• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Veltroni, Bersani, Rutelli. Pd a rischio scissione

Veltroni, Bersani, Rutelli. Pd a rischio scissione

D’Alema esce dall’ombra e lancia Bersani a segretario

Massimo D’Alema è uscito finalmente allo scoperto. Il vero ministro ombra del Partito Democratico lancia la candidatura alla segreteria dell’ex ministro delle Attività produttive Pierluigi Bersani. D’Alema ha dichiarato che “molte persone si sentono più vicine al PD, proprio perché Bersani si è candidato”.

Forse ha omesso di contare quelle persone che invece si allontaneranno, se Enzo Carra, deputato di provenienza centrista, si è affrettato a puntualizzare il suo disaccordo, ventilando a questo punto anche una candidatura di un ex popolare. E così, a un anno e mezzo dalla nascita del PD si torna a giocare a carte scoperte, col tentativo di Bersani e D’Alema di recuperare le proprie radici e dare un nuovo indirizzo al PD, in controtendenza alle motivazioni per cui il Partito Democratico era nato.

Il Partito Democratico, infatti, era sorto con l’idea di riproporre un ideale di società veramente libera e civile, dove l’efficienza economica e la giustizia sociale non potevano che andare nella stessa direzione. Il partito nuovo si impegnava a far convivere la tradizione socialista dei DS con quella cattolica della Margherita, si proponeva il superamento del contrasto di radicate memorie politico-culturali con il solo obiettivo della riaffermazione della democrazia in un Paese deteriorato dal malcostume e dalla cattiva politica. Con questi presupposti, furono in molti ad avvicinarsi al nuovo partito, promotore di legalità e trasparenza. Furono adottate le “primarie” ed eletto a segretario Walter Veltroni.



Si perdevano però le elezioni e da quel momento il partito appena nato era probabilmente già morto. Veltroni veniva lasciato solo, colpevole della sconfitta elettorale, D’Alema si preoccupava della sua Fondazione, Parisi sbandierava in più di una occasione che il segretario del partito era inadeguato e che faceva venire l’ansia agli italiani, Rutelli livido per la sconfitta alle amministrative della capitale, probabilmente cancellava dalla sua rubrica il numero di telefono del Walter. Una bocciatura secca e un voltafaccia da parte di tutti i compagni di avventura, senza nessun appello per il segretario dal quale si era pretesa una vittoria improbabile stando alla realtà dei numeri.

Nessun insegnamento dalla recente storia della politica europea, dove i primi tentativi di Blair, Zapatero, Merkel, tanto per fare un esempio, erano decisamente franati nella sconfitta elettorale. Alla fine è arrivata l’investitura di Bersani da parte di D’Alema che ha scatenato le ire tra i centristi che non accettano di restare comprimari in una disputa tra ex DS con la prospettiva di uno spostamento a sinistra e un ritorno al passato dopo mesi di fatica per dar vita a una cosa nuova. Il rischio di scissione c’è ed è reale.

Il risultato delle elezioni in Sardegna potrebbe dare un’accellerata quanto meno nella scelta dei candidati da proporre al Congresso. Nel frattempo il Governo fa quello che vuole senza preoccuparsi di darne conto all’opposizione fino a quando questa non si concretizzerà nella sostanza e nella coerenza, al di là di qualche sterile manifestazione di piazza.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares




Ultimi commenti