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 Home page > Tribuna Libera > The 100 5x02: la recensione di "Red Queen"

The 100 5x02: la recensione di "Red Queen"

 La prima puntata della quinta stagione di the 100 ci ha regalato una Clarke protagonista quasi assoluta dell'episodio, facendoci comprendere fino in fondo come la ragazza è riuscita a sopravvivere al Praimfaya. Dopo sei anni dalla catastrofe, quando ha finalmente trovato un po' di pace, una nuova minaccia arriva dallo spazio e Clarke deve prepararsi a combattere verso che vuole portarle via il suo paradiso.

Abbiamo anche fatto una rapida puntata nello spazio per vedere i sopravvissuti che si erano rifugiati in orbita.

Adesso con il secondo episodio Jason Rothemberg ci porta sotto terra, dentro al bunker per farci capire come se la stanno cavando la sotto. 

 Esattamente 46 giorni dopo il Praimfaya, quando Clarke era andata a Polis per cercare la porta del Bunker, Abby aveva ottenuto di poter aprire la porta per vedere chi c'era dall'altra parte a far casino. L'istinto di madre diceva doveva essere lei: in fondo è un sangue nero adesso e può essere sopravvissuta! Ma nonostante i suoi sforzi e quelli di Marcus la porta non si aprirà: allora capiranno che la torre è crollata e sono bloccati la sotto. Come faranno a sopravvivere per i prossimi 5 anni? E sopratutto ad uscire da quella trappola mortale? 

 A chi si è rifugiato nel bunker, nonostante le apparenze, è davvero toccata la sorte peggiore di tutte. Fin da subito l'equilibrio tra i clan e il popolo del cielo sembra essere davvero flebile, ciò che tiene per il momento tutto calmo è il fatto che Octavia è stata dichiarata nuovo comandante. Dopo aver vinto con la forza il diritto di portare la sua gente nel bunker, Octavia aveva deciso di dare la possibilità ad alcuni dei rappresentati di tutti i clan di sopravvivere...

Ma la fiamma che veniva inserita sul collo di ogni nuovo comandante nightblood è andata perduta, il dominio di Octavia non è del tutto regolare... se lo si venisse a sapere sarebbe il caos, per questo Indra insiste perchè Octavia continui a indossare i simboli dei comandanti Nightblood nonostante tutto. Ma la figlia di Indra, che da sempre è stata avversa alla madre, ultima sacerdotessa di coloro che facevano l'investitura dei comandanti sa la verità e minaccia di poterla dire da un momento all'altro...

Octavia presiede al consiglio dei rappresentati dei vari clan per discutere il problemi del bunker, tra cui il più impellente appare proprio la scarsità di cibo...sono troppi. 1500 persone per un posto che doveva accoglierne in origine la metà. Devono anche provare a trovare una via d'uscita nei prossimi cinque anni, prima che la notizia che sono in trappola si diffonda, ma tutto sembra indicare che una via d'uscita non esista... 

Gli Skaikru non si sentono ancora parte del gruppo, sono anzi adirati con Octavia per aver permesso anche ai terresti di entrare dentro al bunker; ma non ricordano forse che se non fosse stato per lei quando il bunker fu aperto i grounders li avrebbero sterminati tutti!

Sopratutto Kane è davvero odioso col suo atteggiamento di Cancelliere, cosa che non è più, che pensa di poter dire ad Octavia cosa fare. O peggio di poter avere voce in comando...

Peggio di lui si comporta Thelonius Jaha e Kara, la donna che si occupava della crescita delle piante nella Farm sull'Arca. Presa dal panico organizza una rivolta: prende possesso della Farm, imprigionandoci dentro Abby, madre di Clarke e ultimo medico rimasto, e Marcus.

Tra di loro c'è un breve momento romantico, ma le cose non sembrano andare molto bene "Se mi ami davvero perchè volevi espellermi quando eravamo sull'Arca?"

