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Vito Enzo Salatino

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  • Primo articolo martedì 03 Marzo 2011
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  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.245) 10 marzo 2011 12:59

    Le vere ragioni dell’intervento in Libia.

    Non condivido completamente con lei le ragioni materiali dell’intervento massiccio contro Gheddafi per eliminarlo dalla faccia della terra.
    Com’è che quel rais nomade, abitatore di tende, armato fino ai denti e pieno di denaro, si è fatto sorprendere da un quasi-esercito via terra agguerritissimo, spuntato all’improvviso dal nulla dalle sabbie del deserto, fino quasi a farsi sbattere a mare in quattro e quattr’otto ?
    Ma chi sono costoro, così forti e organizzati, evidentemento con adeguato armamento e vettovagliamento alle spalle, per combattere, e che ora aspettano, fatta la loro parte, l’intervento alleato via mare ed aria per concludere la rissa ?

    Perchè ora e per che cosa ?
    Il petrolio calante, rimasto importante solo per l’ENI che si inventa imperterrita la scoperta di giacimenti a destra e a sinistra che non servono a nulla, giacchè di petrolio non ce n’è a sufficienza comunque, mentre i prezzi dei carburanti vanno alle stelle lo stesso, e un’altra bella crisi energetico-finanziaria con il barile nuovamente a ca. 100 $ si prospetta subito come poco fa, non basta a giustificare tutto questo trambusto internazionale di mezzi bellici, compreso naturalmente, e ci mancava, l’intervento delle solite Russia e Cina, a "sfruculiare", come in Iran.
    Secondo me non basta nemmeno a giustificare tanto movimento il piccolo gasdotto dalla Libia all’Italia, che probabilmente non interessa granchè a nessuno, perchè non determinante di nulla.
    Come possiamo in una situazione con fortissime motivazioni materiali, ma non chiarite a fondo per il grande pubblico, parlare solo di azioni umanitarie, per l’Italia che in questi contesti conta sempre come il due di briscola, perchè è effettivamente uno scartino senza valore ? 
    L’Italia in questa situazione è destinata solo ad ospitare, priva di testa per ragionare com’è, una marea di profughi, rimetterci i soldi regalati a Gheddafi (per pagare i danni di guerra, sic !), rimetterci i soldi investiti in Libia, e restituire quelli investiti da Gheddafi in Italia, altrimenti pagherà altri danni per aver trattenuto soldi non suoi.

    Mi permetto di dire che il suo articolo, per quanto ben fatto, non c’entra bene o non completamente il problema e le cause materiali degli eventi, anche se puntualizza correttamente le problematiche umanitarie conseguenti.
    Non può essere sempre e solo l’aspetto umanitario, a favore della miriade di associazioni umanitarie che percorrono in lungo e in largo l’Italia e che prosperano tutte a carico del contribuente, ed il resto chi si è visto s’è visto, compresi quelli che ci hanno rimesso i soldi del proprio lavoro.
    L’umanità va bene, però almeno capire che cavolo sta succedendo, perchè e percome, o è chiedere troppo sapere perchè ci si deve rimmettere una valanga di quattrini portati a casa sgobbando per niente ? Non è anche questo un aspetto umanitario e di giustizia ?

    A mio parere, lei che ha iniziato a studiare il problema libico così bene e che dovrebbe conoscere la situazione meglio di altri, dovrebbe, se ne ha la possibilità, completare l’analisi e sviscerare la questione, perchè secondo me quì si gioca con le risorse degli italiani e probabilmente anche il futuro economico dell’Italia, che con i ministri stralunati e sbandati che si ritrova sta contando appunto, come si diceva sopra, come il due di briscola. 
    Al solito senza capire nè farci capire un’emerita mazza su cause, risorse ed evoluzioni future a nostro carico (e/o vantaggio ?, sic !), oltre a quello dei libici che andrebbero protetti, come noi, non solo umanamente ma anche materialmente, giacchè non si vive di solo spirito.

    Saluti
    Vito Enzo Salatino

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.245) 9 marzo 2011 16:49

    Il tesoro della Libia.

    Il significato di fondo sull’azione militare internazionale prospettata in Libia e la prossima "defenestrazione definitiva" di Gheddafi, descritto nell’articolo, è condivisibile.

    Ma la ragione economico-strategica dell’intervento internazionale non è condivisibile.

    Non sembra affatto il petrolio o "l’oro nero", che notoriamente non è più oro da un pezzo, perchè è noto che il picco domanda / disponibilità di petrolio è superato, il petrolio è in fase produttiva calante verso la carenza e l’esaurimento, sorgente di guai e problemi enormi conseguenti, ambientali, economici e finanziari, tant’è vero che tutti i paesi avanzati ne auspicano e procurano la radicale sostituzione, al punto che l’opinione internazinale considera il petrolio non più oro, ma fuffa temporaneamente necessaria, da cui uscire però al più presto.

    E’ anche noto per esperienza che la caccia accanita a qualcosa che si sta dileguando non dà frutti, non ha senso e alla fine lascia in mano con ogni probabilità solo un pugno di mosche, come si suol dire.
    E quando si apre la mano, dopo tanto sforzo, non c’è più nulla, se non qualche escremento.

    E poi la Libia come fornitore internazionale di petrolio conta molto poco, se non nulla. 

    La posta in gioco è presumibilmente un’altra, ben più importante e fondamentale del petrolio.

    Quesito proposto ai lettori:
    quale potrebbe essere il tesoro materiale, fondamentale della Libia, su cui si gioca anche il futuro economico dell’Italia ?

    Vito Enzo Salatino

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.245) 9 marzo 2011 11:08

    @F.DINICLOLI

    Presumo che lei sia stato a scuola e che quindi l’italiano, con un piccolo sforzo, possa capirlo.

    Le ho detto che le mie affermazioni e proposte seguono e consguono alla direttiva 2009/28 E.U. della Unione Europea, recepita dalla egislazione dello stato italiano.
    Se non le stanno bene le direttive europee sulla necessità di ridurre le emissioni di CO2 e di gas serra equivalenti in atmosfera e le vuole contestare, non deve rivolgersi a me ma alla Unione Europea, che sicuramente avrà ragioni molto più consistenti delle mie per affermare questa necessità. 

    Quindi cosa vuole da me e cosa vuole che le dica ?
    Posso al limite suggerirle di prendere un bel cartello e di andare a Bruxelles a protestare a favore della CO2.
    Non protesti con me, che non posso farci niente, neanche volendo !

    Vito Enzo Salatino

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.245) 8 marzo 2011 19:09

    @a Nessuno

    Adesso che gliel’ho detto, i suoi conti con unità di misura sballate sono diventati più o meno giusti.
    Rimane il fatto strano che lei non conosce la differenza tra GigaWatt.h (GWh) e MegaWatt.h(MWh).
    E rimane appurato che l’impianto di Acerra, ammesso che i dati finali giusti siano anche reali, fa veramente pena con rifiuti dal potere calorifico di 12.000 KJ / Kg ed una resa energetica del 27 %.
    Ma come ha fatto a bruciare i suoi rifiuti, con il gasolio ?

    Le bastano i link che le ho indicato su Acerra, o ne vuole degli altri ?

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.245) 8 marzo 2011 13:36

    @F.DINICOLI

    Solo per aggiungere che le sue ultime domande sono state inviate all’indirizzo sbagliato.
    Competente in merito per una risposta esauriente è l’ Unione Europea, cui lei può rivolgersi per chiarimenti e proteste, citando la direttiva 2009/28 E.U. sulle energie rinnovabili.

    Distinti saluti
    Vito Enzo Salatino

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