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Torre del Cassero di Cantalice, il simbolo a pezzi anche per colpa del sisma del 2016

Viaggio a Cantalice, uno dei paesi più colpiti dal sisma del 2016. Qui nonostante le abitazioni pericolanti siano poche è la Torre del Cassero simbolo del paese a far discutere. Il terremoto l'ha danneggiata, ma dietro c'è anche tanta incuria.

Molto più di un a torre, è un simbolo per un’intera comunità. Purtroppo caduto in malora e oggi sempre più pericoloso per la cittadinanza, soprattutto per i bambini, che possono entrarvi e cadere nel precipizio. E’ l’allarme che si sta levando a Cantalice, una piccola comunità di circa tremila anime alle pendici del Terminillo, il melanconico appennino centrale a pochi chilometri da Roma, capitale d’Italia.

Cantalice è uno dei 140 comuni inseriti nel cratere sismico dell’agosto del 2016, che ha distrutto Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. La Torre del Cassero, questo il nome del monumento che si erge anche nello stemma comunale è ancora lì, ha resistito alla furia del sisma, distante una sessantina di chilometri dall’epicentro.

Gli abitanti raccontano che dopo ogni scossa guardavano in alto, temendone il crollo assieme al suo centro storico, alle sue chiesette e abitazioni arrampicate sui monti, che si ergono sulla piana reatina e a quel che resta del Lagus Velinus. Fortunatamente il centro storico è rimasto in buone condizioni, ma la torre, distante pochi scalini dalla Chiesa di San Felice da Cantalice, fra deo gratias, è stata transennata. In verità alla bonaria, con pochi paletti di legno, e giunture di fortuna. Un evento su cui il primo cittadino Silvia Boccini non è intervenuto se non annunciandone la chiusura con un ordinanza solo a Novembre 2016, a pochi mesi dai principali eventi sismici e dopo anni di incuria.

Dopo di ché il nulla: anzi no, è arrivato il Natale 2018. Con tanto di luci a fare da "parrucca" alla torre medievale. In barba al pericolo crollo. Le transenne, a dir poco spartane, nel frattempo si sono divelte ancor più. Con il rischio che siano percepite come uno scherzo e non come un alt. E’ volata via anche l’ordinanza comunale che ne ordinava la chiusura intimando ai romanticoni a stare alla larga dal suo bel panorama. E sono state piegate, è notizia di pochi giorni, anche le sbarre che ostruiscono un ingresso alla scala interna, traballante, della torre. A rischio e pericolo per i bambini della comunità. Cantalice è ancora un paese tranquillo, e spesso i genitori lasciano allontanare i propri figli senza particolari remore. Occorre prudenza.

Tra pochi giorni, in concomitanza, delle elezioni europee anche a Cantalice si vota per il rinnovo del consiglio comunale. Cantalice è da sempre un feudo della sinistra, la destra qui ha vinto solo una volta nella storia repubblicana. Una destra un po' annacquata a dirla tutta. Ma data l’immobilità della recente amministrazione, il trapasso a nuovi colori non sembra una chimera. Con buona pace degli attivisti locali, che decenni addietro si arrampicavano fino alla cima della Torre per far sventolare la bandiera rossa della vittoria. Oggi il loro umore appare svilito come il centro storico e la sua torre, che da anni attende interventi per i danni del tempo della natura. Sessanta chilometri che sembrano un battito di ciglio rispetto ad Amatrice, dove nulla si è mosso e dove le macerie sono ancora tutte lì. Ubi Maior Minor Cessat recita la locuzione latina. Cantalice non è stata distrutta ed Amatrice merita assoluta precedenza. Ma come la sua consorella dell’Appennino anche Cantalice attende un restyling.

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