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Violenza sulle donne: la Polonia si ritira dalla Convenzione europea?

Negli ultimi giorni, alcuni rappresentanti di primo piano del governo polacco hanno annunciato l’intenzione di ritirarsi dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e la violenza domestica.

Sarebbe un passo indietro senza precedenti, dato che nessuno stato si è mai ritirato dalla Convenzione.

La “Convenzione di Istanbul”, che prende il nome dalla città in cui venne adottata da tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa l’11 maggio 2011, è entrata in vigore il 1° agosto 2014. Firmato da 43 stati e ratificata da 22, è il primo trattato europeo che riguarda specificamente la violenza contro le donne.

La Polonia ha ratificato la Convenzione nell’aprile 2015, dopo una massiccia campagna delle organizzazioni non governative (Ong) locali, ma con una riserva: la Convenzione sarebbe stata applicata solo se e quando non in contrasto con la costituzione del paese. Una riserva che molti stati parte hanno valutato incompatibile con gli obiettivi stessi della Convenzione.

La Convenzione di Istanbul stabilisce standard minimi sulla protezione e la protezione delle donne, sui procedimenti giudiziari e sullo sviluppo di politiche integrate per contrastare la violenza contro le donne e la violenza domestica. Gli stati che l’hanno ratificata sono obbligati a proteggere e a sostenere le sopravvissute alla violenza e ad istituire servizi fondamentali come linee telefoniche gratuite, rifugi, ambulatori e centri di assistenza e aiuto legale.

Il ritiro dalla Convenzione potrebbe avere conseguenze disastrose per milioni di donne e ragazze e per le organizzazioni che offrono un sostegno determinante alle sopravvissute alla violenza sessuale e alla violenza domestica.

Secondo dati ufficiali, solo nel 2015 in Polonia più di 69.000 donne adulte e 17.000 minorenni hanno subito violenza domestica. Nello stesso anno sono state aperte indagini su solo 2140 casi di stupro. Secondo le Ong polacche, non più del 30 per cento degli stupri viene denunciato.

Dopo che a ottobre le donne polacche hanno dato vita a una mobilitazione senza precedenti (nella foto) che ha costretto il parlamento a ritirare una proposta di legge che avrebbe vietato quasi completamente l’aborto, il governo di Varsavia ha ripetutamente dichiarato che le sue politiche sono dirette a proteggere e a migliorare la vita delle donne.

E allora perché minacciare il ritiro dalla Convenzione di Istanbul?

Questo articolo è stato pubblicato qui

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