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Troisi: a 18 anni dalla morte ecco alcuni dei momenti indimenticabili del comico napoletano

4 giugno 1994, Massimo Troisi moriva per attacco cardiaco durante il sonno. Erano terminate le riprese di uno dei suoi film più amati, "Il Postino" (Oscar postumo), per il quale aveva rimandato le sue visite cardiache.

Un Pulcinella senza maschera, l'erede di Eduardo ma della generazione degli anni '80 e delle sue problematiche, le virtù e i vizi dei napoletani, tanto è stato detto di Troisi, tanto se ne dirà ancora, perché è stato un grande e come scrisse Benigni nella famosa poesia a lui dedicata: "Per Lui non vale il detto che è del Papa, morto un Troisi non se ne fa un altro".

Discorsi rotti, spezzati, disordinati ma che arrivavano dritti all'anima di chi l'ascoltava, in quella lingua napoletana che non ha mai voluto abbandonare, perché lui la sua città l'amava: "Ma pecché sempe 'stu fatto 'e Napule c'addà cagnà? Cagnàte 'nu poca Mantova, Rovigo, Aosta... sempe uguali chelli llà!?" (da "No grazie, il caffè mi rende nervoso").

Massimo va ricordato sempre, non stanca mai. Rai1 il 5 giugno, con un po' di ritardo ("Scusate il ritardo"), dedicherà una serata all'attore di San Giorgio a Cremano (città che gli ha dedicato anche un concorso di spettacolo comico teatrale, il "Premio Massimo Troisi"). A condurla Enzo De Caro, che collaborò con Arena e Troisi al gruppo "La Smorfia".

Lello Arena, suo amico e collega con cui Massimo debuttò nel 1969, così disse: "Che eredità ha lasciato Troisi? Non è quantificabile. È un'eredità di impatto. Uno come Massimo ha impattato questo mondo causando un'onda d'urto che ha creato e crea tutt'ora ispirazione per noi che facciamo questo mestiere" (Lello Arena).

Non basterebbe un articolo per ricordare tutti i suoi più begli sketch, tutte le sue riflession gettate là con allegria, ma profonde e sensibili. Ecco una delle scene del film "Ricomincio da tre" (che vinse due David di Donatello e in cui era attore, regista e protagonista):

Eccolo quando ritira il premio a Taormina dopo "Ricomincio da tre" per miglior esordiente. Con la sua solita verve fa ridere il pubblico, giocando sul primo film realizzato: "Sto aspettando 'e sbaglia' 'o secondo film ... no è perché tutti quanti dicono 'o sicondo film è difficile, statte accorto ca 'o sbaglie, cose, allora io me levo 'o pensiero 'o sbaglio e faccio subito 'o terzo film".

L'intervista ad un simpaticissimo Troisi, come sempre, di Gianni Minà sette giorni dopo il primo scudetto vinto del Napoli nel 1987. Massimo scherza e dice: "Festeggiamo ma non ci dimentichiamo l'acqua e il gas aperti".

Infine, in occasione di quanto succede in Italia oggi, propongo questo video che fa parte del corto "Morto Troisi, viva Troisi": "Chi ha preso i soldi del terremoto del Belice?". Perché la comicità di Massimo è sempre attuale e offre sempre spunti nuovi. 

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