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Usura e droghe di Stato

Un tempo, di usura si parlava poco. Si sussurrava. Non che non esistesse, dal momento che il termine è di derivazione latina. Probabilmente però, era un qualcosa che conviveva mediamente con la quotidianità delle popolazioni. Per parlare di usura è necessario avere, da un lato una persona in urgente necessità di procurarsi denaro e dall’altra una persona o un’organizzazione – solitamente malavitosa – che proponga una sorta di prestito. Il fatto che contraddistingue l’usura dal normale e lecito prestito, sono i tassi di interesse applicati. Talmente ingenti, che nella maggior parte delle volte, il debitore costretto a rivolgersi all’usuraio, è costretto a vendere eventuali immobili o addirittura in alcuni casi, ad effettuare azioni illegali sotto pressione del o dei creditori.

Il problema dell’usura, è uno dei grandi temi che attanaglia grandi aree della popolazione italiana. Specialmente in tempi di crisi. E specialmente da quando le banche hanno stretto di molto i lacci delle borse. Il credito non viene erogato a clienti che non abbiano immobili da portare in garanzia. Ed in molti casi, anche in presenza di proprietà immobili, le banche non erogano ugualmente prestiti, in quanto le somme eventualmente richieste, devono – in caso di mancato pagamento delle rate pattuite – essere coperte non solo dalle cifre concordate, ma anche dai tantissimi interessi a debito. Insomma: le banche prestano soldi dolo a chi li ha già.

Questo, chiaramente, ha fatto sì che il fenomeno dell’usura crescesse in Italia a dismisura. E se da un lato si parla di lotta alla criminalità, dall’altro non si fa nulla per tentare di sostenere privati cittadini e piccole imprese in panne. Nella scala delle priorità nazionali, a quanto sembra l’usura mantiene un livello bassissimo di interesse da parte delle istituzioni.

Ciò che appare comunque allaramante, sono i dati relativi all’ultimo anno ma anche le motivazioni per cui oggi la gente si indebita. Da alcune indagini dello Sportello Antiusura, si evince che nel 2010 il sovra indebitamento delle famiglie italiana è cresciuto del 129,8%, rispetto al 2009, con un aumento del 92,3% di prestiti usurai. Numeri vertiginosi, che purtroppo tendono a crescere.

Ma come e perché si indebitano gli italiani? Al primo posto, ci sono le Tasse e le Imposte. Poi vengono le bollette in pagamento di servizi quali luce, gas e telefono. E poi...? Incredibilmente, nella classifica delle motivazioni di sovra indebitamento, troviamo il gioco. Quel gioco d’azzardo che un tempo in Italia era del tutto illegale, legalizzato dal nulla con la trovata delle decine e decine di gratta e vinci, Win For Life, Totip, super enalotto e via azzardando di seguito. Non ultime, le famigerate macchinette mangia soldi di Video Poker, ormai presenti in ogni esercizio pubblico.

Spaventosa come situazione, contraddittoria peraltro. Perché se è vero che da un lato abbiamo uno Stato che necessita di maggiori entrate per ottimizzare per quanto possibile i bilanci in costante rosso, dall’altra abbiamo una cittadinanza agonizzante che – per bizzarro che possa sembrare – dedica i pochi soldi a disposizione nel tentativo insperato di fare la famosa “Vincita” che possa far uscire da una situazione economica disperata. Un cane che si morde la coda.

Lo Stato queste cose le sa. Le sa molto bene. Vi chiederete allora, perché non fa nulla, invece di esasperare famiglie già esasperate, addirittura con la chimera della vincita miracolosa che possa trasformare l’esistenza da un giorno all’altro. La risposta è semplice e complessa insieme. In Italia in effetti, non è molto facile avere dati certi sullo stato di ricchezza o di povertà delle famiglie Italiane. Sono infatti molti i casi in cui, anche a fronte di una ricchezza media, i soggetti appaiano alla fine dei conti come poveracci nullatenenti. Gli escamotage infatti non mancano, per apparire tali. E se provate ad intervistare un buon numero di persone a caso, vi accorgerete che la tendenza sarà sempre quella di peggiorare uno stato economico reale. Ecco quindi, che diviene difficile poter studiare analiticamente dati che volte non coincidono con la realtà.

L’altro punto è un pochino più complesso. Proprio nei periodi di maggiore difficoltà economiche di una Nazione, chi amministra tutto, sa bene che in qualche modo è necessario elargire... sogni. Ed è di questo che si sta nutrendo il nostro Paese. Sogni. Che purtroppo però non sono gratuiti, e spesso lasciano intere famiglie nell’incubo peggiore, fino ad arrivare all’estrema aberrazione, di esser vittime di usura pur di ottenere denaro da correre a giocare nel gioco immediato. Risolutivo. Impossibile da vincere.

Questa nazione è stata drogata. E questa volta la dipendenza è dilagante. Aggredisce giovani, ma anche anziani, disabili, donne, in alcuni casi persino minorenni. Una droga scura, perversa e appiccicosa. Che non può essere sconfitta, perché chi la somministra stavolta, è addirittura uno Stato che sconfigge la popolazione pur di garantirsi ondate di denaro che confluisce poi sempre nella stessa identica borsa. Non certo da aprire per i cittadini.

Io non so cosa consigliare per uscire da questo tunnel. So che non bastano le parole in alcuni casi, per guarire certe ferite e certe lacune. Ciò che posso considerare, è che nel gioco ci si lascia andare ad una perversione maggiore di una dipendenza maligna a qualcosa di concreto. Perché se è vero che una dipendanza da droghe può eventualmente essere curata, nessuno mai proporrà una cura ad una dipendenza addirittura instillata dallo Stato di cui si è cittadini. E che per questa ragione, non verrà mai sbandierata come tale.

Confido quindi, nell’intelligenza di ognuno. Cominciando a riflettere su ciò che diamo e ciò che riceviamo ogni giorno. Il bilancio di ognuno è sicuramente in perdita. Ma se riusciamo tutti insieme a remare contro le storture di un Sistema sempre più vessatorio, sono certa che prima o poi, un qualche Sole spunterà all’orizzonte. Almeno proviamoci.

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli (---.---.---.243) 3 gennaio 2011 19:45

    Per giocarsi del denaro per tentare la fortuna occorre una buona dose di coraggio o tanta disperazione. Per contro, e parlo per esperienza personale,quando provi a chiedere una mano d’aiuto (in denaro intendo dire) ricevi così tante porte in faccia, ti umiliano con un terzo grado che non te lo fa neppure il servizio segreto, che sei demoralizzato e sfiduciato. La mia esperienza di ex imprenditore, di persona che dava lavoro, porta a queste conclusioni: c’è qualche team, qualche conclave che decide come abbindolare le persone con giochi a pagamento, anche basso, così da invogliare a buttare soldi sperando in una buona vincita; chi ti dà una mano d’aiuto, penso a caritas o qualche sacerdote o anche il comune (che poi ti dà dei buoni o ti dà qualcosa ogni mese: agli extracomunitari, per esempio, pagavano bollette enel) in genere non ha o non può (sono sempre garantista) metterti nelle condizioni di camminare, poi con le tue gambe, ovvero ti lega e ti crea dipendenza. Metto il caso di chi vorrebbe intraprendere qualcosa di nuovo e ,dal proprio punto di vista, di buono: come fa? Non gli danno fiducia e nemmeno il becco di un quattrino. Dove siano poi finiti i 98 miliardi di euro famosi e dovuti dai gestori delle famigerate macchinette, non si sa: si sa che Tremonti a ridotto mi pare il dovuto a meno di un milione di euro.

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