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Trasporti marittimi: indagato Nicola Lamonica

Qui di seguito pubblico la lettera ricevuta dal Prof. Nicola Lamonica, una persona che molti nel golfo di Napoli conoscono per le sue battaglie in difesa dei diritti degli utilizzatori del trasporto marittimo, battaglie che porta avanti perché ci crede e da cui non ottiene alcun tornaconto personale.
In fondo al post anche gli articoli “incriminati”.
La mia solidarietà a Nicola, un uomo libero e “scomodo”.
Andrea D’Ambra

Forio Maggio ’09
Lettera aperta

Cari amici,
sono indagato nel procedimento N. 2982/08 RG della Procura della Repubblica ad oggetto “ Avviso di conclusione delle indagini preliminari, ai sensi dell’art 415 bis cpp”, di cui alle allegate mail.

Non temo il giudizio della Magistratura dal momento che non mi sembra che emergano rilievi di diffamazione attraverso stampa, né ci sono interessi miei privati nel settore (in realtà non ho motivi di discreditare alcuno per favorire una mia attività marittima non possedendo aziende concorrenziali alla Medmar); né mi sembra che negli anni 2000 si possa mettere alla gogna una voce libera e critica di espressione politica (di associazione, di un movimento, di una forza politica) negando ad essa il diritto-dovere di lottare perché si affermino nel contesto sociale in cui si vive valori costituzionalmente protetti come, nel caso specifico, il diritto alla continuità territoriale per le isole e la qualità dei servizi per ottenerla.

La tematica oggetto dei detti articoli è quella dei trasporti marittimi nel Golfo di Napoli che tutti noi sognavamo ad una svolta con l’approvazione della legge regionale 3/2002. E’ una tematica che ha al suo interno problemi di orari, di regole condivise e trasparenti e sorveglianza sulle stesse, di qualità dell’offerta, di sicurezza, di servizi a bordo ed a terra, di intermodalità. In riferimento alla sicurezza è giusto che essa sia in ogni circostanza a livello più alto possibile. Per tale considerazione e per il settore specifico entrano in gioco gli anni di costruzione di una nave (vetustà del naviglio in esercizio), la normale e straordinaria manutenzione e l’efficienza di tutti gli apparati di bordo, la bontà delle tabelle di armamento che devono garantire la sicurezza nella peggiore delle ipotesi che è l’abbandono nave, la competenza e la lucidità del personale di bordo tenendo conto che quest’ultima è certamente legata all’ orario giornaliero di lavoro ed ai tempi di riposo); oltre che alle certificazioni di sicurezza ed al rispetto dei titoli professionali. Tutt’assieme i parametri di cui sopra determinano il grado di sicurezza di un’unità navale. Il trascurare anche uno solo di essi comporta dei rischi.

Con la sciocca, anche se legittima, iniziativa della Medmar (attraverso i suoi referenti Emanuele e Nicola D’Abundo) - che tende a decapitare e mettere a tacere il mondo degli utenti riuniti in Associazione e a delegittimare lo scrivente e tutti quelli che si oppongono ad un uso esclusivamente affaristico del tipo usa e getta di un servizio pubblico - il dibattito utenti/ armatori privati/Comuni/Regione che finora veniva ricercato nelle sedi di confronto istituzionale si sposta nelle sedi improprie, quelle della Magistratura, che nulla nel merito possono aggiungere, se non reprimere gli abusi. E’ in ciò il fallimento di una scelta aziendale sicuramente non condivisa dagli altri partner del costituito Cartello ACAP su cui sta indagando il Garante della Concorrenza. Ma è forse proprio questa indagine, sollevata in particolare dall’Autmare e da Generazione Attiva, ma anche recentemente dalle Ass.ni Abergatori e da tanti Enti Locali , che sta facendo perdere la calma ai Nostri.

Inizia, quindi, una nuova fase di lotta che sicuramente sarà più puntale nelle iniziative pubbliche e nelle sedi istituzionali; ma con essa partono anche ulteriori riflessioni sul perché di tanta arroganza aziendale e sul perché a livello regionale si continua ad ignorare la legge 3/2003 che sicuramente non vuole monopoli ma libero mercato; non vuole “atti di sottomissione” ma assegnazioni mediante gare; non vuole situazioni precarie ed arrangiate ma qualità.


