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Un astenuto consapevole

Le elezioni regionali in Campania hanno decretato la vittoria del centro destra, al quale non ho dato nessun contributo perché appartengo a quel 38% di cittadini che non si è recato alle urne, ai quali si devono aggiungere anche quelli della scheda bianca o resa nulla volontariamente, magari con una frase o un segno.

Non sono andato a votare anche perché avevo bruciato, per protesta, la scheda elettorale il 30 dicembre 2009 davanti a Palazzo Salerno in piazza Plebiscito a Napoli. Il video di quel piccolo rogo è stato subito esorcizzato dal sito web di una rete locale, infatti il giorno dopo hanno fatto sparire dal loro archivio pubblico il TG che riportava il piccolo fuoco e la mia risposta per quel gesto.
 
Una traccia su un altro sito è rimasta VIDEO

Quel giorno lo Stato attraverso le Istituzioni aveva decretato parere negativo sull’apertura della seconda discarica nella cava “Vitello” situata nell’ex parco nazionale del Vesuvio, diventato ora una grande fossa biologica a cielo aperto, ma io avevo un brutto presagio.

Il Governo, infatti, in data 28 gennaio 2010, ha ribaltato il parere uscito dalla Conferenza di servizi, e ha decretato l’apertura della discarica.
Io penso che se vigesse una vera democrazia, non si sarebbe potuto non tener conto di quel parere, per cui mi viene da dire che non siamo in democrazia e anche da qui la mia decisione di astenermi.

Il sistema elettorale è chiaro, e cioè chi vince governa a prescindere dal numero di voti, ma si può anche affermare che il nuovo Governo della Campania rappresenta solo 1/3 degli elettori, quindi i suoi atti se ci fosse una vera democrazia non rispecchierebbero la volontà popolare.

Legalmente non c’è nulla da eccepire, ma moralmente si può affermare che lo Stato democratico, in queste circostanze, è solo una farsa.
Ogni politico guarda alla massa degli astenuti ed emette delle considerazioni, solo che non riesce a spiegarsi il perché siano diventati tanti, io modestamente penso che la colpa più grave della politica è quella di non riuscire a vedere che dietro l’elettore astenuto, c’è ancora l’uomo che aspira a diventare cittadino, e non vuole essere più suddito.

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