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Abbattiamo il muro della vergogna

Un muro di pietre e sabbia che attraversa il deserto. 2700km minati che separano una popolazione, i Saharawi, dal loro legittimo territorio. Stefano Salvi documenta con immagini esclusive mai viste l’esistenza di questo monumento all’oppressione.

Da poco rientrato in Italia dall’Africa, l’inviato storico di Striscia la notizia, ora reporter e editore della webtv d’inchiesta www.stefanosalvi.it, si fa portavoce della condizione dei Saharawi, popolo costretto a vivere sottomesso dai Marocchini o profugo in Algeria.

 

Stefano Salvi, dopo aver acceso i riflettori con un tour nei Teatri e nelle Università italiane sull’uranio impoverito e sul genocidio dei bambini iracheni, durante il periodo della guerra in Iraq, torna ad occuparsi di contro-informazione internazionale, con un reportage video esclusivo e un nuovo one man show dal titolo “Abbattiamo il muro della vergogna”.

Il reporter, in concomitanza con il ventennale della caduta del Muro di Berlino, ha documentato con immagini uniche e di straordinario impatto l’esistenza di un muro nel deserto del Sahara, alto fino a 30 metri e lungo ben 2700 chilometri. “Il muro della vergogna” – come l’ha definito Stefano Salvi – ha privato i Saharawi della loro terra e, cosa più ancora importante, della dignità umana.

Il reporter è stato nominato ambasciatore di Afapredesa, l’associazione costituta il 20 agosto 1989 nei campi dei rifugiati di Tindourf in Algeria, unica organizzazione non governativa Saharawi per la difesa dei diritti umani riconosciuta dalla Repubblica Araba Saharawi Democratica, la risposta civile e non violenta alla violazione dei diritti dell’uomo, perpetrata sistematicamente ogni giorno dai marocchini del Sahara Occidentale.

Il reportage porta all’attenzione dell’opinione pubblica l’oppressione marocchina, le ripetute violazioni dei diritti civili subite dai Saharawi, gli equilibri politici internazionali che finora hanno condannato questa situazione all’immobilismo cronico.

La webtv www.stefanosalvi.it presenta, in quattro puntate nel canale “Abbattiamo il muro della vergogna”, un estratto del reportage realizzato in Africa e lancia la petizione “Abbattiamo il muro della vergogna”, che si può sottoscrivere registrandosi dalla home page della webtv.

Il reporter porterà poi le adesioni alla petizione per l’abbattimento del muro all’attenzione del Parlamento europeo e chiederà conto delle relazioni internazionali dello stesso con i Saharawi e con il Marocco.

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