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Zimbabwe, scagionato il pastore Mawarire

Dallo Zimbabwe arriva la prima buona notizia dell’era post-Mugabe.

Il pastore Evan Mawarire, fondatore del movimento #Thisflag e promotore dal 2016 di proteste nonviolente contro la corruzione, la crisi economica e le violazioni dei diritti umani, è stato scagionato dalle accuse di “sovversione” e “offesa alla bandiera nazionale”. Mawarire era stato arrestato il 31 gennaio e rilasciato su cauzione in attesa del processo.

Già l’anno scorso, a luglio, il pastore era finito nel mirino del governo quando era stato arrestato per “incitamento alla violenza” dopo che aveva convocato e diretto uno sciopero generale. In seguito un giudice indipendente aveva dichiarato incostituzionale il suo arresto e aveva annullato le accuse.

Dunque la notizia è davvero buona. Ma siccome, come si dice, una rondine non fa primavera, aspettiamo di vedere se davvero il presidente Mnangagwa è intenzionato a rispettare la cultura dei diritti umani, che aveva sempre trovato modo di esprimersi anche nei decenni di regime autoritario di Mugabe.

 

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