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 Home page > Attualità > Cronaca > Brenda: di sicuro c’è solo che è morta

Brenda: di sicuro c’è solo che è morta

Nuove dal fronte Marrazzo. Chi credeva che la faccenda fosse stata oramai liquidata con le dimissioni del Presidente della Regione Lazio e il suo ritiro in una struttura religiosa, si sbaglia di grosso. Ora, il rosso dello scandalo si macchia di giallo.
 
Alle quattro e un quarto di questa mattina, i Vigili del Fuoco di Roma vengono chiamati per un incendio sviluppatosi nelle cantine di una palazzina, in Via Due Ponti. Al loro arrivo, solo un quarto d’ora dopo, la scoperta: il cadavere di Brenda, la transessuale coinvolta nel caso Marrazzo, oramai carbonizzato. Seminuda, senza alcun apparente segno di violenza. Forse deceduta a causa del fumo generato dalle fiamme.
 
A quanto riferiscono alcuni transessuali accorsi sul posto, la vittima avrebbe annunciato diverse volte di volersi suicidare. Non a causa della forza asfissiante dei riflettori italiani puntati su di lei, ma per paura. Qualcuno la minacciava, come lei stessa ha confidato ieri sera alle colleghe. "Non ce la faccio più" avrebbe ripetuto più volte "così non riesco ad andare avanti".
 
La notte dell’8 Novembre scorso, venne aggredita da un gruppo di uomini - romeni, stando a quanto riferito dalla stessa Brenda-, e derubata del cellulare. Quando i carbinieri sono intervenuti, la donna ha cercato di ferirsi sbattendosi la testa contro un’auto e poi, una volta accompagnata all’ospedale, si è ferita con delle forbici. Una ricerca ossessiva della morte.
 
"Questo gioco è troppo duro per me e le cose che mi stanno accadendo non mi sarebbero successe se non fossi stata coinvolta in questa storia. Ho paura di morire. Sarebbe facile avvicinarmi mentre lavoro e farmi fuori: la strada è buia, chi se ne accorgerebbe?" riferisce la trans in un’intervista a Repubblica.
 
Suicidio, dunque? Esistono alcuni dubbi in proposito.
 
Per prima cosa, alcuni testimoni riferiscono di aver sentito un gran fracasso e un tramestio di voci provenire dall’appartamento della donna, durante la nottata. Sospette anche le valige, già pronte, ritrovate nella casa. Forse, Brenda stava per mettere in atto quella che le sembrava l’unico modo di svegliarsi dall’incubo in cui viveva relegata: scappare da Roma per tornare in Brasile.
 
Dunque quello che, a un primo esame, sembra solo l’avverarsi di un macabro desiderio ossessivo, potrebbe invece prendere le tinte di un omicidio volontario.
 
La polizia scientifica della Questura di Roma è già al lavoro. Sul posto anche i Ros, Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli, titolari dell’inchiesta sul caso Marrazzo.

Commenti all'articolo

  • Di CODINACCIO (---.---.---.24) 20 novembre 2009 14:16

    Perchè Marrazzo "beccato in flagranza di reato" per detenzione di cocaina non è stato arrestato (e neanche malmenato) come è stato invece per il povero Cucchi e non solo. Perchè non gli è stata revocata la patente di guida come è di giusta norma in questi casi? bene che gli interrogatori vadano avanti, ma perchè non è stato sbattuto in gattabuia come si usa invece con il resto popolo? La morte del trans fa titolo sui giornali, ma perchè non era anche lui in stato di fermo fino al processo e non c’è stata paura di occultamento di prove? e quello che è peggio, perchè la stampa dei dotottoroni iscritti all’albo giornalistico non si fanno queste domande e nonfanno indagini giornalistiche a riguardo. Come al solito la stampa a pagamento cerca lo scoop ma poi si ritira indietro e fa morire la notizia quando il personaggio può risultare scomodo economicamente e politicamente.

  • Di poetto (---.---.---.213) 20 novembre 2009 20:55

     Allo stato attuale delle cose è difficile capire come sono andate realmente le cose.

    La sua scomparsa sarà un vero sollievo per chi ha frequentato quella persona e conosceva, stando alle varie voci raccolte dai mass media, i vari politi ed uomini di potere che la frequentavano.

    Senza dubbio questa fine fa riflettere e pone un’ombra su tutta la vicenda.

    Solo il tempo potrà chiarirci se si tratta di un omicidio oppure, come sostengono alcuni, di un incidente terminato tragicamente.

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