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TBC: la tubercolosi è in Italia

Una bambina è stata contagiata dalla tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma, e controlli vengono in queste ore effettuati su altri 1000 bebè ricoverati nelle struttura sanitaria capitolina. A causare il contagio è stata un’infermiera, ora sospesa dal servizio per curarsi, che era stata colpita dalla malattia infettiva mentre lavorava proprio presso il nido del Gemelli. La piccola, l’unico caso finora accertato, ha 5 mesi e le sue condizioni sono buone, ma i sanitari ritengono sia necessario mantenere l’allerta.

Il nostro è, da sempre, un Paese del garantismo, per tutto e per tutti. Agli immigrati è garantito il diritto al rimpatrio a carico del contribuente locale; ai Rom sono garantiti i campi organizzati con acqua, luce e servizi igienici a carico dei contribuenti locali; agli assassini stradali è garantito un omicidio colposo, al massimo aggravato da un dolo eventuale.

Ma in realtà, alla fine se la cavano più o meno tutti, sempre sulle spalle degli Italiani.

Il vino al metanolo di ventennale memoria, era garantito come di ottima qualità, perché prodotto con uve italiane e quindi senza nessun pericolo. In quel periodo era talmente garantita la inviolabilità del sistema di controlli interni, che le autorità disposero addirittura la riesumazione di alcuni poveretti morti in condizioni sospette nei periodi incriminati.

Stesso scenario, quando si parla, del batterio E. Coli, degli apocalittici scenari finanziari o delle influenze stagionali: l’Italia non ha nulla da temere perché è un paese forte, di tradizione che se l’è sempre cavata. E per questo vive una realtà dorata ed avulsa dal resto del mondo globalizzato al quale in realtà è indissolubilmente collegata.

Il nostro è un Paese come gli altri, solo un po’ più ipocrita. Dove nessuno ha il coraggio politico di mettersi in cattiva luce lanciando dei misurati e circostanziati messaggi circa il ritorno di una patologia che le nuove generazioni hanno solo sentita nominare.

 Occorre che prendiamo atto che in Italia c’è il ritorno della tubercolosi. Una circostanza segnalata da una coppia di genitori di una bambina malata e non palesata apertamente dalle nostre autorità sanitarie. Solo in questi giorni appaiono sui quotidiani i numeri che rimandano l’insorgere dei nuovi focolai già da qualche anno.

Quanta ipocrisia c’è nel vaccino che in questi giorni viene definito dalle stesse autorità scientifico-sanitarie “ad efficacia estremamente limitata” (Fonte Il Messaggero del 19 Agosto 2011, articolo di pag. 10), tanto da essere abrogato. Giusta decisione, quando all’epoca il nostro comportamento sociale aveva consentito, di fatto, l’estinzione della patologia in oggetto. Se era tanto inefficace, mi chiedo, per anni che cosa lo abbiamo somministrato a fare. Un vecchio discorso che riconduce forse al forzato benessere dei bilanci delle grandi società farmaceutiche?

Quanta ipocrisia politica nel non voler ammettere che questa fratellanza dei popoli non è sostenibile, né da un punto di vista economico, né da un punto di vista sociale e, come dimostrato in questi giorni, tantomeno da un punto di vista sanitario.

Sì, perché è proprio tra l’immigrazione che va cercata la fonte di questo ritorno infettivo. In letteratura medica, infatti, si legge che la tubercolosi polmonare ha vita facile quando trova malnutrizione e degrado igienico. E a tale proposito, nei giorni scorsi, alcuni tra i maggiori epidemiologi italiani indicavano la Romania come fonte storica della TBC.

Non me ne vogliano i sostenitori dell’immigrazione a qualunque costo, ma bisogna che prendiamo amaramente coscienza che non siamo in grado di dispensare ogni bene ed assistenza ai bisognosi di qualunque genere alla stregua di un opera pia.

Ad oggi l’Italia è un Paese fondato sui sacrifici e sul lavoro fatto dai nostri nonni, prima e dai nostri padri dopo. Ed ora che tocca a noi proseguire questa opera di crescita e costruzione di un Paese, vorremmo non farlo ricominciando da ciò che era già acquisito ed oggi, rimesso in pericolosa discussione da modi di vivere e pensare troppo lontani per essere chiamati con l’unico nome di Europa.

