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E se invece dei presidenti le banconote celebrassero la scienza?

L'era delle banconote cartacee non è ancora giunta al termine, scrive Wired, nonostante la diffusione inarrestabile delle diverse tecnologie di pagamento in moneta virtuale.

Negli Stati Uniti la Federal Reserve ha varato, nel 2013, le banconote da 100 dollari, che sono andate a sommarsi a tutte quelle che ancora circolano per il pianeta, il cui valore complessivo è stimato in circa 1043 miliardi di euro.

Nella produzione delle nuove banconote, l'attenzione è rivolta principalmente alla scelta dei materiali e dei font, nel tentativo di rendere sempre più arduo il lavoro dei contraffattori. Sulla superficie cartacea delle banconote continuano a campeggiare i volti dei personaggi che hanno fatto la storia, alle diverse latitudini, e le riproduzioni più o meno stilizzate dei monumenti più rappresentativi. Nel complesso, il mondo del denaro fisico sembra mancare di fantasia e non appare intenzionato a rinnovarsi più dello stretto necessario.

Travis Purrington, studente di design statunitense, propone uno sguardo alternativo sullo statico panorama della moneta, coniando, è il caso di dire, un'idea di biglietto verde lontana dallo standard: “Ho sempre guardato al denaro come a un mattone da costruzioni che rende possibile la civilizzazione moderna”. E allora perché non usarlo “come uno strumento educativo (…), non per rinforzare un vincolo patriottico con il proprio paese, ma per rafforzare un legame globale con il genere umano”?

Per capire il significato delle parole di Travis occorre dare uno sguardo al suo lavoro di fine corso alla Scuola di Design di Basilea, in Svizzera: una revisione totale dell'immagine del dollaro americano, dove le severe facce presidenziali sono sostituite da elementi simbolici del sistema sociale.

Nell'immaginario di Purrington, le banconote da 5, 10, 20, 50 e 100 dollari hanno due lati molto diversi, in relazione alla natura dei contenuti. Su un lato sono raffigurati disegni escheriani a tema tecnico-scientifico, come molecole, circuiti e fenomeni di coesione, sull'altro compaiono le manifestazioni concrete, espressioni del mondo reale, legate ai rispettivi elementi di base. La banconota da 50 dollari, ad esempio, è rivestita su un fianco dallo schema intricato di un circuito elettronico. Girandola si osserva il casco di un'astronauta che riflette gli interni da alta densità tecnologica della stazione spaziale.

Lo spunto del giovane designer trae ispirazione dal sistema Svizzero, che si basa sul principio del rinnovamento ventennale del disegno delle banconote: “Stabiliscono un tema su cui lavorare che cambia ogni venti anni e, in questo modo, i soldi che le persone usano vengono collegati alla diffusione di un messaggio”. Ogni generazione elvetica, dunque, cresce con una banconota diversa tra le mani, in una società che celebra e rappresenta i propri cambiamenti.

Chissà che prima o poi la BCE non intraprenda una strada simile, con la sonda Rosetta ed il casco di Samanta Cristoforetti a guardare il cielo dalla superficie levigata di una banconota da 20 euro. 

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