• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Vincono gli Uniti Stati d’America

Vincono gli Uniti Stati d’America

Il partito repubblicano degli Stati Uniti d’America ha ottenuto con decisione la maggioranza alla Camera dei rappresentanti. Il Senato resta nelle mani di Obama se pur ridotto ai minimi termini.

Barack Obama, in base ai risultati e alle proiezioni che incessanti arrivano dai network americani, dovrà confrontarsi duramente con un risultato storico. La Camera, infatti, potrebbe aver ottenuto una vittoria schiacciante, con un distacco di 60 seggi, che non si registrava dal 1938.

Si fa largo dunque una soluzione repubblicana che a quanto pare non ha lasciato indifferente il popolo americano. I Tea Party antitasse. Già di grande successo in Senato e alla Camera, conquistano anche la South Carolina, dove è stata eletta governatore Nikki Haley, appoggiata dall'ex candidata vicepresidente Sarah Palin. 

L'Obama che aveva reagito con grande senso dell'umorismo alle vignette e alla satira nelle settimane di avvicinamento al Midterm, deve fare i conti con l'imbarazzo per la perdita del suo ex seggio senatoriale dell'Illinois, conquistato dal repubblicano Mark KirkChicago dunque disconosce il suo leader.

Altra questione di riflessione, per il presidente "buono", è il governatore uscente dell'Ohio, da sempre uno Stato chiave, bocciato da quello che è stato considerato dagli esperti come un referendum decisionale per la buona condotta dell'amministrazione democratica.

Una nota di merito Democratica che mitiga il "maremoto Repubblicano" previsto da tutti gli opinionisti mondiali, è la vittoria di Andrew Cuomo per la poltrona democratica di governatore dello Stato di New York.

Dunque l'America capace di reinventare soluzioni di pura e semplice continuità, ponendo il Voto come rappresentazione massima di un paese mai in ostaggio da beghe di potere. 

Ci si imbatte in alcune riflessioni. Queste solo per avvicinare un po' di più le scelte che da sempre gli americani riescono a fornirci. 

Ma perché in America esiste sempre un'alternativa? Ma perché la patria unita d'America può, a metà mandato, decidere e scuotere un presidente fermo alle promesse? 

E soprattutto perché in Italia no? 

Quando Il governo Bush vinse per la seconda volta le elezioni, ricordo ancora le prime pagine, si diceva che vinse l'America profonda quella dei conservatori e delle lande sconfinate, quella del lasciamo tutto com'è che non si sa mai. Vi erano interessi che andavano ben oltre il singolo cittadino statunitense ma i repubblicani furono bravi a parlare il linguaggio del popolo colpito a morte dal terrorismo. 

Successivamente con Obama il cittadino ha cercato l'emancipazione. Bush e la sua cricca, con qualche responsabilità geopolitica in più del nostro Berlusconi, non reggeva più il confronto con un'America emancipata, riabilitata al pensiero e in cerca di nuove soluzioni. Si decise perciò di cambiare i codici e i linguaggi della lotta politica. Vinse Obama. Vinse il pensiero condiviso per raggiungere la soluzione condivisa. 

Oggi, infatti, il solo confronto tra una soluzione che sia politica, sociale o elettorale come i TeaParty al cospetto dei truci Bunga bunga party di alcuni dirigenti europei non può che farci perdere la gara per la democrazia a tavolino.

L'America ha vinto sempre e comunque.

I commenti più votati

  • Di paolo (---.---.---.176) 4 novembre 2010 07:51

    Dico subito,a scanso di equivoci , che non sono un politologo e tanto meno un americanista , parlo da cittadino comune che si e’ formato un’opinione .

    Semplificando : gli USA sono una grande democrazia fondata sul dollaro . Sono anche la prima potenza militare mondiale che ritiene di difendere gli interessi del dollaro in ogni angolo del pianeta . La conseguenza diretta di queste premesse e’ l’applicazione virtuosa dei parametri di democrazia avanzata al proprio interno fino a diventarne un modello di riferimento e l’imperialismo ed il realismo alla Macchiavelli nei confronti dell’esterno(sempre molto semplificando) .Qualcuno dice anche razzismo .
    L’america dei Bush ha applicato questi concetti alla lettera e ci ha regalato un po’ di guerre qua’ e la ’ e la peggior crisi economica del dopoguerra grazie ai "titoli spazzatura" che ha sparso ovunque nel pianeta . L’ultimo Bush era un alcolizzato e descolarizzato texano sempre pronto a fare fuoco in nome di principi economici e religiosi .
    Obama si e’ presentato come un’alternativa , sempre all’interno del sistema , meno becera , laica e progressista . Sta’ tentando di realizzare la prima forma di assistenza medica pubblica . Quella che in Italia esiste da sempre . 
    Possiamo definirla una alternativa ? Secondo me si’ , a meno che qualcuno non pensasse ad una rivoluzione di sistema in senso socialista , che nessun americano avrebbe mai consentito ad Obama , ne’ a nessun altro .
    Adesso vediamo come butta anche se intravedo tempi duri per Obama e per gli americani dal momento che la geografia economica mondiale sta’ cambiando molto rapidamente .
    ( Non intendo leggere Comsky, Zinn, Vidal ... Sartori , piuttosto leggo topolino )

