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Terremoto: le banche speculano sulle donazioni. ABI: "Restituiremo soldi commissioni"

Come sempre, e giustamente, dopo il terremoto è iniziata la "gara di solidarietà" per aiutare le popolazioni emiliane coinvolte dal sisma. C'è chi ha donato 2 euro con un sms al 45500, c'è chi ha partecipato all'acquisto di Parmigiano Reggiano danneggiato. C'è chi è partito e si è recato sul posto a spalare i calcinacci. A tutti, comunque, il Governo applicherà una maggiorazione di 2 centesimi al litro sul costo del carburante. 

C'è, tuttavia, chi continua a speculare direttamente sulla solidarietà ai terremotati. Sono le banche presso le quali molti cittadini si recano a effettuare donazioni e bonifici. 

Il Giornale racconta: 

"C’è rimasto male il dottor Francesco Baldisserotto. Non più giovanissimo ma sempre in gamba, si è fatto ieri una bella camminata per andare a versare la sua donazione per il terremoto dell’Emilia sul conto Mediafriends- Intesa San Paolo. Per farlo aveva scelto una banca di cui non è nemmeno correntista, la banca più vicina, tre chilometri da casa sua: la Cassa di Risparmio del Veneto in via Romea, 90 a Legnaro. Non gli abbiamo chiesto la cifra che avrebbe voluto versare, poco o tanto non importa. Importa invece che lui abbia rinunciato a versare la donazione. O, meglio, che sia stato costretto a rinunciare alla donazione dopo essersi sentito chiedere dall’impiegato allo sportello una commissione bancaria di cinque-euro-cinque per il bonifico.

"Lo ammetto - spiega - è stata una reazione istintiva, mi sono sentito preso in giro. Ma come? Uno vuol aiutare i terremotati, viene a fare beneficenza e le banche ne approfittano per saccheggiare le nostre tasche. No, mi spiace per i nostri sfortunati connazionali dell’Emilia, ma io a questo gioco non ci sto". 

Insomma, i cittadini fanno solidarietà, il governo aumenta le accise sul carburante e solo le banche incassano e si arricchiscono. Eppure solo ieri l'Abi (Associazione Bancaria Italiana) aveva diramato il seguente comunicato: 

Dal comunicato si capisce che anche le banche italiane sti stanno prodigando a favore dei terremotati La verità, tuttavia, è che nonostante la situazione emergenziale continuano a trattenere 5 euro per ogni bonifico solidale ai terremotati. Perché non chiedere all'Abi la sospensione delle commissioni in caso di eventi catastrofici?

 

Ps: Giuseppe Mussari, presidente dell'Associazione bancaria italiana, ha pochi minuti fa definito la vicenda «un errore, i soldi verranno restituiti». Il numero uno dell’ABI ha sottolineato che in questi casi le commissioni non sono dovute e che eventuali addebiti effettuati sulla clientela verranno restituiti: «Ho invitato le banche – ha ripetuto – a non far pagare nulla per queste transazioni. È solo un problema di natura tecnica, e si tratta di far mettere a posto i sistemi informatici». 

Vedremo come andrà a finire.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.27) 31 maggio 2012 17:13

    Andrà a finire, come sempre, in una solenne presa in giro (per non utilizzare la parola più appropriata che identifica una particolare parte anatomica)

    Purtroppo il ns presidente ci ha messo nelle mani AVIDE della banche (visto quanto è diminuito lo spread?) e non ha ritenuto opportuno, come invece ritenne giusto fare nel 1976 per il Friuli Forlani, destinare i NOSTRI soldi buttati in una inutile dimostrazione di potenza militare (?) ad aiutare chi ORA ha BISOGNO: forse ha avuto paura di dover pagare anche lui una commissione di 5 € alle banche, senza essere sicuro di ottenere poi il rimborso.

    Un Emiliano

  • Di (---.---.---.77) 31 maggio 2012 18:06

    Sarebbe stato più che umano e solidale.

    Se la banca ogni 5 euri ne metteva altrettanti in aggiunta. allora si che si poteva definire(una volta tanto) un’atto solidale da parte di questi "signori speculatori" delle banche.

  • Di (---.---.---.153) 31 maggio 2012 18:44

    PERCHè LE COMPAGNIE TELEFONICHE NON HANNO UN VANTAGGIO?? INFATTI NEL MESSAGGIO DI RISPOSTA SCRIVONO AD ES. I TERREMOTATI E "WIND" RINGRAZIANO.LO STESSO PER LE ALTRE COMPAGNIE..FIGURATEVI SE PROPRIO LE COMPAGNIE TELEFONOCHE E LE BANCHE FANNO DEL BENE DISINTERESSATO..NOI FACCIAMO LE OFFERTE PER AIUTARE E NON SENTIRCI TROPPO IN COLPA E LORO PROPRIO SU QUESTO SPERANO..

  • Di (---.---.---.184) 31 maggio 2012 18:45

    state tranquilli ci penserà il nuovo b a mettere nuove accise ai bonifici pro terremotati

  • Di (---.---.---.155) 31 maggio 2012 21:33

    Tutti si meravigliano di questo che loro vedono come un business: ecco come vedono le calamità naturali ’presunte’ (ho parecchi dubbi sulla naturale nascita di questi sismi, ma ognuno faccia le proprie considerazioni), una opportunità per aumentare la cassa interna. Complimenti per il rispetto verso la popolazione...

  • Di (---.---.---.204) 4 giugno 2012 06:22

    Il film di SABINA GUZZANTI, "DRAQUILA", ci racconta con esattezza come avvengono gran parte delle ruberie sulla pelle degli italiani, che sono coloro che votano e pagano le tasse! Sappiamo che storicamente l’Aquila e’ sempre stata una citta’ anti-Roma, nel senso dei poteri papali, anti chiesa, una realta’ incomprensibile ai piu’, soprattutto alle forze dell’ordine rigorosamente, povere, sottopagate ma cattoliche e rigorosamente ’fasciste’.

    Se l’Aquila fara’ la fine del Belice, non e’ perche’ governa la criminalita’ organizzata come al sud, ma perche’ sono contro la chiesa. Nel film della Guzzanti, Bertolaso, ha inviato somme faraoniche al Vaticano, il papa, addirittura, lo ha salutato per nome in una omelia, definendolo ’l’amico Bertolaso’ un titolo che danno solo ai grandi benefattori, cioe’ a chi gli da’ soldi.

    All’Emilia Romagna, dopo la bomba di Bologna, del treno Italicus e dei poliziotti della uno bianca, che agivano rigorosamente nei confini della regione, non credo che andra’ molto meglio. L’Emilia Romagna, notoriamente bersagliata dal fascismo romano appoggiato da banche, militari, forze e Vaticano, essendo una ex provincia dello stato della chiesa, ha sempre rifiutato di avere nulla a che fare con una nomenclatura di faccendieri con la toga.

    E’ pur vero che il Vaticano e’ uno stato, e che per mantenerlo occorano miliardi, ma che i soldi vengano dalle tasche dei cittadini della Repubblica Italiana e’ uno scempio, non che sia ebreo, per carita’, ancora peggio di quelli, ma non e’ giusto che a pagare siano i poveracci che lavorano per davvero come in Emilia Romagna.

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