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Un appello per l’artista cinese Ai Weiwei

È la rete, soprattutto, a mobilitarsi per la liberazione o quantomeno per avere un chiarimento sulle condizioni dell’artista cinese Ai Weiwei, arrestato lo scorso 3 aprile e sotto inchiesta per sospetti crimini economici. Arrestato e scomparso nel buco nero della burocrazia cinese, e assieme a lui svariati collaboratori hanno ricevuto pressioni, l’autista ad esempio è scomparso così come il suo socio Liu Zhenggang.

Ai Weiwei è uno dei più noti artisti e attivisti cinesi, è stato, tra l’altro, consulente artistico nella progettazione del Beijing National Stadium costruito per le olimpiadi del 2008 oltre ad aver spesso denunciato il malcostume e la corruzione cinese.
 
Dopo essersene interessati per un po’, i grandi media hanno un po’ mollato la presa su questo arresto (e conseguente scomparsa), quindi è stata in rete che si è continuato a parlarne e fare pressioni. Per avere un’idea della cronologia degli eventi e per avere accesso a svariati documenti sugli ultimi accadimenti si può far riferimento al sito Free Ai Weiwei.
 
In Italia è stata l’Associazione Pulitzer (che “si propone di la difesa e la tutela dei diritti previsti nell’ articolo 21 della Costituzione, con particolare riguardo alla tutela del diritto dei cittadini a manifestare il proprio pensiero in qualsiasi forma, alla tutela della libertà di stampa e degli altri mezzi di informazione che debbono essere liberi da censura o ogni altro tipo di autorizzazione”) a farsi carico della denuncia sulle condizioni dell’artista cinese e ha deciso di inviare un appello al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, al Presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao e all’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia Ding Wei.
 
Nell’appello si legge:
Noi sottoscrittori di questo appello, nel pieno rispetto per la sovranità e autonomia dello Stato Cinese, ma convinti che la cultura, l’arte e la libertà di espressione del pensiero siano valori irrinunciabili per la dignità e sopravvivenza stessa dell’umanità,
chiediamo
al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, in qualità di massimo rappresentante dello Stato e della cultura italiana, di chiedere al Presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao, attraverso il suo ambasciatore a Roma, Ding Wei e tutti i canali diplomatici e governativi possibili:
 (1) informazioni sui motivi che hanno condotto all’arresto di Ai Weiwei e che impediscono la sua immediata liberazione,
(2) informazioni sullo stato di salute e le condizioni fisiche e psicologiche generali dell’artista Ai Weiwei.
(3) la liberazione di Ai Weiwei”.
 
L’appello completo è qui e a questo link potete anche firmare l’appello

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