    paolo

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.3) 3 novembre 2010 16:30
    alessandro tantussi

    Boh, a me continua a sembrare che la democrazia americana debba essere di esempio al vecchio continente che si muove lentamente condizionato dalle articolazioni democratiche bloccate da evidenti segni di artrosi. A prescindere dalle posizioni ideologiche è un fatto che la dinamica della politica e l’alternanza americana sono avanti anni luce. Solo il fatto che in due anni si ribaltino i giudizi, che il Presidente sia condizionato dal volere del popolo, è un grande simbolo di vitalità. Al primo accenno di promesse mancate IL SISTEMA REAGISCE E PUNISCE. Obama sente il fiato sul collo e correrà. MEGLIO DI COSì... 

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.246) 3 novembre 2010 18:22
    alessandro tantussi

    mmmazza quanto sei bravo tu!

    Sei molto avanti tu, o anonimo sapiente, tu vivi su un’altro pianeta, voli alto tu. 
    Mica come noi poveri idioti ignoranti... 
     Tu rappresenti il meglio, ovvero non sei uno del popolo, in greco DEMOS. 
    Tu no, tu sei uno dei migliori, in greco OI ARISTOI, quelli ai quali dovrebbe essere riservato il potere, in greco KRATOS.  
    Insomma sei un ARISTO-CRATICO
    Potrebbe mai piacerti la democrazia?

    Potrebbe mai piacerti questo sito che si chiama agorà (che in greco vuol dire piazza) luogo che Chomsky, Zinn, Vidal, Losurdo, Sartori frequentano poco?

    Se ti schifa, rimani chiuso nel tuo palazzo e non scendere in piazza.

    Lasciala a noi ignoranti, se ce la fai, e SENZA OFENDERE NESSUNO.

  • Di pint74 (---.---.---.54) 3 novembre 2010 18:28
    pint74

    Democratici o repubblicani non cambia nulla.
    Questa democrazia,come la nostra,è una farsa...
    Come da noi comanda il soldo,euro o dollaro che sia e ,quindi,comandano i cosiddetti "ricconi" che hanno in mano le grandi aziende,le multinazionali e le banche.
    Tutto il resto è facciata e basta ,a mio parere.
    Solo un sempre meno credibile tentativo di farci credere che lo Stato lavora per noi,quando è palese che tutte le iniziative premiano questa o quella lobby.
    Alla fine la gente comune arranca sempre con i suoi miseri risparmi e con il suo lavoro e le sue tasse arricchisce chi è sempre stato ricco.
    Fino a che sarà il soldo a governare le nostre vite e l’ignoranza o il menefreghismo a dominare nella gente,democrazia sarà solo un termine vuoto.

Commenti all'articolo

  • Di Il Gufo (---.---.---.228) 3 novembre 2010 16:04

    Non vorrei essere troppo cattivo ma trovo l’articolo superficiale e "media-centrico", se mi si passa il termine.
    Gli USA come stato "capace di reinventare soluzioni di pura e semplice continuità, ponendo il Voto come rappresentazione massima di un paese mai in ostaggio da beghe di potere." sembra una barzelletta.
    Gli USA sono un paese in cui la politica conta da sempre come il due di picche, soverchiata dall’economia in ogni ambito; le elezioni si vincono e si perdono sull’economia, va da sè che una crisi planetaria abbia favorito prima Obama ("change", messaggio facile facile, intriso di suggestioni da American Dream per un nero alla Casa Bianca) ed oggi chi sta all’opposizione.
    La proposta politica dei Tea Party quale sarebbe? Meno tasse per tutti. Esattamente la stessa disastrosa idea di Reagan.
    La politica nazionale statunitense è il NULLA riempito di propaganda, per questo la Sua visione centrata sui media a mio avviso descrive una realtà che non esiste.

    P.S.
    Obama era la "faccia buona" con cui regalare altri soldi alle Corporation pasticcione (Bush dopo il caso Enron si era giocato il bonus), ora serve di nuovo una banda di fessi che votino un taglio delle tasse, sanità privatissima e lucrosissima ed una guerra al cattivissimo Iran, e la borsa si impenna a garanzia del secondo mandato.

