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Ultima frontiera nella lotta all’inquinamento

La notizia può far esultare gli ecologisti e rendere perplessi i catastrofisti: la Germania inaugura un impianto che elimina, sotterrandole, le emissioni di Co2 dovute alla combustione del carbone. E poiché si prevede che il carbone venga in futuro sempre più impiegato nelle centrali elettriche, la possibilità di eliminarlo dall’atmosfera lascia ben sperare anche nella riduzione dell’effetto serra.

 

L’impianto pilota messo a punto dalla Vattenfall di Stoccolma è stato inaugurato in questi giorni a Stemberg nel Brandeburgo (Germania est). A differenza delle centrali elettriche tradizionali, il nuovo impianto consente che il diossido di carbonio prodotto dalla combustione, venga smaltito e reso innocuo attraverso il terreno. Ecco in che modo viene condotto l’esperimento pilota.

Il Co2 viene iniettato, e dunque smaltito, in un deposito di gas naturale impoverito che si trova nella profondità di un terreno vicino ad Altmarkt (Germania del nord). Questa tecnologia considerata tra le più avanzate, è resa possibile da un procedimento per il quale lo smaltimento non avviene attraverso l’atmosfera, bensì in modo naturale in quanto il Co2 si neutralizza mescolandosi all’ossigeno puro e altri gas di scarico.

E’ questa una pura operazione di “maquillage” come dicono gli ecologisti? O un exploit davvero rivoluzionario? La Vattenfall che vi ha investito 70 milioni di euro, intende perfezionare entro il 2015 l’impianto pilota che è in funzione da ieri ed ha un rendimento sin d’ora piuttosto elevato.


Contro il Co2 mangiare meno carne

Ma la lotta alle emissioni di Co2 viene condotta anche su altri fronti. E’ di pochi giorni fa l’invito che lo scienziato indiano Rajenda Pachauri, premio Nobel e presidente dell’Ipcc (organismo delle Nazioni Unite per la protezione dell’ambiente) ha lanciato da Londra a tutto il mondo occidentale: rinunciare alla fettina di carne almeno una volta alla settimana contribuirebbe a ridurre in modo consistente le emissioni di Co2 nell’ambiente. La spiegazione è questa: l’allevamento di bestiame ha un impatto sull’ambiente del 18% , superiore a quello dei trasporti (13%). Se rinunciare all’auto può essere problematico, aggiunge lo scienziato, mangiare verdura e frutta almeno una volta la settimana è fattibile.

Umberto Veronesi, fondatore e presidente dell’IEO (Istituto Europeo di Oncologia) enfatizza da tempo l’importanza di escludere la carne dalla propria dieta. Questo non tanto per motivi di inquinamento ambientale, quanto per ragioni di salute. In un atmosfera già di per sé inquinata, introdurre nel proprio corpo proteine animali, non può che aumentare l’emissione di gas tossici. Ma soprattutto aumenta il rischio di tumore.

Previsione questa quanto mai allarmante se si pensa che l’Onu stima per il 2020 un consumo di carne pressocchè raddoppiato.

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