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Venezia, alla Fenice Tito Ceccherini dirige Mozart e Stravinskij

Riaperto il Teatro dopo la pausa ferragostana, è iniziata una densa programmazione che vedrà tra agosto e ottobre la fase di transizione verso il ripristino dei tradizionali spazi in Sala Grande

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La Fenice riapre (e non riparte, è già ripartita da un bel po’ e con successo) dopo la pausa di ferragosto con un magnifico concerto il cui programma (W.A. Mozart, Sinfonia in sol minore KV 550 e I. Stravinskij Pulcinella) ha toccato con intensità ed eleganza momenti della storia della musica distanti nel tempo 132 anni.

Curioso osservare come la Sinfonia di Mozart ed il Pulcinella di Stravinskij rappresentino un momento di cambiamento nella vita artistica di entrambi i musicisti.

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Composta nell’estate 1788 insieme ad altre due sinfonie, la KV 543 e la KV 551, la Sinfonia in sol minore KV 550, come riferisce Alfred Einstein: «…Di fatto, in queste pagine sublimi, Mozart affronta un discorso musicale che ha aspetti del tutto nuovi rispetto alle sue opere precedenti: il distacco dal clima olimpico di Haydn è ormai definitivo (…) E tutti gli svolgimenti tematici sono come tuffi negli abissi dell'anima, simbolizzati in modulazioni tanto audaci che i contemporanei di Mozart non devono essere stati in grado di seguirli e tanto sublimi che soltanto Mozart stesso potè riportarli su di un livello terreno».

Il Balletto in un atto per piccola orchestra con tre voci soliste su musiche di Giovanni Battista Pergolesi, Pulcinella, vide la genesi da un suggerimento di Diaghilev che chiese a Stravinskij di «dare uno sguardo a una musica del Settecento pensando magari di orchestrarla per un balletto». Inizialmente diffidente, il compositore si entusiasmò di fronte alle pagine del musicista di Jesi e con il coreografo Leonide Massine creò lo spettacolo che si giovò dei décor di Pablo Picasso.

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Pulcinella fu variamente definito come «musica al quadrato» o come sacrilegio perpetrato verso Pergolesi, tuttavia è incontestabilmente riconosciuto come il punto di partenza della grande svolta neoclassica stravinskiana, e dunque un momento peculiare, anche in questo caso, nel percorso artistico del compositore.

A dirigere i due grandi brani accomunati dall’essere momento di svolta per i due compositori, Tito Ceccherini, profondo conoscitore del melodramma italiano e sapiente interprete del repertorio moderno, nuovamente sul podio del Teatro la Fenice. Ceccherini spazia nell’insieme originalissimo delle differenti tecniche compositive e la seduzione musicale di Mozart e Stravinskij, guidando l’orchestra su territori musicali diversi e sorprendendo per il dominio sinfonico mozartiano e gli elettrizzanti esiti orchestrali stravinskiani.

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Adeguate le voci intervenute nel Pulcinella: Valeria Girardello, Leonardo Cortellazzi e Matteo Ferrara.

 

Marina Bontempelli

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