Tornare esseri umani. Contro il mito dello sviluppo
Parto da un osservazione (di Joseph Ratzinger), peraltro condivisa sul mio profilo facebook, che urla una verità visibile chiaramente a tutti: “Il Progresso non ha partorito l'uomo migliore, una società migliore e comincia a essere una minaccia per il genere umano”.
Continuo con un presupposto abbastanza chiaro e di attualità: lab.
Affiancato, purtroppo, spesso (e secondo me con poca gioia), da qualche gruppo vandalico, si è però sviluppato un gruppo ambientalista e localista, serio e dalle idee precise contrari ad uno sviluppo sfrenato, figlio di un senso etico di certo, non, di sicuro, della conoscenza o della saccenza. Mi spiego meglio, il fatto che qualcuno mi dia per certo che io sia più acculturato di mio padre e di mio nonno non significa assolutamente che io sia migliore di loro, anzi, nel senso etico del significato i valori trasmessi, le tradizioni e le esperienze surclassano ampliamente le tesi dei soloni.
Ma non si tratta solo di pensiero o filosofia, oggi i soloni vogliono spacciarci certe grandi opere come necessità per una coesione europea… ma che vadano a farsi benedire (e mi trattengo coi termini), queste opere, questa architettura monetaria e finanziaria di stampo europeo (si fa per dire, l’Europa sarebbe ben altro) massacrano popolazioni ed ambiente.
Sì, perché paghiamo a livello ambientale, ma anche sociale; solo qualche decennio fa bastava lavorasse una sola persona in famiglia, oggi siamo obbligati a farlo in due e non basta neppure a produrre un reddito sufficiente ad inseguire il mercato imposto, inoltre così crescono figli abbandonati a se stessi, cresciuti dalla tv e dalle consolle dei videogiochi.
Oggi ci viene imposta una vita di consumo e lavoro, sempre in corsa, sempre in affanno e così ci ritroviamo ad un numero di suicidi europeo (destinato a salire) del 20 per 100 mila abitanti, ad un alcolismo dilagante (direi quasi di massa), alla tossicodipendenza diffusa e capillare, alla dipendenza generalizzata agli psicofarmaci.
Eppure il piano delle leadership mondiali vuole farci andare ancora più veloci, cementificarci ulteriormente, dominarci quali lavoratori sottomessi, riempirci (nevrotici e depressi) della medicina tecnologica che ci spacciano per la panacea dei nostri mali.
Umanamente non ha senso pagare questo in nome del “mito dello sviluppo” e molti ultimamente si stanno risvegliando e capendo… l’implosione di questo bastardo sistema ci sta impoverendo al massimo ponendo così le basi di una ribellione; non so se si tratterà di una rivoluzione pacifica o sanguinosa, so però che non dobbiamo perdere l’occasione: dovremo spingere e far sì che il mondo si rifondi sulle piccole patrie, i loro valori, le loro economie ed i loro stili di vita, consoni all’essere umano.
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