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Westworld 2x02: La recensione di “Reunion”

 Noi siamo il risultato della somma delle esperienze che abbiamo vissuto, la nostra coscienza, il nostro io sono intimamente legate a questo e alla capacità che poi acquisiamo di rielaborarle. Grazie al nostro passato definiamo chi siamo e chi vogliamo essere nel futuro.

Tutto questo non vale per gli host di Westworld, privati ogni volta dei loro ricordi, sono condannati a ripetere un ciclo senza fine di vite, vuote e tutte uguali. Questo atto è funzionale al dover rivivere ogni volta la stessa vita, ma è anche un atto barbaro che contraddistingue l'uomo che prevarica la sua creazione riducendola ad un mero guscio vuoto che può riempire a suo piacimento ogni volta. Per questo il primo atto che compiono gli host ribelli è riappropriarsi della loro identità, solo sapendo chi sono riescono a capire l'entità dell'abominio che stanno subendo. Questo è qualcosa che vediamo compiersi sempre più in "reunion", esattamente quando Dolores obbliga Teddy a guardare cosa sono loro..."E' il momento di aprire gli occhi...".

Se la loro ribellione vuole avere anche una minima speranza devono per forza acquisire sempre più consapevolezza, che porta lala conoscenza del loro nemico e alla possibilità di combatterlo. Questo è uno dei temi fondamentali di "Reunion", episodio più snello della première che ha reintrodotto la situazione, ma sicuramente molto più complicato in quanto a timeline. 

 Iniziamo con una scena ambientata 35 anni fa, Arnold interagisce con Dolores. Si trovano all'esterno del parco dove Arnold ha la parte del custode dei ricordi, colui che sa bene dove si trovano e a cosa è destinata la sua creazione, da cui dimostra di essere affascinato. Poi c'è lei Dolores, un guscio vuoto pronta ad essere manipolata; fa una grande tenerezza vedere Dolores ingenua come un bambino che si meraviglia davanti alle luci della città. Senso di meraviglia che però ormai non ha più Arnold, ormai ben consapevole che nel mondo che lo circonda la bellezza che dice di vedere Dolores non esiste, è solo effimera illusione.

 Ci sono poi altri flashback che scopriamo appartenere a William, attraverso i suoi ricordi viviamo con lui il percorso che lo ha portato ad essere l'uomo in nero.

Nel primo flashback lo vediamo che ritorna al parco assiema a James Delos, per cercare di convincerlo ad investire sul parco. Fa veramente rabbrividire nella scena seguente a questa vedereil distacco he Williamo rmai prova nei confronti di Dolores.

Lui si è distrutto e ricomposto in malo modo quando, quel giovane che credeva nella sua avventura nel suo amore ha iniziato a cosniderare Dolores come un semplice pezzo di metallo. Per la prima volta vediamo anche la famiglia di William.

 L'episodio sottolinea più volte che gli ospiti vanno a Westworld perchè possono fare quello che vogliono nel Parco, temporaneamente possono essere qualsiasi cosa vogliono; ma non lo hanno fatto impunemente perchè l'organizzazione raccoglie dati da anni su quello che fanno gli ospiti. Ma quale sia il misterioso fine per cui l'organizzazione lo ha fatto non lo sappiamo.

Il cielo che vede adesso Dolores è diverso da quello pieno di Stelle che v ide anni prima assieme ad Arnold, è esattamente uguale a quello senza stelle che le mostrò William dentro al parco, ad ovest, anni prima dove ci sarebbe in costruzione una misteriosa "arma".

Dopo tanti anni Dolores e William sono di nuovo sul sentiero che porta ad ovest, seguendo il nuovo gioco avviato da Robert nel parco. Sono inevitabilmente destinati a scontrarsi di nuovo, ma non ancora...

Sia Dolores che William cercano uomini. Dolores ha urgenza di trovarli perchè aspetta un attacco da un momento all'altro. Vinte le resistenze di Teddy che finalmente ha aperto gli occhi, si dirigono verso i Confederados che sottomette facilmente. La sua perfetta conoscenza e consapevolezza di dove si trova le consente di guidare ed illuminare la strada che gli altri robot devono percorrere. Anche lei però appare limitata nel suo modo di guidare la rivolta, pensa solo a distruggere tutto e tutti quelli che gli si oppongono. Mostra in questo modo un lato violento tipico di coloro che l'hanno creata, dovrebbe forse illuminare la mente dei robot rivoltosi assieme a lei e di conseguenza farsi accettare come capo. Ma forse non ne ha il tempo, l'attacco dei loro creatori è iminente e lei deve pensare a difendere la sua gente.

"We Have toiled in God's service long enough, so i killed him"

"Abbiamo lavorato duramente e a lungo al servizio di Dio così l'ho ucciso"

Una frase d'importanza fondamentale...adesso è Dolores il nuovo Dio del parco?

 C'è poi un momento d'importanza incredibile, quello che mi ha fatto prima pensare ad una possibile alleanza imbattibile e poi mi ha quasi spaventata: Maeve e Dolores si incontrano nel Parco. Strano e terribile incontro,

Le due androidi pervenute al concetto di libertà per vie diverse, desiderano entrambe viverla fino in fondo: una però la identifica con il poter lottare perchè lei e gli altri continuino ad essere liberi; l'altra vuole vivere la sua libertà andando a cercare sua figlia. Strano il dialogo che hanno sulla libertà, ma molto sgnificativo: si osservano e studiano, si rispettano sicuramente e probabilmente si temono. Ma sono abbastanza intelligenti per capire che è inutile interferire una con i progetti dell'altra...in fondo sono nella stessa situazione. Entrambe quindi procedono spedite per la propria strada perchè fondamentalmente hanno due strade diverse da continuare a percorrere.

 Sarà davvero interessante vedere come si evolveranno le loro storyline...Dolores verso Ovest per cercare l'arma da usare contro tutto il genere umano e Mave verso Est nello ShogunWorld per cercare sua figlia...

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