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AAA pergamene a Catanzaro cercansi. "Fuori corso" non giustificate

AAA Pergamene, cercansi. All’Università Magna Graecia di Catanzaro, la seconda per numero di iscritti in Calabria, vedersi consegnata la pergamena di laurea costa più tempo che superare tutti gli esami. In seguito alla riforma Moratti nel 2003, che pure ha “ridotto”, grossomodo, di due anni il corso di laurea, gli studenti “fuori corso” sono sempre presenti fino a quattro, cinque, sei - o anche dieci, quelli che proprio ci tengono a pagare le tasse ogni anno non sostenendo nessun esame, o anche quelli che, per vari motivi, di lavoro o familiari, non riescono a raggiungere il sospirato titolo. E, di pari passo, rimane “fuori corso” anche la consegna della pergamena. Se poi uno insiste nel conseguire anche la laurea specialistica, dopo i tre anni, allora si deve accontentare di un anonimo certificato. Non della bella carta pecudina.
 
Costa 25,82 euro, informa il sito istituzionale. Versamento obbligatorio per sostenere la seduta, di laurea appunto, esclusivo del solo titolo in cartapecora. Ma averla a casa e appenderla in camera o nel proprio studio è diventato il sogno proibito degli studenti della Magna Graecia di Catanzaro. Il “Campus” di Germaneto, come viene chiamato forse per rimembrare le gesta dei college americani e inglesi, consta di cinque facoltà, farmacia, medicina e chirurgia, giurisprudenza, interAteneo e interFacoltà, e di cinquanta corsi di laurea. In continua espansione. Ma la pergamena, quella no! È un’utopia. E’ dal 2004 che l’aspettano. Alcuni anche dal 2003. Altri, invece, in via eccezionale, l’hanno ricevuta anche se si sono laureati dopo il fatidico 2004.
 
Abbiamo provato a saperne di più. Abbiamo contattato le segreterie. Gli uffici capi segreterie. Gli uffici amministrativi. Gli uffici di presidenza. Quello del magnifico rettore. Niente. Difficile sapere il motivo di questo mostruoso ritardo. Un mistero. Ci sono leggende. Pare che il compianto Salvatore Venuta prima morire il 3 aprile 2007 ne avesse firmate un bel po’. E vista la sua tragica scomparsa, sono state tutte cestinate perché non avevano più valore. Per farle firmare ex novo dal rettore che gli è succeduto, Francesco Saverio Costanzo. Pare, non si sa. In ogni caso, mettere delle firme non deve essere una grossa fatica. Quello che è certo è che ancora non sono state recapitate ai neo dottori. Adesso non più nuovi. Magari hanno già messo su famiglia. Magari hanno già lo studio ben avviato e non gli serve più.
 
Magari!
 
Non è solo una questione di soddisfazione personale, sul piano sociale e professionale - uno studio legale o medico senza la pergamena è come se mancasse di qualcosa – ma anche economico. Chi deve dimostrare di aver conseguito la laurea per fare una domanda, per partecipare a un concorso, per l’inserimento nelle graduatorie, eccetera eccetera, non sempre si può appellare all’autocertificazione del decreto del Presidente della Repubblica 445 del 2000. E, quindi, deve richiedere il relativo certificato. Solo due marche da bollo. Del valore di 30 euro, super giù. Altri soldi, dunque, a dispetto della quietanza già versata per la carta pecudina.
 
AAA pergamene di laurea all’Università di Catanzaro cercansi. “Fuori corso” non giustificate.

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