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Berlusconi da Putin per il compleanno e Medvedev a Belgrado per affossare il "Nabucco"

Occasione per la riunione a tre il compleanno del premier russo che il sette ottobre scorso ha compiuto cinquantasette anni, a festeggiarlo i suoi due amici occidentali, Varsavia e Bucarest in allarme

 

Amareggiato e furente in patria, soprattutto contro giudici ed opposizione, costretto in un angolo dall’alleato leghista, a cui ha dovuto cedere la candidatura a Governatore delle regioni Veneto e Piemonte in occasione delle regionali della primavera prossima, incalzato dal numero due del Popolo delle Libertà Gianfranco Fini che non perde occasione, ormai con periodicità quotidiana, per mostrarsi in dissintonia con il premier su vari temi, solamente quando si trova all’estero, e solamente in alcuni specifici paesi preferibilmente appartenenti all’universo slavo, Silvio Berlusconi si trasforma, riacquista la sua amabilità e ritrova quel suo temperamento da leone sereno che tanto piace agli italiani e che gli ha permesso di sbaragliare l’opposizione di sinistra in due delle ultime tre tornate elettorali politiche. Oggi è volato a San Pietroburgo ove in una lussuosa dacia dei dintorni festeggerà insieme all’ex Cancelliere tedesco socialdemocratico Schroeder i cinquantasette anni dell’uomo forte di Mosca, cioè quel Vladimir Putin che da tempo ammira e di cui afferma essere onorato della sua amicizia.


La scorsa settimana da Sofia, la capitale bulgara da cui sempre ha amato lanciare proclami ed interdetti contro quei giudici e quei giornalisti che non si rassegnano a chinare il capo innanzi ai suoi capricci, era riuscito a convincere il neo-premier della Bulgaria, ed ex Sindaco di Sofia, Boyko Borisov a sposare il progetto del gasdotto italo-russo South Stream concepito in aperta competizione con quello euro-americano denominato Nabucco. Nello scorso mese di Luglio la Bulgaria infatti, insieme a Turchia, Romania, Ungheria ed Austria aveva, alla presenza del Presidente della Commissione europea Barroso, siglato un accordo che prevedeva, nel lasso di dieci anni, la costruzione di un lungo gasdotto proveniente dall’Azerbaigian chiamato per l’appunto“ Nabucco” che avrebbe fatto diminuire la dipendenza energetica dell’Unione europea dalla Russia. Questa d’altronde, grazie agli accordi intercorsi tra Putin, allora suo Presidente, e Schroeder, allora Cancelliere tedesco, nel breve volgere di qualche anno avrebbe contribuito a rimpinguare i depositi di gas dell’Europa occidentale tramite il gasdotto North Stream che inabissandosi a San Pietroburgo nel Mar Baltico raggiungerà le coste tedesche tagliando fuori le anti- russe Repubbliche baltiche e la Polonia.

L’Italia, oggi il più filo-slavo tra i paesi della vecchia Europa a quindici da subito ha lavorato diplomaticamente per far considerare il progetto South Stream, che collegherà le coste del Mar Nero sotto la sovranità di Mosca alla Bulgaria, privilegiato rispetto a Nabucco. Una volta riemerso in Bulgaria South Stream si dividerà in due tronconi: da un parte attraverso la Grecia ed il Canale d’Otranto raggiungerà Brindisi con diramazioni in Albania, dall’altra attraversando Macedonia, Serbia ed Ungheria raggiungerà Vienna tagliando fuori la Romania che ora disperatamente sta cercando di venire recuperata in extremis aderendo, forse fuori tempo massimo, all’accordo. Berlusconi dinque sembra essere riuscito, grazie alle giravolte di Turchia e Bulgaria, nel suo scopo che è poi quello di non tradire l’amico Putin e di assicurare alla Russia ancora per molti anni la dignità di fornitore quasi monopolistico dell’ Unione europea in campo energetico. Unione europea e Stati Uniti d’America temono detta situazione in quanto, non a torto, ritengono molto pericoloso che l’Occidente faccia dipendere il proprio sviluppo quasi esclusivamente da un paese non alleato come è la Russia. Il Vice-Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden da domani inizierà un suo viaggio europeo in Polonia, Cechia e Romania ufficialmente per discutere di difese anti- nucleari, la minaccia viene dall’Iran, ma ufficiosamente parlerà anche di energia cercando di rassicurare i nuovi alleati circa il pieno appoggio americano a Nabucco. Varsavia e Bucarest temono infatti l’isolamento ad opera di Mosca, capitale di una super- potenza che sino a vent’anni fa li ha tenuti nella condizione di colonie. La Polonia poi vede nell’accordo sotteso alla costruzione di North Stream null’altro che la ripetizione dell’antico patto tra Germania e Russia che ne sancì la spartizione e che oggi potrebbe sancirne l’isolamento energetico. Al di la delle fortune nazionali del governo Berlusconi e delle vicende boccaccesche legate al premier italiano, probabilmente a raffreddare i rapportio tra Roma e Washington, da una parte, e Bruxelles, dall’altra, è proprio la politica energetica italiana considerata troppo prona alle posizioni putiniane.

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