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Una notte al bordello dell’arte: al Parenti Dignità Autonome di Prostituzione

Preparatevi per andare ad una festa, abbandonate le vostre stanche figure quotidiane e buttatevi in un nuovo carnevale: al Franco Parenti in questi giorni si gioca al bordello.

L’arte - in mutande - apre le sue porte, i suoi meandri, i suoi meccanismi a noi poveri spettatori da tempo arrendevolmente passivi e ci riporta in vita, al gioco del teatro.

Siamo in un bordello signori, il teatro è in vendita, ci vuole riconquistare, ci vuole sedurre e si fa contrattare...mercificazione? Anche.

Nel chiassoso, vitale, colorato, variato bordello di Luciano Melchionna ce n’è per tutti gusti, teatrali e non. Lo spettatore sceglie finalmente con chi fare lo spettatore, a chi prestare il proprio corpo, i propri sensi, la propria disponibilità allo scambio.

Attore e spettatore si rincontrano, si ritrovano dopo tanti anni di distanza emotiva e spaziale, in un rapporto intimo e diretto. Un confronto che spiazza, ma che coinvolge e sconvolge, come il teatro non era più abituato a fare. C’è teatro ovunque ed è fatto dagli attori e dagli spettatori, ognuno gioca la sua parte.

Goran esce a fumarsi una sigaretta coi clienti, Nannarella viene a fare la gelosa e a regalarci la sua storia, ci si perde per una notte, non si capisce dove inizia e dove finisce la “finzione”, perché l’emozione e lo scambio sono reali, hic et nunc.



Il format, di Elisabetta Cianchini e Luciano Melchionna, ingrazia certe esperienze passate, quelle degli happening (se mi è permesso questo paragone) e del teatro crudele, integra sapientemente varie forme di spettacolo, giocando a fare Dostojevski e il varietà.

Nelle stanze dell’amore - del teatro si intende - si costruisce il puzzle dei nostri giorni, che vive di amori e dolori di ogni tempo, di storie di attualità e di personaggi eterni dei grandi classici. L’esagerazione nelle stanze diventa intimità, il gioco si fa reale, tra personaggi estremi e piccole normalità, tutti accomunati da una sfida al pregiudizio e alle regole.

Qualche pezzo però sembra aggiunto per sbaglio o è di troppo, amori fugaci che confondono il senso, fotografie di realtà e irrealtà che si accumulano, troppo distanti e differenti, ma anche questo è un bordello.

Un cast affiatato, un’energia che vive di tutti e che riesce a trascinare anche i più restii a partecipare al grande gioco dell’arte, dell’amore, dei sentimenti, dell’attualità e dell’umanità. Da partecipare.

Fino al 29 marzo al Teatro Franco Parenti di Milano (ingresso in Via Vasari).
DIGNITA’ AUTONOME DI PROSTITUZIONE - Premio speciale Golden Graal 2008 - uno spettacolo di Luciano Melchionna, dal format di Elisabetta Cianchini e Luciano Melchionna, produzione Associazione Culturale Artisti Riuniti. Vietato ai minori.

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