A tutti Voi, che avete da sempre dimostrato di essere uomini liberi e professionisti valenti, affido queste mie riflessioni pubbliche affinché partendo dal caso specifico possano nascere ulteriori incisive iniziative che mettano la questione nella giusta luce e si consolidi un tessuto democratico che sia di garanzia della libera espressione sempre e comunque. Sono sicuro che ciascuno di Voi nei limiti delle proprie possibilità e della sfera di competenza farà sentire la Sua voce affinché la soppressione della libera manifestazione del pensiero e dell’iniziativa politica non diventino ulteriore momento di consolidamento di affari di pochi ai danni del diritto e della civiltà. Aspetto V/ scritti, grazie

Nicola Lamonica

ECCO I DUE ARTICOLI “INCRIMINATI”:

NICOLA LAMONICA, AUTMARE: ” INADEMPIENZE MEDMAR”

lunedì 24 dicembre 2007 - Nicola Lamonica ha scritto al Comandante del Circomare di Ischia sulle inadempienze della MEDMAR: La motonave “ Lora D’Abundo” – scrive Nicola Lamonica - che effettua i servizi notturni sovvenzionati dalla Regione Campania, dopo aver viaggiato per giorni e giorni alla velocità ridotta denunciando quindi qualche problema alla propulsione, oggi è ferma e la sostituzione di essa, nei servizi di cui alla gara del luglio 2007, con le navi alla data odierna in esercizio da parte dell’Armamento Medmar ( Redentore o Benito Buono, od altro) non rientra nei parametri previsti dal detto bando di gara.
Infatti in esso è espressamente chiarito che in caso di avaria e/o di normale manutenzione “ l’impresa aggiudicataria dovrà impegnare un mezzo sostitutivo che presenti caratteristiche analoghe a quello normalmente utilizzato, previo assenso scritto dell’Amministrazione Aggiudicatrice … “. La circostanza richiama un nostro scritto già inoltrato al Ministero della Marina, che qui si ripropone:Al Ministero dei TrasportiOggetto.: Censimento del naviglio commerciale del Golfo di Napoli. Il sottoscritto Nicola Lamonica, nella qualità di presidente dell’ Autmare, fa presente che nel Golfo di Napoli, nonostante i tanto ventilati rigori europei per la sicurezza in mare, tante navi ormai vetuste continuano imperterrite ad offrire i propri servizi non certamente rispondenti alle esigenze degli anni 2000 per qualità, per i tempi di percorrenza ed anche per la sicurezza che, al di là della professionalità e della bontà della certificazione, deriva dalla felice sintesi dei parametri tecnico-nautico-strutturali di ogni unità navale e dai tempi di riposo del personale di bordo che sinceramente non appaiono su tutte le unità. Chiede, pertanto, che Codesto Ministero censisca la realtà del Golfo di Napoli per quanto riguarda le unità navali e la corretta applicazione della normativa sulla sicurezza con particolare riferimento al lavoro a bordo ed al rispetto dei tempi di riposo e valuti il tutto anche sulla scorta di eventi disastrosi già accaduti (Aligiulia 2003 e Flash 2007), che fortunatamente non hanno determinato perdite di vite umane. Chiede, da ultimo, una verifica del Piano Orario dei collegamenti marittimi stabiliti dalla Regione Campania con particolare riguardo alle unità impegnate. Esso tende a fare chiarezza, una volta e per tutte, sulla reale situazione del naviglio in esercizio nel Golfo di Napoli , sia sulle linee sovvenzionate che sulle altre, con l’obiettivo di far fuori ogni tolleranza e/o deroga alla qualità ed alla sicurezza; la preoccupazione massima, nel campo della sicurezza, è la capacità di risposta della nave in caso di emergenza che il legislatore ha voluto sunteggiare nell’assegnazione della cosiddetta “ classe”.

I benefattori del Golfo di Napoli non si smentiscono!!!!!