  • Di Riccardo Specchia (---.---.---.171) 3 novembre 2010 16:15
    Riccardo Specchia

    Lascio, infatti, spazio a commenti interessanti e profondi come il Suo. 

    Il mio articolo fa riferimento alle prime impressioni che questa mattina ci sono arrivate dal continente americano. Gli opinionisti devono ancora scatenarsi e lo faranno in serata, quando i dati saranno più chiari. 
    Per questo La ringrazio per l’approfondimento. 
    • Di alessandro tantussi (---.---.---.171) 3 novembre 2010 23:20
      alessandro tantussi

      non dar retta a chi si riempie la bocca di citazioni "erudite", il tuo articolo è buono, l’America è un grande paese, pieno di contraddizioni sì, ma un grande paese dove la democrazia ancora conta e lo dimostrano prima l’elezione di OBAMA (che contro ogni logica, contro il potere economico, contro il potere bianco ha vinto con i voti, mica con le chiacchiere) e subito dopo la sconfitta di oggi. Non è una contraddizione, ché anzi è una chiara conferma della sovranità del popolo che elegge chi vuole e se vuole lo rimanda a casa. Io credo che Obama comprenderà la lezione, il messaggio del popolo è stato chiaro ed immediato, in questa prima parte del suo mandato ha parrzialmente deluso le enormi speranze dell’ YES, WE CAN. Ma sia il popolo Americano che Obama sanno bene che nulla è perduto. Ma sia il popolo che Obama sanno che non si fanno sconti a nessuno. E questa è democrazia. 

    • Di Riccardo Specchia (---.---.---.83) 4 novembre 2010 00:38
      Riccardo Specchia

      Grazie Alessandro per il tuo interesse. 

      La politica di Agoràvox è proprio questa. Si costruisce e si partecipa da una notizia. Conosco bene come è nato questo progetto perché da sempre lo sostengo conoscendo i suoi fautori. Dovevo riportare un fatto che oggi era su tutte le prime pagine e che su Agora non era ancora stato trattato. Sono pronto a rispondere a tutte le critiche purché mi insegnino qualcosa. 
      Se dovevo qui rispondere ai quesiti millenari nella storia della teoria democratica avrei direttamente scritto un saggio. 
      Sono divertito più che intimidito dalle facili accuse del nostro genio anonimo. 
      Alla prossima.. 

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.3) 3 novembre 2010 16:30
    alessandro tantussi

    Boh, a me continua a sembrare che la democrazia americana debba essere di esempio al vecchio continente che si muove lentamente condizionato dalle articolazioni democratiche bloccate da evidenti segni di artrosi. A prescindere dalle posizioni ideologiche è un fatto che la dinamica della politica e l’alternanza americana sono avanti anni luce. Solo il fatto che in due anni si ribaltino i giudizi, che il Presidente sia condizionato dal volere del popolo, è un grande simbolo di vitalità. Al primo accenno di promesse mancate IL SISTEMA REAGISCE E PUNISCE. Obama sente il fiato sul collo e correrà. MEGLIO DI COSì... 

  • Di (---.---.---.230) 3 novembre 2010 16:42

    dici che "in America esiste sempre un’alternativa". evidentemente non conosci la storia del suffragio di quel paese, dove le discriminazioni censitarie, razziali e sessiste ne hanno sempre condizionato e compromesso la validita’.

    articolo vuoto, banale, inutile.

    leggiti qualche libro prima di trattare un argomento. ti aiuto: Chomsky, Zinn, Vidal, Losurdo, Sartori, giusto per stare nel facile, ma che per uno come te sono empirei si saggezza.

    certo che in questo sito si pubblica proprio di tutto....

    • Di alessandro tantussi (---.---.---.246) 3 novembre 2010 18:22
      alessandro tantussi

      mmmazza quanto sei bravo tu!

      Sei molto avanti tu, o anonimo sapiente, tu vivi su un’altro pianeta, voli alto tu. 
      Mica come noi poveri idioti ignoranti... 
       Tu rappresenti il meglio, ovvero non sei uno del popolo, in greco DEMOS. 
      Tu no, tu sei uno dei migliori, in greco OI ARISTOI, quelli ai quali dovrebbe essere riservato il potere, in greco KRATOS.  
      Insomma sei un ARISTO-CRATICO
      Potrebbe mai piacerti la democrazia?

      Potrebbe mai piacerti questo sito che si chiama agorà (che in greco vuol dire piazza) luogo che Chomsky, Zinn, Vidal, Losurdo, Sartori frequentano poco?

