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Terremoto: un soccorritore ed un cane ad Amatrice. Un anno dopo

E' da poco passato un anno dal 24 agosto 2016, quando la terra tremò ad Amatrice, Accumoli e negli altri paesi del centro Italia, portando morte e distruzione. Un cittadino di Belfiore (VR) è stato nel 2016 tra i primi soccorritori nella cittadina laziale: Mirko Franchetto è un volontario della Protezione Civile A.N.A. di Verona, appartenente all'unità cinofila. Opera insieme al suo cane Argo. Un anno dopo, ecco i suoi ricordi.

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Mirko e Argo ricevono il "Simbolo d’onore" dal sindaco di Belfiore (VR)

E' da poco passato un anno dal 24 agosto 2016, quando la terra tremò ad Amatrice, Accumoli e negli altri paesi del centro Italia, portando morte e distruzione.

Il terremoto si è fatto sentire ancora, nei territori già devastati, nell'ottobre successivo e nel gennaio 2017. Gli eventi sismici non sono ancora finiti per il nostro Paese: pochi giorni fa la scossa che ha gettato gli abitanti e i villeggianti di Ischia nella paura.

Un cittadino di Belfiore (VR) è stato nel 2016 uno tra i primi soccorritori nella cittadina laziale: Mirko Franchetto è un volontario della Protezione Civile A.N.A. di Verona, appartenente all'unità cinofila. E' iscritto anche al gruppo di Protezione Civile belfiorese.

MIRKO E ARGO

“Il cane Argo è di mia proprietà, l'ho preso nel 2013 quando aveva tre mesi di età, nello stesso periodo ho iniziato a operare anche con ANA. La preparazione dell'unità cinofila inizia da cuccioli con un corso base che dura tre mesi, poi altri tre con un corso più specifico per valutare se esiste condivisione fra cane e conduttore” racconta Mirko. “Il corso prosegue per entrambi finché il cane è in maturità, con esami per la ricerca di feriti in superficie o sotto le macerie. Argo ha superato entrambi gli esami, ottenendo il brevetto di soccorso regionale; come gruppo ANA di Verona, insieme ad Argo, siamo stati allertati molte volte per la ricerca di dispersi in superficie, in Lessinia e sul Baldo. Abbiamo anche lavorato in team con il Soccorso Alpino o con equipe di medici”.

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Mirko Franchetto ad Amatrice con la sua squadra

I SOCCORSI AD AMATRICE

Franchetto, accompagnato dal suo fedele Argo, il giorno stesso del sisma si è recato ad Amatrice, insieme alla squadra ANA di Protezione Civile di Verona, a prestare i primi soccorsi ai terremotati.

Dopo un anno, Mirko conserva ancora ricordi nitidi: “Eravamo stati allertati dalla Regione Veneto. Il primo giorno di soccorsi, con i colleghi e i cani abbiamo lavorato fino alla mezzanotte, in una situazione di caos, in quanto in grandi situazioni di emergenza come un terremoto serve del tempo per predisporre un intervento organizzato. Siamo partiti da Verona la mattina presto del 24 agosto, alle 15.00 eravamo già ad Amatrice. Eravamo coordinati dai Vigili del fuoco, che ci spostavano da un cantiere, o meglio da cumuli di macerie, all'altro, alla ricerca di persone vive. Il 2° giorno, con il Centro Operativo organizzato, abbiamo proseguito le operazioni di ricerca dei superstiti sotto le macerie: scendeva un operatore con il proprio cane, poi un altro operatore con un 2° cane, per la conferma del ritrovamento. Poi i Vigili del Fuoco iniziavano a scavare. Le nostre ricerche dovrebbero essere andate a buon fine: i cani sono addestrati solo per la ricerca di viventi, non di cadaveri. Il 3° giorno, il Centro Operativo, valutate le condizioni fisiche e psicologiche della nostra squadra, ci ha rimandati a casa”.

Difficile operare con le scosse continue: “Quando eravamo sul posto, abbiamo capito che scosse di 3,3 – 3,5° sono la normalità per quei luoghi, la zona è molto sismica”. ricorda Mirko. “Finché lavoravamo in un cantiere, è arrivata una scossa di 4,2° e abbiamo avuto paura anche noi. Lavorare sulle macerie è pericoloso. La gente era traumatizzata e terrorizzata, comprensibilmente, ed era difficile gestirla”.

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Mirko Franchetto ad Amatrice

Per la sua attività di soccorritore, nell'ottobre 2016 il Comune di Belfiore ha insignito Mirko del “Simbolo d'onore” onorificenza destinata a persone del territorio che si sono distinte nel settore sociale, artistico, politico o imprenditoriale.

Al ricevimento del premio, un commosso Mirko Franchetto aveva dichiarato: “Non dovremmo essere più richiamati, speriamo che non succeda più nulla, anche se il centro Italia è fortemente a rischio”.

Ho rivisto Mirko qualche giorno fa: non è stato più chiamato come volontario ad Amatrice, ma i fatti hanno smentito le sue speranze. In Italia, la terra trema ancora. 

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