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Bilancio 2009 tra pacchi, bulli e pupe. Le migliori...

L’anno scorso facevamo i conti con l’onda d’urto della più grave crisi economica degli ultimi decenni. La grave crisi era causata dalla illusione di una economia dopata dalla speculazione finanziaria, in pratica dai pacchi (*) costruiti e venduti da truffatori.

Da allora promesse , annunci, passeggiate elettorali per terremoti frane ed alluvioni e poco altro... per il resto tanto pattume del gossip, bulli e pupe a volontà...A proposito di queste ultime, Noemi è l’unica vera originale pupa del bullo..

L’anno scorso facevamo i conti con l’onda d’urto della più grave crisi economica degli ultimi decenni.

La grave crisi era causata dalla illusione di una economia dopata dalla speculazione finanziaria, in pratica dai pacchi (*) costruiti e venduti da truffatori.

Non la produzione di beni e la loro equa distribuzione ma miseri pacchi (a Roma si dice sòle) che alla stazione di Napoli ti vendono incartati infiocchettati con lo stereo super a prezzo stracciato per 50 euro e poi all’ultimo sostituito dal pacco - qui a lato raffigurato – dentro il quale c’è una pietra, sostanzialmente i subprime insomma.

Da allora non è stato fatto niente, la crisi è planata sull’italiano senza alcun supporto che non sia la social card. Niente aiuti ai consumi, niente taglio alle tasse sugli stipendi dei dipendenti che sono i più bassi ma con i più alti oneri previdenziali dei tutto il mondo avanzato.

Propaganda, annunci, gossip, passerelle illusorie su terremoti, frane ed allagamenti.

Promesse a valanga, sesso trans bulli e pupe.

E scudo fiscale per i delinquenti.

Questo è ciò che (non) ha fatto il governo di quest’uomo che va in giro per farsi vedere stoicamente ferito e bendato.

Bulli e pupe e tanto gossip sparso dappertutto, mentre l’Italia è scivolata indietro ed ora si sente più forte l’occupazione franare con migliaia di posti persi ogni settimana.

Un anno di furbizie, di prove di forza con le istituzioni giocando a chi è più svelto mediaticamente.

Il simbolo dell’anno berlusconico è quindi facile da individuare.

La minorenne Noemi, le origini della cui amicizia con papi sono ancora misteriose, viaggia ormai maggiorenne verso un futuro da modella. Non sa fare niente, nemmeno provare a meritarsi ora la fortuna mediatica che ha avuto: è quindi una perfetta pupa da papi come spiega bene Michela Murgia in questo post. Se provasse qualche finto senso di colpa oppure il desiderio di far qualcosa per giustificare la propria notorietà non sarebbe una pupa, sarebbe ministro come questa ex pupa, che ha voluto emanciparsi dal ruolo semplice e genuino della pupa del papi e inventarsi una sovrastruttura di sostegno per i propri sensi di colpa e per la voglia di potere. Un complesso di ipocrite e pesanti strutture che non fanno di costei ancora un ministro ma solo una ex pupa piena di ansia e voglia di legittimarsi.

Ecco il post di Michela Murgia apparso il 31 dicembre sull’Unità nell’inserto Bulli&Pupe 2009.

Diciamolo chiaro: non basta essere bellocce per essere automaticamente delle pupe.

La Pupa si manifesta con precise caratteristische, analizzando le quali apparirà lampante come sia Noemi Letizia la sola vera Pupa di questo 2009. Intanto, la vera Pupa suppone il Papi come declinazione locale del Boss a cui il cinema ci ha abituati ad associarla. E seppure non siano pochi – uomini e donne – quelli che possono vantare un Papi in questa Italia di fine decennio, la Pupa ha una caratteristica in più: non ha complessi di adeguatezza, e questo la distingue facilmente da una qualsiasi bella oca. Chi sente il bisogno di dimostrare di essere anche intelligente, variante lusso del modello base senza pretese di attività neuronica, non è una Pupa.

Quel tipo di donna (o di uomo) al massimo può scrivere un libro sulle donne storiche della destra, oppure condurre un programma televisivo per una stagione, tutte vittorie apparenti destinate ad essere dimenticate all’arrivo della bella oca successiva.

La Pupa, quella vera, si farà invece un vanto di non sapere né saper fare assolutamente niente, il che le darà la possibilità di aspirare in realtà a far di tutto, dalla soubrette alla deputata. Quelli che hanno il culto della meritocrazia potranno anche continuare a pensare che non avere abilità specifiche sia un difetto, ma la Pupa dimostra loro che è vero esattamente il contrario: lei può permettersi la mediocrità in tutte le arti proprio perché non sono esse a giustificarla, casomai è lei a giustificare loro. Così, se per Natale Noemi incide All I want for Christmas is you senza false sudditanze verso Mariah Carey – nemmeno Paris Hilton avrebbe saputo fare di peggio – lo fa per affermare: io posso perché sono Noemi Letizia, un’altra dovrebbe dimostrare almeno di saper cantare.
Per cui, se acquisisce anche una sola attitudine sopra alla media, fosse pure l’insistenza, la Pupa smette di essere tale e diventa, che so, ministro del turismo.

Vi ricordate infatti quando Noemi disse che avrebbe potuto dire la verità sul suo fidanzamento (falso) solo dopo il voto?

Lo disse in modo disarmante, confessando una strategia elettorale; eseguiva il compitino assegnatole come lo fa una pupa, senza mostrare alcuna attitudine in più.

E come tutte le pupe , quelle vere, è disarmante nel proprio non essere strutturata, nel proprio apparire quel che è , quasi un cartone animato che fa esattamente quel che le prescrive di fare il proprio disegnatore…facendo meglio di lui, talvolta.

Ricordate infatti quando S.B. provò senza riuscirci a rinviare l’annuncio della vendità di Kakà?

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