      Se ti schifa, rimani chiuso nel tuo palazzo e non scendere in piazza.

      Lasciala a noi ignoranti, se ce la fai, e SENZA OFENDERE NESSUNO.

  • Di Riccardo Specchia (---.---.---.171) 3 novembre 2010 17:12
    Riccardo Specchia

    Caro anonimo, la presunzione non è mai stata il mio forte. Come al contrario noto nel commento. 

    Ho analizzato i fatti giudicando real time le prime impressioni dal voto.
    Se ti senti autorizzato alla critica io mi sento autorizzato a descrivere ciò che accade e solo alla fine esprimere una mia personalissima riflessione. 
    Ti invito a scrivere qui di Chomsky, Zinn, Vidal, Losurdo e Sartori. Altrimenti rimani un povero anonimo che si "fa" di citazioni.
  • Di pint74 (---.---.---.54) 3 novembre 2010 18:28
    pint74

    Democratici o repubblicani non cambia nulla.
    Questa democrazia,come la nostra,è una farsa...
    Come da noi comanda il soldo,euro o dollaro che sia e ,quindi,comandano i cosiddetti "ricconi" che hanno in mano le grandi aziende,le multinazionali e le banche.
    Tutto il resto è facciata e basta ,a mio parere.
    Solo un sempre meno credibile tentativo di farci credere che lo Stato lavora per noi,quando è palese che tutte le iniziative premiano questa o quella lobby.
    Alla fine la gente comune arranca sempre con i suoi miseri risparmi e con il suo lavoro e le sue tasse arricchisce chi è sempre stato ricco.
    Fino a che sarà il soldo a governare le nostre vite e l’ignoranza o il menefreghismo a dominare nella gente,democrazia sarà solo un termine vuoto.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.216) 3 novembre 2010 18:40
    Damiano Mazzotti


    I politici validi quando ci sono, vengono emarginati, se la cosa non ha successo vengono eliminati...

    Non ci si può affidare al caso...

    Occorre allevare centinaia di nuovi politici...

    Nessun sarà in grado di emarginarli o eliminarli tutti...

    E siccome troppi giovani sono senza lavoro in Europa e in America, sarà sempre più facile allevare dei veri politici...

    Care Mamme, invece di viziarli, datevi da fare...

  • Di maurizio (---.---.---.188) 4 novembre 2010 00:26

    Secondo me Riccardo Specchia ha dato una sua lettura degli avvenimenti in America che comunque va rispettata. Scrivere che l’articolo è vuoto, banale e inutile lo trovo stupidamente arrogante: su questo sito viene dato spazio a chi chiunque voglia dire la sua ma sempre con rispetto, Specchia l’ha fatto ma non si può di altri che si credono superiori nel dare giudizi ma che dimostrano di avere ancora molto da imparare come uomini.


  • Di paolo (---.---.---.176) 4 novembre 2010 07:51

    Dico subito,a scanso di equivoci , che non sono un politologo e tanto meno un americanista , parlo da cittadino comune che si e’ formato un’opinione .

    Semplificando : gli USA sono una grande democrazia fondata sul dollaro . Sono anche la prima potenza militare mondiale che ritiene di difendere gli interessi del dollaro in ogni angolo del pianeta . La conseguenza diretta di queste premesse e’ l’applicazione virtuosa dei parametri di democrazia avanzata al proprio interno fino a diventarne un modello di riferimento e l’imperialismo ed il realismo alla Macchiavelli nei confronti dell’esterno(sempre molto semplificando) .Qualcuno dice anche razzismo .
    L’america dei Bush ha applicato questi concetti alla lettera e ci ha regalato un po’ di guerre qua’ e la ’ e la peggior crisi economica del dopoguerra grazie ai "titoli spazzatura" che ha sparso ovunque nel pianeta . L’ultimo Bush era un alcolizzato e descolarizzato texano sempre pronto a fare fuoco in nome di principi economici e religiosi .
    Obama si e’ presentato come un’alternativa , sempre all’interno del sistema , meno becera , laica e progressista . Sta’ tentando di realizzare la prima forma di assistenza medica pubblica . Quella che in Italia esiste da sempre . 
    Possiamo definirla una alternativa ? Secondo me si’ , a meno che qualcuno non pensasse ad una rivoluzione di sistema in senso socialista , che nessun americano avrebbe mai consentito ad Obama , ne’ a nessun altro .
    Adesso vediamo come butta anche se intravedo tempi duri per Obama e per gli americani dal momento che la geografia economica mondiale sta’ cambiando molto rapidamente .
    ( Non intendo leggere Comsky, Zinn, Vidal ... Sartori , piuttosto leggo topolino )

    paolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares