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Vittime della strada: velocità?

Il Corriere della Sera del 17 agosto ci informa che nel 2019 già lamentiamo 85 morti sulle strade. A Parigi e Berlino, 40 all'anno.

Secondo un diffuso luogo comune, la causa sarebbe l'eccesso di velocità.

In realtà, nel nostro Paese, circolano le vetture di più piccola cilindrata, il parco macchine è il più vetusto d'Europa. Il sacrosanto diritto alla mobilità degli uomini e delle merci deve fare i conti con una miriade di ostacoli: sviluppo stradale insufficiente, infrastrutture in gran parte fuori legge per la presenza di micidiali alberature a distanza largamente inferiore dal limitare della carreggiata stabilito in non meno di metri sei, segnaletica ovunque coperta dalle chiome degli alberi, limiti di velocità demenziali, 10, 30, 40, 50 chilometri orari, artatamente predisposti per “fare cassa”. Ovunque dossi rallentatori illegali ma micidiali per la colonna vertebrale. Rotatorie che dovrebbero essere manufatti finalizzati alla sicurezza, con i cordoli sormontabili, in realtà come sono costruite da assessori ai lavori pubblici semianalfabeti, ospitano micidiali insidie,i soliti alberi e pali.

Ignobile speculazione sulla pelle dei cittadini. In sostanza, le lumache d'Europa, altro che velocità!

In Germania, Paese di BMW, Mercedes, Audi, Porsche, Lamborghini, già normalmente potentissime, prosperano una miriade di aziende di tuning, cioè di aziende che le potenziano enormemente. Le autostrade tedesche manutenute alla perfezione sono gratuite e senza limiti di velocità.

Quindi, l'equazione, velocità uguale incidenti, è del tutto menzognera. Il Ministero dei Trasporti e Infrastrutture, si disinteressa completamente di tutto questo scempio. E' uno dei tanti enti inutili e parassitari.

A questo tragico quadro, bisogna aggiungere che nel nostro Paese circolano milioni, sì, milioni di veicoli allo stadio di rottami ambulanti, non assicurati, non revisionati, pericolosi e inquinanti.

Questi veicoli circolano impunemente davanti agli occhi degli uomini delle polizie locali in quanto i possessori sono nullatenenti, quindi i comuni preferiscono evitare l'onere del sequestro, e della rottamazione.

Foto:Pixabay

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Natale (---.---.---.229) 23 agosto 2019 23:06

    Carissimo. Hai ragione non è solo la velocità causa di incidenti ma, secondo le statistiche, anche il non rispetto delle precedenze e la distrazione (uso smartphone, ad es). Una domanda: scrivi "alberature a distanza largamente inferiore dal limitare della carreggiata stabilito in non meno di metri sei". ’Mi dai la fonte legislativa?

  • Di CESAREZAC (---.---.---.77) 24 agosto 2019 14:50

    NATALE, il regolamento del Codice della Strada, titolo II° art.26, comma 6: "..la distanza dal confine stradale fuori dai centri abitati da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciscun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativoe comunque non inferiore a 6 metri." Stiamo parlando do omicidi, anzi, di stragi. Gli assassini, i responsabili per dovere di istituto, di un drammatico tributo di sangue sono : il Capo della Procura della Repubblica, l Ministro delle Infrastrutture, i dirigenti di ANAS, ASTRAL, gli amministratori comunali o provinciali competenti per territorio, attuali e passati. Ho sporto personalmente esposto denuncia alla Procura della Repubblica, contro ANAS ASTRAL. in data 8 giugno 2008. In data 5/12/2011 il Presidente ANAS on.le Tommaso Luzzi rispose: preso atto della diffida... questa azienda non ha sottovalutato il problema segnalato nell’esposto, anzi si è prodigata per promuovere iniziative "concrete" finalizzate a rimuovere il pericolo rappersentato dalla tresenz di alberature al ciglio della strada. Oggi, 24 agosto 2019 gli alberi continuano a uccidere, non ne è stato espiantato nemmeno uno.

  • Di Insipienza (---.---.---.74) 25 agosto 2019 11:15

    Caro signore lei è contro la cultura. Contro il paesaggio italiano, per cui siamo famosi nel mondo e che ci procura la maggior parte dei proventi del turismo.

    Abbattiamo i filari di cipressi in toscana allora, le alberature della val padana. Trasformiamo tutto in autostrade, radiamo al suolo i centri storici perché non sono a norma!

    Ma si faccia furbo!

    Atteggiamento da telabano del progresso.

    I nostri automobilsti vadano un po’ più piano, bevano un po’ di meno e si facciano meno canne.

    Poi se ne crepa qualcuno, meglio! Colpa sua. È una giusta selezione naturale. Visto il soggetto prima o poi gli capitava. Meglio contro un albero che distruggendo una famiglia che non ne aveva colpa.

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