I benefattori del Golfo, Lauro e D’Abundo, non ci lasciano mai senza notizie ed il piacere di ascoltarli è grande per i marittimi e per i cittadini utenti del trasporto marittimo che hanno trovato in loro i loro salvatori per il lavoro e per la mobilità.
C’ è chi un giorno iniziava la scalata politica ed imprenditoriale promettendo viaggi gratis per tutti gli isolani se avesse avuto un contributo statale ed oggi, nella qualità di Presidente del neonato Consorzio Linee Marittime Partenopee, aggiunge favola a favola e tramite Il Mattino del giorno 8 giugno ‘08 ci fa sapere che l’ Unico mare è stato istituito per cambiare al meglio e profondamente la nostra vita di utenti del mare; e c’è chi nella qualità di Presidente dell’Acap ( Associazione Cabotaggio Armatori Partenopei , gli stessi del detto Consorzio!) sul Denaro di qualche giorno fa anima la discussione con le sue esternazioni anti Caremar per invitare il Governo a scorporare la regionale dalla Tirrenia ed affidarla ai privati di cui sopra che sono “ già pronti ad acquisire la Caremar“ , sempre per nostro bene! E poi, Insieme ( Lauro e D’Abundo) parlano di essere vittime della “ distorsione del mercato” per la presenza della Caremar ed ancora insieme, anche se con toni ed atteggiamenti diversi, fanno gara non per affermare dignitosamente il loro impegno di imprenditori ma per denigrare e cercare di mettere alla gogna l’Autmare e chi coerentemente con le indicazioni dell’associazione in modo leale e determinato stanno portando avanti, e da tempo, una battaglia di rinnovamento e di diritto nel settore dei trasporti marittimi, chiedendo il superamento degli ancora esistenti pezzi di antiquariato navale, servizi sicuri, infrastrutture e diritti oggi negati. Quanta ipocrisia e quanto insano egoismo aziendale si legge in quei scritti e nelle loro stantie esternazioni!

Nessuno dei citati armatori solleva, però, problemi di concorrenza e di libero mercato che hanno nell’affidamento delle linee mediante gare e nel superamento delle lottizzazioni dei porti i punti di partenza e di qualità per un servizio soddisfacente. Essi ritengono che i privilegi di cui godono siano insindacabile e che siano a loro dovuto per “ disegno divino”, in barba alla Legge Regionale, agli atti amministrativi successivi ( leggasi varie delibere di affidamento transitorio in attesa delle gare ) ed alle direttive europee che fissano regole di pari opportunità e concorrenziali per tutti gl’imprenditori per avere affidamenti e per la gestiione di linee integrative a quelle che già effettua lo Stato tramite la C aremar per garantire alle comunità isolane la continuità territoriale.
Nasce così una cordata che - ignorando un atto deliberativo della Consiglio Regionale per la costituenda Regionale Marittima pubblica, politicamente di difficile revocabilità - vorrebbe acquistare la Caremar procurandosi ulteriori vantaggi economici nei servizi essenziali e per poi agire nel pubblico e nel privato, con un privato che cercherebbe di fare le scarpe al pubblico lavorando dall’interno. Ed il detto sciagurato disegno - con gli opportuni agganci di cui godono a livello istituzionale ( a Napoli come a Roma)- non è detto che non si realizzi; esso consentirebbe ai Nostri di raggiungere due obiettivi: il monopolio completo del trasporto marittimo del Golfo di Napoli ed i soldi dello Stato e/o della Regione con buona pace della volontà del Consiglio Regionale e la legittimità degli atti, imponendo quindi nella quotidiana pratica tariffe e balzelli e spremendo i marittimi ancora di più in deroga alla Contrattazione Nazionale che ormai da più parti governative e sindacali è già stata messa in crisi.
Assenti in tutto questo i Sindaci del Golfo nel loro insieme che per miopia o per scelta o per distrazione nulla fanno per definire in alternativa un loro progetto comune che tuteli i diritti e la mobilità dei cittadini, che è giusto ricordare vengono prima ancora degli affari degli armatori. Ma di questo scuramente avremo modo di discuterne nei prossimi giorni e se con un’ opportuna politica delle alleanze sarà possibile alzare di più la nostra voce di autmarini e farci sentire nelle sedi opportune, non escludendo clamorose iniziative del tipo di quelle già attuate nel passato quando con un colpo di mano regionale si è cercato di sostituire il pubblico con il privato sulla tratta C/mare- Capri, in quella occasione,caro sen. Lauro, vedremo la forza dell’autmare e chi sta alle spalle di detta associazione. Intanto sappia che la V/ ristrutturazione dei servizi annunciata lunedì scorso ai danni delle linee OSP ci sta bene perché per le tratte che non garantirete più è possibile chiedere - e lo chiediamo fin da ora! - una gara europea che garantirebbe, con l’introduzione di altri vettori, linee e concorrenza con i contributi della Regione, come per legge regionale. Ma a questo punto sorge un dubbio! Vuoi vedere che della ristrutturazione del vigente Piano Orario dei Servizi OSP non se ne fa più niente?
Forio 13 giugno 2008
Nicola Lamonica

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