I commenti più votati

  • Di Mauro Martini (---.---.---.205) 24 agosto 2011 14:42
    Mauro Martini

    Egregio dottore,

    vedo che il corso di laurea, prima, e la presunta specializzazione in epidemiologia, dopo, non le hanno insegnato la buona educazione.

    Impari  a firmarsi, quando si relaziona con persone che non conosce, altrimenti rischia che questi suoi dotti commenti non vengano mai pubblicati sulle maggiori riviste di divulgazione scientifica.

    Non perda tempo a leggere le mie “cagate”, su internet e pensi a fare bene il suo lavoro; se proprio vuole un civile e sensato scambio di opinioni, si abitui a giustificare i suoi elevati giudizi argomentando in maniera più completa di una semplice frasetta da studente di primo anno (della scuola media, intendo).

    Quello che nel mio articolo ho espresso a riguardo del tbc, è la sintesi di quello che suoi autorevoli colleghi hanno divulgato in questa ultima settimana sui maggiori quotidiani nazionali. Loro si sono esposti presentandosi ai lettori con il proprio nome e ruolo scientifico. Se quelle che hanno espresso sono “cagate”, abbiamo due possibili soluzioni: o loro devono essere destituiti dai rispettivi ruoli di direzione scientifica che presiedono, oppure lei deve rivedere qualche sua convinzione personale.

    Se deve continuare con il qualunquismo e le offese, le chiedo, inoltre, di non rispondere a questa mia.

    Cordialità.

      Dott. Mauro Martini

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.200) 24 agosto 2011 11:26

    informati sugli argomenti medicina ed epidemiologia prima di scrivere altre cagate . Un medico ed epidemiologo 

    • Di Mauro Martini (---.---.---.205) 24 agosto 2011 14:42
      Mauro Martini

      Egregio dottore,

      vedo che il corso di laurea, prima, e la presunta specializzazione in epidemiologia, dopo, non le hanno insegnato la buona educazione.

      Impari  a firmarsi, quando si relaziona con persone che non conosce, altrimenti rischia che questi suoi dotti commenti non vengano mai pubblicati sulle maggiori riviste di divulgazione scientifica.

      Non perda tempo a leggere le mie “cagate”, su internet e pensi a fare bene il suo lavoro; se proprio vuole un civile e sensato scambio di opinioni, si abitui a giustificare i suoi elevati giudizi argomentando in maniera più completa di una semplice frasetta da studente di primo anno (della scuola media, intendo).

      Quello che nel mio articolo ho espresso a riguardo del tbc, è la sintesi di quello che suoi autorevoli colleghi hanno divulgato in questa ultima settimana sui maggiori quotidiani nazionali. Loro si sono esposti presentandosi ai lettori con il proprio nome e ruolo scientifico. Se quelle che hanno espresso sono “cagate”, abbiamo due possibili soluzioni: o loro devono essere destituiti dai rispettivi ruoli di direzione scientifica che presiedono, oppure lei deve rivedere qualche sua convinzione personale.

      Se deve continuare con il qualunquismo e le offese, le chiedo, inoltre, di non rispondere a questa mia.

      Cordialità.

        Dott. Mauro Martini

  • Di (---.---.---.202) 24 agosto 2011 11:37

    @ mauro martini
    non ti stringerei mai la mano perché è molto probabile che mi trasmetti un sacco di malattie

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.99) 24 agosto 2011 11:44
    Damiano Mazzotti

    Articolo veramente orripilante... E vorrei dire una cosa a proposito dei morti stradali: la prima responsabilità è dello Stato che non fa rispettare le regole, poi dal cattivo stato delle strade, dai cartelli stradali vecchi o assenti, e poi dall’alta densità della poplazione italiana, dalle strade vecchie o "epocali", e infine dall’inciviltà di chi beve troppo. Ma non servono nuove leggi, ma maggiori controlli come fanno negli altri paesi europei. Ma la classe dirigente italiana preferisce mandare poliziotti, municipale e carabinieri a perdere il loro tempo a controllore le solite prostitute (che sono li ferme e comode da controllare e non fanno male a nessuno, anzi..), invece di fare test antialcool e antidroga. Nella vita ci sono priorità da seguire e cose serie da fare e i risultati del controllo sessuale parareligioso sono un maggiore numero di morti a causa degli ubriachi. E c’è qualche cittadino che protesta per questo? Non è colpa degli "assassini stradali" che il più delle volte sono le vittime di un sistema marcio in più punti..

