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Alice. La metamorfosi del senso. Parte 1

Per molti, in particolar modo per i più giovani, il racconto di Alice nel paese delle meraviglie è legato al cartone animato di Walt Disney degli inizi degli anni ’50. Si tratta, come nel caso di molti racconti per l’infanzia, di un sostanziale adattamento dell’originale narrazione di Lewis Carroll. La versione cinematografica animata di Alice ripercorre, però, con maggiore fedeltà il racconto originario più di quanto, per esempio, sia successo con Pinocchio ed altre favole celebri.
 
Il merito di Disney, e dell’ adattamento successivi alla versione italiana, è quello di una divulgazione e, in un certo senso volgarizzazione, di un testo narrativo non sempre facile. Mi riferisco anche agli innumerevoli problemi di traduzione dall’originale inglese. Problemi spesso non sempre risolvibili, legati a giochi di parole e di senso, che ci propone l’originale ed apprezzabili, nella loro interezza, da pochi.
 
Vero è che il racconto della bambina caduta nella tana di un coniglio, sia nella versione cinematografica che quella tradizionale, risulta un costrutto complesso di difficile interpretazione, legato indissolubilmente alla personalità del suo autore, alle caratteristiche del personaggio principale ed all’epoca in cui è stato redatto.
 
Charles Lutwidge Dodgson, questo il vero nome di Lewis Carroll, nasce nel Cheshire inglese nel 1832, il padre è un curato anglicano. È il terzo di undici figli di una famiglia senza grandi difficoltà economiche. La bibliografia corrente vuole, che Charles dedicasse gran parte delle sua giovinezza al gioco e al divertimento dei suoi fratelli più piccoli. Lo stesso si distingue al College come studente particolarmente meritevole e, anche lui per varie opportunità scolastiche, viene avviato alla vita ecclesiastica.
 
Ad Oxford, quindi, al Christ Church College, completa con successo gli studi divenendo successivamente, presso lo stesso istituto, insegnante di matematica. E’ qui che incontra la famiglia Liddell, quella del nuovo decano del College. Sempre ad Oxford si interessa particolarmente di fotografia ed inizia ad utilizzare il suo pseudonimo per collaborazione alla rivista The Train. Ma soprattutto sono le frequenti visite alla famiglia Liddell a decidere la sua fama i futuro scrittore.
 
All’epoca Henry George Liddell è padre di tre bambine Charlotte , Edith e Alice, con le quali, Charles, passa molto del suo tempo impegnato in gite e giochi sempre nuovi e affascinanti agli occhi delle tre. Durante una di questa gite in barca sul fiume, il 4 luglio 1862, si dice sia nato il racconto di Alice’s Adventures Under Ground. Sembrerebbe, poi, che sia stata proprio Alice Liddell, che all’epoca aveva 10 anni, a chiedere successivamente all’amico di giochi, Charles, di metterne per iscritto il testo. Il testo definitivo Alice’s Adventures in Wonderland viene pubblicato nel 1865 corredato, così come richiesto dalla bambina, di disegni originali, per l’occasione del caricaturista John Tenniel. Il successo fu immediato e completato una decina di anni dopo (1871) da una sorta di secondo episodio Through the Looking-Glass, and what Alice Found There.
 
Dei due libri qui citati di Carroll è soprattutto il primo, proprio per la sua notorietà, ad avere costituito fonte per numerosi scritti critici nei quali, insieme alla evidente eccezionalità del racconto, sembrerebbe emergere un rapporto non sempre limpido dell’autore con la stessa Alice. Una bambina la cui esistenza intera è stata, poi, segnata dal fatto di essere divenuta protagonista di una racconto fantastico e di successo. Alice che era nata nel 1852, ebbe una vita per certi versi travagliata e morì nel 1934. I suoi ultimi anni di vita furono contrassegnati da difficoltà economiche che pare poté superare, ironia della sorte, proprio grazie alla vendita del manoscritto originale del libro che Dodgson le aveva regalato nel 1864. 
 
Si e detto e scritto tanto, come si accennava, dei rapporti tra i due. Le insinuazioni, più o meno esplicite ma anche talvolta molto caute, su di una sorta di sentimento morboso di Charles verso questa bambina, vengono messe in relazione con l’altro interesse di questi per la fotografia. Molto del materiale fotografico, di ottima qualità per l’epoca, che ci ha lasciato Dodgson ritrae, infatti, bambine. Forse, ancor oggi, questo aspetto di presunta ambiguità contribuisce ad aumentare lo spettro interpretativo dell’opera di Charles Dodgson.
 
Ricordiamo che questo autore ha dato vita, parallelamente alla produzione di stampo letterario, anche ad opere di carattere squisitamente scientifico. Nel campo della logica matematica ricordiamo The Fifth Book of Euclid Proved Algebraically (1858) libro ideato e scritto come strumento didattico, General List of Mathematical Subject, and Cycle of Working Examples (1863), Symbolic Logic (1896), ovvero opere che uniscono la logica matematica stessa ad aspetti letterari come A Tangled Tale (1885).
 
(fine parte 1 - continua)
 
 

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