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Vico Equense: area da pic-nic dove reganvano castagni secolari

Wwf: Costiera sorrentina, sindaco dirige lavori “abusivi”.

Dopo l’allarme del Wwf interviene la magistratura: sequestro dei manufatti
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Il sindaco? Al municipio non c’è. E’ in montagna. Per sport? Contatto con la natura? Birdwatching? No, la fascia tricolore personalmente sorveglia (difficile trovare verbo diverso) l’edificazione di un’area da pic-nic. Spazio che si (ri)trova sul Monte Faito, polmone verde protetto nel parco dei Monti Lattari, catena affacciata su uno dei panorami più famosi del mondo tra i golfi di Napoli e Salerno. Una riserva verde che appare però un po’ selvaggia: va rilanciata, resa accogliente per cittadini e turisti. Questo avrà pensato Gennaro Cinque, il sindaco in questione, primo cittadino del Comune di Vico Equense, mentre con i tecnici pianificava la risistemazione di una bella porzione di spazio sul picco montuoso, accolto entro i confini municipali. Così da settimane Cinque sta di fatto sovrintendendo passo passo le operazioni nel Parco. Un anomalo atteggiamento da “direttore” dei lavori partiti prima col taglio di centinaia di castagni secolari, schedati come malati (dal 12 gennaio), e poi con la costruzione di manufatti in legno utili alle aree pic-nic per i gitanti. Tutti contenti? Il Wwf ringhia: no, va tutto male, quei castagni non andavano abbattuti e i lavori sono privi delle necessarie autorizzazioni. Perciò, per frenare “lo scempio”, sono partite note urgenti alla Soprintendenza di Napoli e all’Ente Parco dei Monti Lattari. Il sindaco, naturalmente, getta acqua sul fuoco e vede la faccenda in modo diverso. Il progetto sarebbe un servizio molto atteso dalla collettività. Al di là del braccio di ferro si registra però – su tutto - l’intervento della Procura, che il 18 giugno scorso esegue un sequestro preventivo dell’area effettuato dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri e della polizia di Sorrento. Sotto sigilli oltre mille metri quadri. Custode giudiziario è stato nominato lo stesso sindaco Cinque. Per gli ambientalisti è una vittoria, ma il Comune della costiera sorrentina promette battaglia.
 

Confrontiamo i due divergenti punti di vista. Secondo Claudio D’Esposito, responsabile della sede locale del Wwf, l’Ente Parco e la Regione Campania segnalano di non essere al corrente dei lavori sul Monte Faito (in effetti il presidente dell’Ente, Anna Savarese conferma tale ipotesi: “Opere e abbattimenti non sono autorizzati come prevede la legge istitutiva dei parchi”). A peggiorare la situazione, secondo gli ecologisti, è l’uso del cemento nella “intangibile” area verde per realizzare muretti, piccole aiuole, pozzetti, cordoli e caminetti. Alla battaglia del Wwf si unisce il consigliere provinciale ed ex senatore di Rifondazione comunista Tommaso Sodano che ha formalizzato al procuratore Diego Marmo la richiesta di sequestro (“Un sindaco che dirige lavori privi di autorizzazione non s’era mai visto” ha tuonato Sodano).
 

Dal canto suo, il primo cittadino di Vico Equense, Gennaro Cinque, grida alla montatura propagandistica e oppone un’altra versione: “Nei giorni scorsi siamo stati oggetto di decine di controlli da parte di tutte le autorità competenti – ha spiegato al sito web del Corriere del Mezzogiorno - Gli interventi di potatura nell’area pic-nic, che fornirà ai gitanti spazi con strutture attrezzate, sono stati effettuati dal 12 gennaio al 28 marzo sotto la direzione di agronomi esperti con l’obiettivo di salvare l’ecosistema, visto che i castagneti sono affetti da cancro alla corteccia. Ad un campione di 180 castagni sono anche state somministrate le prime cure” (anche se su questo aspetto il Wwf rimarca un’apparente contraddizione: se i castagni sono colpiti da cancro rameale, ossia un agente patogeno che si diffonde con le piogge e nell’aria, perché il loro tronco infetto non è stato isolato o bruciato? “I ceppi sono ancora là”). Proseguiamo: sulle opere soggette a sequestro, il sindaco Cinque precisa che si tratta di “interventi di ingegneria naturalistica”. Sono state realizzate staccionate e viminati con pali di castagno “e di cemento non c’è nemmeno l’ombra”. Affermazioni spalleggiate da Giovanni Somma, presidente del consorzio operatori turistici del villaggio Monte Faito, che minaccia una serrata generale. A suo parere è in atto una strumentalizzazione politica contro chi (il sindaco) per la prima volta sta provando a realizzare “interventi attesi da tempo per migliorare il Faito”. Sarà. Per ora il “caso” Monte Faito più attrezzato e più bello è finito sotto la lente della magistratura.

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