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.99) 24 agosto 2011 15:06
    Damiano Mazzotti

    E inesatto... A livello sanitario e veterinario siamo tra i paesi dove si fanno più controlli e sono sicuro che l’inferniera è stata sospesa appena trovata positiva e responsabile del contagio...Agli immigrati irregolari viene rilasciato il foglio di via e non vanno via proprio perché la pubblica amministrazione non ha i soldi da spendere per riaccompagnarli a casa loro... e le malattie lei le può prendere anche in Asia o in Africa e altri continenti quando viaggia per turismo.. e può pure portarle in giro lei, lo sa? E non ci si può fare quasi niente...

  • Di Sandro kensan (---.---.---.199) 26 agosto 2011 12:03
    Sandro kensan

    L’articolista mi pare si possa definire un "razzista" comunque per quelli che sono capitati per disgrazia su questo articolo posso integrare il testo con una informazione importante. I bambini trovati positivi al test della tubercolosi non svilupperanno mai la malattia. I casi di malattia (tubercolosi) sviluppata sono molto rari tra quelli che sono positivi al test, si parla di un caso su 2000 (duemila):

    «"I neonati non hanno ancora difese immunitarie sviluppate - ha detto il ministro - noi sappiamo che normalmente si registra un caso di Tbc ogni duemila infettati quindi non siamo preoccupati.»

    Se anche i bambini infettati fossero centinaia le probabilità che ci sia un solo ammalato è molto bassa e comunque la tbc è curabile.

    • Di (---.---.---.69) 28 agosto 2011 18:29

      Egregio sig Kensan

      La ringrazio per avermi scritto, dandomi così la possibilità di dare alcuni chiarimenti ed interpretazioni autentiche di ciò che ho scritto.

      Non posso condividere l’etichetta di “razzista” che mi ha addossato nel suo intervento.

      Provo a spiegare il perché a Lei ed a tutti coloro che condividono il Suo stesso pensiero.

      Partiamo da un dato oggettivo, che è quello dato dal fatto che in Italia la tbc era stata completamente debellata. La dimostrazione di ciò è data dal fatto che il vaccino su territorio nazionale è stato ritirato da anni, addirittura leggevo oggi su un quotidiano nazionale, che non sia neanche più reperibile.

      Se è stata debellata vuol dire che le variabili endogene non possono essere l’origine dei nuovi focolai; non eravamo a conoscenza di nuovi episodi di provenienza nazionale. Almeno così si è detto fino ad ora.

      Quindi la riattivazione di patologie “storicizzate” deve necessariamente provenire da quei paesi che ancora sono alle prese con quello che noi avevamo risolto anni or sono. E visto che il vaccino era completamente inefficace (Fonte Il Messaggero del 19 Agosto 2011 articolo di pag 10) ipotizzo che abbiamo sconfitto la tbc curandoci con gli antibiotici e prevenendola  con comportamenti sociali atti a non ripetere gli errori che permisero il diffondersi del batterio di cock.

      Ecco il perché affermo che la tubercolosi ritorna in Italia attraverso l’immigrazione. Ma non si deve strumentalizzare questo termine nel senso dispregiativo. Assolutamente no !!  È solo l’unico termine con cui poter individuare coloro che dai paese di origine tentano una nuova vita nel nostro.

      Ma è evidente che scomparsa dall’italia da anni può essere rientrata solo dall’estero.  

      Poi ho fatto cenno alla Romania come fonte storica della patologia in questione. Ma con questo non ho voluto assolutamente dire che i romeni sono degli untori che andrebbero confinati. Ho solo riportato quello che è sostenuto come dato statistico anche in siti autorevoli dal quale ho attinto le mie fonti, come ad esempio quello del Word Health Organizzation (W.H.O.)al quale vi rimando per gli approfondimenti del caso.

