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Trasporto in Campania al tracollo: fallisce l’EAVBUS

Il trasporto pubblico della regione Campania è al tracollo. Dopo mesi di passione la storia della EAVBUS, fatta di continui disservizi, guasti e scioperi, pare essere giunta ad un terribile epilogo: il fallimento. La notizia della sentezza di fallimento pronunciata dalla Sezione Fallimentare del Tribunale di Napoli, su istanza di due fornitori dell'azienda, Nitida e Nuova Sicom, per crediti pari a 600.000 euro, è stata resa nota agli organi regionali nei giorni scorsi.

Il Governatore Stefano Caldoro si dice amareggiato e stupito dalla sentenza, la quale giunge senza alcun preavviso e soprattutto quando da poco si era varata una gestione di liquidazione al fine di accompagnare, seppure lentamente e con tutte le difficoltà del caso, l'EAVBUS verso il rientro dal deficit preservando i mille e trecento dipendenti e l'utenza. Intanto, su mandato dei commissari liquidatori, l'avvocato Michele Sandulli, sta valutando la possibilità di ricorrere contro la sentenza.

Se il fallimento della EAVBUS rischia di paralizzare Napoli e l'hinterland, certo non lascia indifferenti le isole campane le quali da mesi vivono, sul fronte del trasporto pubblico, una vera e propria via crucis. Infatti, alla triste vicenda della Caremar in via di privatizzazione, che lascia così un settore sensibile e importante, come quello del trasporto marittimo, in balia dei privati, si aggiunge e forse dovremmo dire aggiungeva, il continuo disservizio del trasporto su gomma che su un'isola della grandezza e con il flusso turistico di Ischia è essenziale. Da mesi i dipendenti isolani della EAVBUS effettuavano il servizio come meglio potevano, con gli ultimi 12 autobus funzionanti, garantendo le corse senza un orario preciso, sopportando le continue lamentele degli utenti e non ricevendo lo stipendio (la cui indicizzazione è ferma al 2007) da cinque mesi. La notizia del fallimento li ha raggiunti mentre era in corso una manifestazione di protesta organizzata dai genitori degli studenti isolani.

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