Bella domanda Abby...peccato che Marcus sia un po' un salame e tergiversi per rispondere. Sposta infatti il discorso sui mal di testa di lei che lo preoccupano..

 Il folle piano di Kara prevede il far morire chi è al di là dalla porta (compresi molti della sua gente) e far sopravvivere i pochi degli Skaikru che sono là dentro con lei. Che pezza di …

Scoppia immediata una rivolta tra i clan che di colpo non si sentono più parte di un solo gruppo. Octavia allora consegna le planimetrie del bubker a Jaha perchè cerchi un modo di entrare nella Farm e prova a difendere gli indifesi dalla sete di sangue dei clan.

Fortemente simbolico è il fatto che lei in quel momento deponga i simboli dei comandanti Nightblood e si prepari a combattere da sola con le sue forze... Jaha trova un modo per entrare nella Farm: creerà un sovraccarico di elettricità del piano vuoto sotto la farm per aprire la porta. Ma quando è sul punto di unire i cavi si rifiuta. Ancora il suo odioso modo di fare da cancelliere sta impartendo una lezione a Octavia: sa che non si è mai sentita parte del popolo dell'Arca, ma dentro la Farm ci sono innocenti e i grounders fuori dalla porta se lui l'aprirà li stermineranno tutti... Ancora con questi atteggiamenti odiosi da cancelliere hai Jaha? Nemmeno pensi che se siete tutti là sotto è colpa tua? Lo hai causato tu il Praimfaya eh!

 

Ecco cosa dice a Octavia: 



"
un guerriero ha bisogno di un nemico, sull'Arca il nostro nemico era la morte. Quando tua madre ha infranto la legge, è diventata il nemico. Adesso sai che cosa occorre per essere un leader"

 

 Poco importa se è ferito e sta per morire...è un atteggiamento assurdo questo, davvero assurdo. Io gli avrei tirato il collo, ma Octavia non può farlo assolutamente, ancora gli serve quest'uomo.

Octavia allora si dirige verso la porta della Farm, deve riprendere il controllo a qualsiasi costo. E i clan rispettano solo chi prende il comando con la forza: si toglie l'armatura e prende la sua spada. E si avvicina alla porta minacciando tutti quelli che le si parano davanti: 

 

"O siete parte del Wonkru o siete nemici del Wonkru"

 

 Octavia uccide tutti quelli che le si parano contro...e lentemente, inesorabilmente si avvicina alla porta...bagnata da capo a piedi dal sangue dei suoi nemici "La Red Queen" è appena nata.

Chi trai clan era in rivolta si arrende ..la porta è libera e Jaha finalmente la apre.

 

"Solo i colpevoli" ordina la Regina. E così solo loro vengono catturati...

 

​Assistiamo alla morte di Jaha, qualcuno dice da eroe. Mah non saprei francamente. L'ex cancelliere se ne và così senza infamia e senza lode. Forse dopo l'unico gesto buono che abbia mai davvero compiuto. Ci mancherà? A dire il vero a me no...

Prima di fare giustizia davanti al suo popolo Indra vorrebbe Octavia si ripulisse, ma sua figlia le dice di lasciarla fare così: il sangue è la sua armatura. Finalmente anche lei la riconosce come Leader ( Alleluja eh) 

Octavia, abbracciato il suo ruolo da leader, si presenta davanti ai colpevoli e al suo popolo. E compie una scelta orribile in apparenza, ma molto sensata: ricordandosi dei gladiatori dell'antica roma getta la sua spada tra i ribelli e dice: 

 

"O fate parte di un clan, o ne siete nemici. A voi la scelta. Se volete salvarsi combattete..."

 

 A salvarsi sarà Nate, il ragazzo di Jackson...almeno così una coppia che si ama, almeno in apparenza ancora c'è.

 Passano sei anni e vediamo Octavia, tutta vestita di Rosso come una Regina guerriera, seduta su un trono sopra l'arena.

Entrano nuovi combattenti, tra loro vediamo esserci Marcus. Che avrà combinato per essere stato destinato a questo? 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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