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Tre italiani condannati a Cuba

Tre italiani condannati a severe pene detentive per il caso della bambina morta a Bayamo

 

Tre italiani e sei cubani sono stati condannati a severe pene detentive per il caso di una bambina di 12 anni, Lillian Ramírez Espinosa, morta nella città di Bayamo, lo scorso anno, nell’Oriente dell’isola.

Gli italiani Angelo Malavasi e Simone Pini, accusati di omicidio e corruzione di minori, sono stati condannati a 25 anni di galera, mentre Luigi Sartorio dovrà scontare 20 anni per il secondo capo di imputazione. La notizia è stata diffusa dalla rivista telematica CaféFuerte.

Pini e Sartorio hanno proclamato la loro innocenza rilasciando dichiarazioni ala stampa straniera. Pini sostiene (e può provare) che non si trovava a Cuba quando si è verificato il tragico evento.

La sentenza del tribunale della provincia di Granma è stata diffusa nella città di Bayamo da un notiziario della radio locale.

Tra i cubani sono stati condannati: Vicel Ramos Cedeño, il principale accusato, che dovrà scontare 30 anni di galera per omicidio e corruzione di minori, mentre Yoel Rafael Sánchez Ramírez, alias “Yoquer”, e Leonel Milán Gamboa sono stati condannati a 25 anni per gli stessi delitti. Yaina Cosett Pardo Muñoz e Yanet Casate Pérez sono stati condannati a 22 anni di reclusione per omicidio e corruzione di minori. lliana Victoria Muñoz Yero a 20 anni per corruzione di minori. Dolores Rita Marsán Sosa, 61 anni, è stata assolta.

I condannati cubani si trovano in prigione dallo scorso anno in alcuni penitenziari della provincia di Granma. Sartorio e Malavasi sono stati fatti rientrare da alcuni giorni rispettivamente alle prigioni del Combinado del Este e La Condesa. Pini si trova ancora a Bayamo, nel carcere provinciale di Las Mangas.

Il giudizio si è svolto a porte chiuse e nel segreto più assoluto, tra il 26 e il 30 settembre, presso la Scuola Professionale d’Arte “Manuel Muñoz Cedeño”, alla periferia di Bayamo. Le udienze avrebbero dovuto tenersi presso il tribunale provinciale, che si trova al centro della città di Bayamo, ma le autorità hanno ritenuto opportuno far svolgere il processo in una zona meno accessibile per il pubblico. Il processo è stato seguito dalla stampa cubana, ma nessun giornale locale o nazionale ha pubblicato notizie e commenti. La televisione e la radio cubana non si sono occupate del caso, seguito soltanto dalla rivista digitaleCafèFuerte.

Il cadavere di Lilian Ramírez Espinosa, 12 anni, era stato rinvenuto il 19 maggio 2010 in un luogo difficilmente accessibile, coperto dalla vegetazione spinosa, nella campagna alla periferia di Bayamo. La minorenne era asmatica e pare che avesse preso parte a un convegno erotico, ma la morte è sopravvenuta per asfissia nel bagagliaio dell’auto, dove era stata nascosta prima di essere seppellita nei campi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.145) 7 novembre 2011 21:28
    Sandro kensan

    Non ho letto l’articolo ma ero sicuro che le ultime frasi fossero le più interessanti, così mi sono precipitato a leggere l’ultimo capoverso e infatti solo lì era chiaro che si trattasse di pedofilia.

    Strano parlare di pedofilia e menzionare che una bambina partecipa ad un raduno erotico, molto strano, poi mi chiedo se nel testo si parli dei pedofili: non saranno mica quei tre italiani?

    Non ho letto il testo e quindi mi terrò il mio dubbio.

  • Di (---.---.---.226) 8 novembre 2011 23:00

    che schifo questa internazionale di pedofili tra cui una enorme quantita di italiani che viaggiano tra Thailandia, Brasile, Colombia Cartagena, Cuba,Sry lanka ed altri paesi poveri a caccia di bambine e bambini

    Benissimo la durezza della pena che queste tre bestie ed i cubani papponi se ne stiano a marcire in carcere per venti e piu anni!
    La pena dovrebbe essere stata piu severa fin anche alla pena di morte!
    Mi domando che sarebbe successo se fossero staiti tre marocchini in Italia?
    Queste bestie maniache che fanno gli italiani per bene da noi e sono dei pedofili maniaci all’estero vanno castigate senza pieta’
  • Di Gordiano Lupi (---.---.---.40) 8 novembre 2011 23:06
    Gordiano Lupi

    Inviterei a leggere l’articolo prima di giudicare. Non c’è certezza che le condanne siano davvero giuste. Pare che gli italiani siano in grado di provare che non erano a Cuba al momento del crimine.

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