      Anche questo è un fatto che non ho interpretato ma solo riferito, non addebitando colpe, non volendo assolutamente discriminare. Ma se la realtà è quella ed è supportato da numeri e documentata da elementi oggettivi, mi chiedo perché non deve essere emergere nella sua oggettività. Il fatto che ne sia la sede storica non è detto che sia la Romania il veicolo di questo ritorno, ma allo stesso tempo è verosimile pensare che esista la possibilità che lo sia. Al pari di ogni altro paese in cui è ancora attivo il virus.  Quando dico che “…dobbiamo prendere amaramente coscienza che non siamo in grado…” mi riferisco alla ipocrisia con cui abbiamo illuso gli immigrati che il nostro potesse essere una realtà in cui accoglierli migliore di quella di provenienza. Questi ultimi fatti dimostrano che non siamo in grado di difendere neanche noi stessi da un “nemico” batteriologico che pensavamo ormai appartenesse solo ai libri di storia. L’aver affermato che l’immigrazione non è sostenibile da un punto di vista sanitario, non è razzismo è una questione di sicurezza nazionale. Quando quel triste pomeriggio dell’ undici settembre di tanti anni fa, gli Stati Uniti chiusero lo spazio aereo a tutti i voli provenienti da fuori, non ne fecero un problema di razzismo nei confronti delle diverse nazionalità che ognuno di quei pacifici turisti, in procinto di atterrare, rappresentava; ne fecero solo un questione di sopravvivenza. Pensarono a proteggere loro stessi da quegli aeromobili che si camuffavano tra i tanti in volo e che in realtà miravano ad abbattere anche altri obiettivi civili. Se è palese che la minaccia viene da fuori perché dobbiamo continuare a tenere le porte aperte alla ipocrisia che della immigrazione fa una bandiera umanitaria, quando non è neanche possibile assicurare a noi stessi una tutela sanitaria.  L’etichetta di razzista in questo caso è fuori luogo, perché è affibbiata cavalcando solo uno dei temi caldi di questi ultimi anni in cui i principali partiti politici ne hanno fatto uno dei cavalli di battaglia. Dico questo perché se in luogo della tbc, ci fosse stato un episodio del micidiale virus Ebola, nessuno di noi avrebbe esitato a dire che l’immigrazione del centro africa andava momentaneamente sospesa per evitare una pandemia dagli effetti devastanti, senza tante polemiche; come fu disposto dalle autorità sanitarie all’epoca dei fatti.  Non metto in dubbio che chi ha bisogno di aiuto vada sostenuto, vorrei però che prima di pensare agli altri valutassimo bene se non fossimo noi stessi a doverci aiutare per primi. Concludo con un commento per tutti coloro che si affrettano a dire che la tbc in Italia è solo un fenomeno di contagio, ma che nessuno per ora è malato (tranne il primo caso che ha dato inizio a tutto).   Il fatto che una patologia sia guaribile, non vuol dire che sia meno grave averla in circolazione. Anche alcuni tipi di neoplasie sono guaribili, ma non per questo viene detto al paziente che è affetto da un male meno grave.  La tubercolosi sarà anche guaribile, ma somministrare  un semestre di antibiotici a bambini nati da pochi mesi, non è comunque una bella esperienza.  Cordialità

    • Di Sandro kensan (---.---.---.170) 28 agosto 2011 22:27
      Sandro kensan

      Grazie per la lunga risposta.

  • Di (---.---.---.30) 14 settembre 2012 15:28

    Concordo facilmente con tutti coloro che hanno criticato l’articolo.
    Spiacente che l’autore si sia offeso per le parole del presunto epidemiologo, ma a me personalmente quella di "cagate" continua a sembrare una definizione perfetta per delle cagate (tra l’altro, aspettiamo ancora i riferimenti alle fonti delle opinioni dei "maggiori epidemiologi").
    Ho apprezzato anche lo stile estremamente sintetico del commentatore: non vale decisamente la pena di scalare muri di testo come quelli che l’autore continua ad innalzare a difesa dei suoi rantoli, dovessimo farlo con tutti coloro che seminano baggianate a giro per la rete non resterebbe tempo per le cose serie.
    A proposito, mi accorgo di aver già speso fin troppo tempo e caratteri per questo articolo.
    Saluti a tutti.

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