottobre scorso il prefetto di Reggio Calabria aveva provveduto a sospendere il consiglio comunale di Rosarno dopo che il 13 ottobre erano stati arrestati per concorso esterno in associazione mafiosa il Sindaco di Rosarno, Carlo Martelli, il sindaco di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione e il vicesindaco di quest’ultimo Rosario Schiavone. Per l’accusa questi tre amministratori avrebbero svolto il ruolo di referenti della cosca Piromalli e delle ‘ndrine federate"http://www.antimafiaduemila.com/ind...
    20 euro è il minimo per una consumazione da sabato sera dei "bravi ragazzi". Il riscatto può avvenire solo partendo da sè e trovando alleanze nella vita reale. Fuori da qualunque stato e potere. Il mio voto non l’avranno MAI e devo morire per tacere.

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