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A Wiesbaden la base USA “sorella” di Vicenza

Sta sorgendo nel cuore dell’Assia, in Germania, una delle maggiori basi dell’US Army in Europa. Nell’ambito del programma di ristrutturazione della presenza militare statunitense nel vecchio continente, finalizzato alla creazione di cinque grandi centri “hub” dove concentrare i reparti delle forze terrestri e aviotrasportate (tra essi l’ex scalo aereo Dal Molin di Vicenza), il Pentagono ha dato il via a multimilionari lavori di ristrutturazione e ampliamento delle caserme e della base aerea che sorgono a Wiesbaden. Il centro è oggi sede della 1^ Divisione Armata e di una serie di reparti dell’US Army rientrati un paio di mesi fa da una lunghissima missione di guerra in Iraq.

Alla costruzione di alcune infrastrutture strategiche ove trasferire uomini, mezzi ed armamenti oggi ospitati ad Heidelberg, Mannheim e Darmstadt, sono stati destinati dal Pentagono 252 milioni di dollari. Un contratto per 125 milioni di dollari è stato sottoscritto appena qualche giorno fa dal Corpo d’Ingegneria dell’esercito USA in vista della progettazione e della realizzazione di un Centro di coordinamento delle operazioni di guerra (“Network Warfare Center”) e del nuovo comando del 7th Army (anche detto “United States Army Europe”), da cui dipendono le brigate terrestri presenti in Europa. Verrà inoltre realizzato un vasto centro operativo destinato ad ospitare la nuova stazione di controllo e comunicazioni di USAREUR, il Comando dell’US Army in Europa. “Si tratta di una struttura mai realizzata sino ad oggi, capace di ospitare sino ad un migliaio di addetti militari”, afferma USAREUR. “Grazie a questo programma infrastrutturale saranno consolidati i quartier generali di US Army e i comandi del 5th Signal, della 66^ Brigata d’intelligence e di altre unità di supporto USA, accrescendo le capacità operative delle forze terrestri nel continente”.
 
Nello scalo aereo di Wiesbaden sono stati avviati altri imponenti progetti di costruzione: un “Army lodge” con 164 stanze che accoglierà ufficiali e sottufficiali USA (costo 32 milioni di dollari) e un “centro ricreativo” con sale cinematografiche, bar, birreria, ristoranti, fast food, piste da ballo e bowling, slot machines e video games (8,8 milioni). A partire del 2010 partiranno inoltre i lavori per realizzare di un megacomplesso residenziale con 324 villette unifamiliari destinate al personale USA e alle famiglie al seguito (133 milioni di dollari). La nuova base “hub” di Wiesbaden diverrà pienamente operativa entro il 2013, quando sarà completato il trasferimento dei reparti del 7th Army. Secondo il Comando USAEUR, grazie al “piano di consolidamento” delle forze armate in Europa, giungeranno a Wiesbaden più di 4.000 militari, portando il personale statunitense a 17.000 unità.

 
Il programma infrastrutturale di Wiesbaden è stato affidato dall’US Army alla società “M+W Zander Israel Ltd”, filiale israeliana della “M+Zander” di Stoccarda, colosso del complesso industriale, militare e spaziale tedesco, operativo pure nel settore farmaceutico, delle costruzioni avanzate, delle biotecnologie, dello smaltimento dei rifiuti tossici e delle “energie alternative”. A partire dalla sua costituzione nel marzo 2004, la “M+W Zander Israel” si è accaparrata buona parte dei contratti finanziati dal Corpo d’Ingegneria dell’esercito USA per il potenziamento e l’ammodernamento delle installazioni dell’aeronautica militare israeliana in Israele e nei Territori occupati di Cisgiordania. La società ha costruito, in particolare, le torri di controllo delle basi aeree di Palmachim e Sde Dov; l’impianto di produzione di energia elettrica e un hangar per il ricovero degli elicotteri da guerra “Black Hawk” nello scalo di Hazerim; i depositi munizione, gli shelter e i centri operativi degli Squadroni di volo a Ramon; i sistemi di sicurezza delle basi di Tel Nof e Hazor; un grande hangar per i velivoli aerei e gli elicotteri a “Site Z”, una base militare “top secret”. USACE, la sezione europea dell’US Corps of Engineers, ha affidato a “M+W Zander Israel” pure i lavori di costruzione, nel sud del paese, del maggiore poligono militare in terreno urbano (“Military Operations in Urban Terrain Training Facility”) esistente al mondo. In Israele, la società sta pure realizzando importanti impianti “civili” di alto valore strategico (centrali elettriche, stazioni di accaparramento e distribuzione delle fonti idriche, produzione di semiconduttori, ecc.).
 
Numerosissimi i centri di comando, intelligence e telecomunicazioni, le facilities aeroportuali e le infrastrutture militari realizzati direttamente dalla società madre “M+W Zander” di Stoccarda. Solo nell’ultimo quadriennio, essa ha sottoscritto con il Dipartimento della Difesa USA contratti per un valore complessivo di 54 milioni di dollari, fornendo in particolare avanzate apparecchiature tecnologiche alle basi USA in Germania. Quasi 80 milioni di dollari sono finiti invece alla controllata statunitense “M+W Zander US Operations Inc. Texas”, per lavori e servizi all’interno di alcune grandi basi delle forze terrestri e aeree negli Stati Uniti d’America (Fort Bragg, Fort Barnwell, Fort Jackson, Pope AFB e Seymour Johnson AFB in North Carolina), in Islanda e ancora una volta in Israele. Altre due filiali con sede in Germania, la “M+W Zander D.I.B. Facility MNGMNT GMBH” di Dreieich, e la “HGS Zander GMBH Suedwest” di Mannheim, sono state contrattate dal Comando dell’US Army in Europa per eseguire misteriosi lavori per oltre 2 milioni di dollari in Gambia, piccolo paese deell’Africa occidentale. Paradossalmente, “per scarsi progressi del governo nel campo dei diritti umani e della libertà di stampa”, il Dipartimento di Stato aveva annunciato nel giugno 2006 la sospensione dell’implementazione in Gambia del Millennium Challenge Corporation (MCC), il piano di aiuti internazionali per la “riduzione della povertà” che Washington vincola all’adozione di misure economiche di stampo neoliberista.
 
Un modesto contratto di 75.715 dollari (anno 2002) è finito pure alla controllata “M+Z Zander Italia Srl” di Agrate Brianza per “servizi di controllo ed interventi ambientali” nella Naval Air Station di Sigonella (Sicilia), la principale base dell’US Navy in Europa e nel Mediterraneo. L’azienda è particolarmente attiva nel nostro paese nella produzione di energia e nell’installazione di pannelli fotovoltaici. Nel 2008, ha completato la realizzazione di un impianto solare da 50Kw a Rieti, mentre per conto della “ST-Microelectronics” di Catania ha eseguito la progettazione di una centrale di rigenerazione da 52 MW.

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