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Vecchi input, nuovi output: la crisi e la soluzione

Già, la crisi. Proviamo a raccontarla così: dentro il sistema circolare e continuo dell’Economia dei Consumi il sistema produttivo finisce con acquistare la funzione di consumazione come parte del ciclo.

Quando insomma gli input, le risorse in entrata nel circuito della produzione migliorano l’impiego dei fattori, aumenta la produttività, la capacità produttiva, i volumi dell’offerta, il Consumatore viene aggregato al ciclo: garante del profitto di quella produttività, di quella capacità produttiva. Agente economico, nella fattispecie operatore di output, smaltisce quella offerta.

La domanda che prima acquista poi consuma e la disponibilità di adeguato reddito confezionano gli attrezzi del mestiere; nel ruolo sta scritto l’indifferibilità dell’esercizio.

La fiducia con il portafogli gonfio, di chi acquista oltre il bisogno, magari per soddisfare passioni, emozioni, finanche esperienze, diviene la cifra dell’azione perché quel ciclo resti fluido.

Già, un output di tal fatta smaltisce gli input, ne genera nuovi; il sistema gira, l’economia cresce.

Ci siamo: quando il portafoglio, lubrificante per l’esercizio di ruolo, si mostra vuoto o pieno di debito vengono a mancare gli output, si bloccano gli input; l’offerta resta invenduta, viene ridotta la capacità produttiva. Figuriamoci la produttività.

La crisi si mostra, a ben guardare tra le righe si intravede pure la soluzione.

 

di Mauro Artibani

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