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 Home page > Attualità > Società > Aggressione a Berlusconi: solidarietà “imposta” su Facebook

Aggressione a Berlusconi: solidarietà “imposta” su Facebook

Mi sono ritrovata iscritta a diversi gruppi di solidarietà a Berlusconi contro la mia volontà e soprattutto senza essere stata interpellata sull’adesione!

E sì, su Facebook succede anche questo! Questa mattina ho ricevuto una mail di un amico che mi informava di aver trovato il mio nome in un gruppo pro Berlusconi: “Stranissima faccenda”, penso, ma su Facebook è difficile che si tratti di omonimia, ci sono gli avatar o le foto lì a garantire la tua identità.
 
Dunque mi arrabbio molto e vado a controllare il gruppo in questione… è vero, appaio tra gli iscritti: il fatto è che io non mi sono MAI iscritta a tale gruppo. Immediatamente si svela il trucco: sono stati cambiati i nomi dei gruppi esistenti e sostituiti con nomi pro Berlusconi. Un gioco semplicissimo, il fatto che non mi spiego è come e perché e soprattutto chi aveva aperto i gruppi con scopi diversi per poi cambiarne il nome al momento opportuno?

Uno dei gruppi in questione era un gruppo per evitare che Facebook diventasse un network a pagamento, aveva un alto numero di iscritti, mi sembra intorno a 10.000.

Personalmente mi ero iscritta solamente per condividere con gli appartenenti al gruppo il fatto che l’ipotesi che Facebook chiedesse un canone non era granché realistica, un network del genere vive con la massa degli iscritti e con le pubblicità che gli propina, dunque non ha alcun interesse economico a farli diminuire e chiedendo un benché minimo canone diminuirebbero eccome!

Dopo aver inserito un messaggio sulla bacheca del gruppo me ne sono disinteressata non cancellandomi e così oggi improvvisamente mi sono trovata iscritta ad un gruppo di sostegno a Berlusconi a cui non ho mai aderito!

Quello che mi chiedo adesso è: questi gruppi che hanno cambiato nome erano stati aperti appositamente?

 

Commenti all'articolo

  • Di LIBERALVOX SocialNetwork (---.---.---.111) 22 dicembre 2009 12:00
    LIBERALVOX SocialNetwork

    Stretta del governo contro i social network, rei del lancio del "duomo" al premier.

    Istituzione del reato di istigazione ed apologia dei delitti contro la vita e l’incolumità della persona, anche tramite internet e social network. "Chiunque, comunicando con più persone in qualsiasi forma, istiga a commettere uno o più tra i delitti contro la vita e l’incolumità della persona, è punito, per il solo fatto dell’istigazione, con la reclusione da 3 a 12 anni. La stessa pena si applica a chiunque pubblicamente fa l’apologia di uno o più fra i delitti indicati. Se il fatto è commesso avvalendosi di comunicazione telefonica o telematica, la pena è aumentata". E’ la proposta del sen. Raffaele Lauro (PdL), per l’introduzione, nel nostro ordinamento, del reato di istigazione e apologia dei delitti contro la vita e l’incolumità della persona, con l’aggravante per coloro che utilizzano strumenti informatici e telematici, come internet e in social network. Il sen. Lauro ha dichiarato: "L’aggressione al Presidente Berlusconi ha evidenziato la necessità di intervenire sul diffuso fenomeno, caratterizzato da forme di esortazione alla violenza e all’aggressione, mediante discorsi, scritti ed interventi, che, in virtù delle moderne tecnologie informatiche, riescono oggi ad acquisire una rilevanza mediatica particolarmente significativa. Si è drammaticamente diffusa, anche tra i minorenni, l’abitudine ad utilizzare gli strumenti informatici per ledere la dignità delle persone, nelle forme più gravi, dai ricatti, alle ingiurie, a sfondo sessuale o razzista, alla diffamazione". La proposta di Lauro, già sottoscritta da più di 50 senatori, di maggioranza e di opposizione, ci sembra legittima, ferma restando la libertà di espressione, di pensiero, di parola e di scrittura. Da queste pagine abbiamo sempre aborrito ogni forma di violenza verbale, ma forse sarebbe bene che il legislatore rivolgesse la sua attenzione anche al linguaggio di certa politica quando siede in parlamento mostrando "i cappi", oppure và in televisione, sui giornali e, perchè no, anche su internet ad auto-insultarsi e ad offendere il buon gusto e le indigenze dei cittadini che campano di stipendio, pensioni e cassa integrazione.
    LIBERAL VOX

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