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Tornano a volare i corvi sulla Procura di Palermo e l’aria diventa irrespirabile

I corvi sono sempre stati animali di gran moda alla Procura di Palermo

Per anni questi volatili dall’aspetto cupo hanno soggiornato nelle stanze dove le inchieste per mafia si intrecciavano con aspetti politici ed economici che riguardavano il Belpaese. 
 
Tra le porte chiuse dei magistrati che hanno inferto colpi pesanti alla mafia, spifferi di vento alimentate da ali nere hanno da sempre seminato notizie vere e false, mischiato il bene con il male, la maggior parte delle volte ammorbando l’aria di quelle stanze molto più dell’acre odore di tabacco. 
 
E così, sembra, che anche questa volta si sia infilato tra il tram tram quotidiano degli uffici della Procura una lettera di 12 pagine in cui si svelano operazioni di monitoraggio e spionaggio proprio nei confronti dei magistrati che stavano indagando sulla Trattativa Stato-mafia. 
 
È del 18 Settembre la missiva arrivata al pm Nino Di Matteo, su carta con stemma della Repubblica Italiana. Una missiva piena di spunti interessanti: da nomi di politici dell’epoca a conoscenza dei fatti del biennio 92/93 nell’ambito dei rapporti con Cosa Nostra, alle forme di spionaggio e intercettazione che sarebbero ben custodite in uno dei palazzi romani, all’agenda rossa di Paolo Borsellino che da quanto scritto nella lettera sarebbe stata trafugata da un carabiniere nel corso del primo intervento in Via D’Amelio. 
 
Aspetti inquietanti di una storia che non lascia ancora trapelare una luce vera e propria sui fatti di quegli anni. Ma quanto può contare quel segmento storico nella vita della Repubblica? A mio avviso parecchio. Non penso sia discutibile il fatto che ci sia stato un feeling di convenienza tra interpreti di due mondi così diversi ma, a volte, così simili. Il vero quesito e fino a che punto ha cambiato l’intero sistema, fino a che punto ha determinato scelte, decisioni, uomini e a che livello. Non penso neanche che nell'Italia repubblicana si possa definire il bene e il male. Dopo la guerra il colore dominante è stato sempre il grigio, più o meno chiaro o scuro, dipende da che lato lo si voglia guardare. 
 
La cosa realmente dominante è che le mille verità hanno sempre e solo nascosto l'unica che non è ancora stata svelata.
 
Di Alessandro Ambrosini
Questo articolo è stato pubblicato qui

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