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Valerio Verbano e Franco Straullu: l’inchiesta Mafia Capitale può gettar nuova luce sugli omicidi?

Val.Err. sul Messaggero di ieri torna a parlare di un colloquio di Carminati con i Gramazio a proposito della vicenda di Valerio Verbano, attivista della sinistra extraparlamentare e militante nelle reti di controinformazione ucciso nel 1980 in casa e davanti agli occhi della madre. L'inchiesta è stata riaperta nel 2011 e uno dei sospettati si trova oggi in Brasile. Richiamato nelle cronache giornalistiche su Mafia Capitale è anche Vittorio Spadavecchia, neofascista associato a fatti di terrorimo nero e in particolare all'omicidio dell'ufficiale di Polizia Franco Straullu. Questi, noto a Roma per le sue simpatie di sinistra, era ben informato sulle attività dell'estrema destra in quegli anni, ivi compreso l'omicidio di Verbano, che cercava di far emergere alla luce.

Sono di questi giorni le notizie della seconda tranche di indagini e di arresti legati all'indagine Mafia Capitale. Una rete criminale di stampo mafioso dalle dimensioni e dai legami nazionali e internazionali, dal cuore nerissimo ma che si serviva della complicità, di legami, di amicizie e di rapporti assolutamente trasversali, da Casapound a esponenti istituzionali di SeL, passando per tutti i maggiori partiti. I filoni delle indagini sono infiniti.

I personaggi chiave: Massimo Carminati, ex NAR, ex boss della Banda della Magliana, e Salvatore Buzzi, al vertice della famigerata cooperativa pigliatutto detta "29 giugno". Nella Cronaca di Roma, il Messaggero di ieri torna a parlare di un colloquio intercettato al ristorante nel luglio 2013 tra Carminati e gli esponenti politici di destra Domenico e Luca Gramazio (quest'ultimo appena arrestato nell'inchiesta), che già era timidamente apparso sui giornali ai tempi della prima tranche dell'inchiesta.

Ecco alcuni passaggi della conversazione riportati dal Messaggero e attribuiti a Carminati: "Non era lui da ammazzare, è vero che è successo un mese dopo che loro hanno colpito un simbolo, però fu sempre una cosa strana."

"Con la madre, quando lo ammazzi, posso essere cattivo ma non così cattivo. Poi chiaramente c'é stato un tafferuglio, è partito un colpo l'ha preso alla schienza. Poi lui è un cacacazzi, poi lì è sempre stato... tutti sapevamo tutto de tutti... Quella è una cosa che è stata fatta da qualcuno che voleva in qualche maniera entrare in un certo ordine."

"(Verbano, ndr.) faceva le poste sotto casa da 'a gente, però fu una cosa strana, poi loro l'hanno buttata sul fatto che voleva sapere le liste di quelli di destra. E' come fare le liste a quelli di sinistra.... però quella fu una cosa strana, credo che non sia stata mai peregrina alla vista di quello che abitava di sopra, che aveva visto un ragazzino parlare il giorno prima con tre persone che corrispondevano agli identikit di quelli che poi hanno fatto la... probabilmente era gente che conoscevano."

Questi e altri passaggi mostrano bene come nel mondo del crimine e dell'ultradestra, oggi scossi dall'indagine, siano in molti a sapere molto sulla dinamica e i fatti dell'omicidio, su cui se gli inquirenti decideranno di andare a fondo probabilmente non mancheranno di trovare risposte. E non finisce qui: altro personaggio che le inchieste di questi giorni riportano al centro dell'attenzione è Vittorio Spadavecchia, che Carlo Bonini su Repubblica di ieri definisce "ex camerata dei Nar riparato nella city nel 1982, inseguito dalla condanna per l'omicidio del commissario della Digos Franco Straullu. Un ex terrorista che il tempo ha riconvertito a broker nel settore immobiliare e che, verosimilmente, Carminati usa come cassaforte e tasca."

Lo stesso personaggio è, dall'Osservatorio sulla repressione nel settembre 2014, associato indirettamente al caso Verbano. Scriveva l'Osservatorio: "Il 21 ottobre 1981, mentre Straullu si recava in Questura per prendere servizio, a bordo dell’auto guidata dall’agente Ciriaco Di Roma, fu massacrato da un kommando fascista con un numero di colpi incredibile, che non trova riscontro nella storia del terrorismo italiano. Straullu che doveva avere molte informative gravi e riservate da sostanziare, forse anche quella su Valerio Verbano, fu così messo per sempre a tacere. Ci furono molte piste che portavano alle connessioni con svariati nomi della galassia nera romana per l’omicidio di Straullu. Uno negli anni compare, e scompare, ogni tanto sui giornali: Vittorio Spadavecchia, fascista napoletano, segnalato da antifa UK come uomo ricchissimo nella comunità londinese dell’estremismo nero". E' questa un'inchiesta che dovrebbe stare particolarmente a cuore ai settori democratici delle forze dell'ordine e che gli organi d'informazione troppo raramente ricordano.

Possiamo dunque auspicare che fra la molta immondizia portata a galla dalla tempesta ci possa anche essere, finalmente, chiarezza e giustizia sugli efferati omicidi di Valerio Verbano e di Franco Straullu?

 

Foto: Wikipedia

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