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TAP: ecco le prove che i lavori non possono essere bloccati e che non esistono penali

Molto rumore sta facendo la vicenda relativa al dietro-front che il M5S, e l’intero governo in carica, hanno dovuto fare sul tema del TAP – Trans Adriatic Pipeline – il gasdotto che vede protagoniste, a parte l’Italia, la Grecia e l’Albania. Un gasdotto che porterà il gas direttamente dall’Azerbaigian – ex Unione Sovietica - fino a noi, liberando dalla dipendenza russa, per ciò che riguarda la fornitura di gas, l’intera Europa.

Particolare appare oggi il filo che stringe oggi fortemente Salvini a Putin, in considerazione del fatto che si sta parlando di un distacco dalla dipendenza russa di un criterio altamente strategico, rappresentato da una fonte energetica importantissima. Senza dimenticare che proprio Salvini, in tempi non sospetti, si dichiarava fortemente contrario alla realizzazione del gasdotto. Solo tre anni fa, proprio lui, Salvini, si proclamava NO TAP, tanto da scendere in Puglia per ribadirlo a gran voce. Ecco uno degli articoli pubblicati all’epoca: Salvini NO TAP.

Gli accordi, quindi, hanno qualcosa di più di un semplice distacco da una dipendenza energetica. Se Putin è in accordo con uno dei governi delle nazioni protagoniste del TAP, significa che, di contro, sta ottenendo i suoi vantaggi. Ne parleremo a tempo debito.

Questo gasdotto, già da molto tempo, ha infiammato gli animi di molti cittadini. Movimenti NO TAP si sono costituiti e le notizie di cronaca ci raccontano di una situazione al limite della guerra civile. Non basta: la Puglia sta già subendo, da tempo, un impatto ambientale notevole a causa dei lavori per la realizzazione del TAP, a cominciare dalla vicenda degli uliveti, che molti dubbi, e molte proteste, hanno suscitato tra gli agricoltori e i cittadini, assolutamente contrari alla creazione del gasdotto.

Ora però la situazione è diventata bollente a causa del fatto che, in campagna elettorale, tra le tante promesse dichiarate dal Movimento 5Stelle, vi fosse anche l’interruzione dei lavori per la realizzazione del TAP.

In queste ore, pur di far accettare il fatto che il TAP sarà comunque realizzato, il premier Conte ha dichiarato che si deve fare a causa di ingenti penali che si dovrebbero pagare in caso di non realizzazione dell’opera. Stesse dichiarazioni rese da Di Maio.

Ma ci sono pareri convergenti, persino all’interno del M5S: le dichiarazioni sul fatto che le penali siano una menzogna stanno correndo di bocca in bocca.

Ma qual è la situazione reale? Basterebbe leggere il trattato ratificato nel 2013 tra Italia, Grecia e Albania.

In questo trattato, in realtà, non si fa accenno a penali e sanzioni in caso di mancata realizzazione dell’opera in questione. La ragione è molto più grave, almeno per quanto riguarda i sostenitori del NO TAP, in quanto in tutto il documento viene ripetuto costantemente un criterio: qualsiasi ragione che dovesse mettere in dubbio la realizzazione di questa grande opera, deve essere eliminata.

Ecco, per esempio, cosa recita l’articolo 7 del trattato per la realizzazione del TAP:

ARTICOLO7

NON INTERRUZIONE DELPROGETTO

1. Nessuna Parte dovrà se non attraverso una autorità competente ai sensi del Regolamento UE 994/2010 concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas (il Regolamento sulle Forniture di Gas), interrompere, limitare, ritardare o comunque impedire il flusso (in entrata e/o in uscita) di gas naturale attraverso il Gasdotto Trans Adriatico.

2. Qualora intervenisse qualsiasi evento o situazione che faccia ragionevolmente supporre che esista una minaccia di interruzione, ritardo o comunque di impedimento circa qualsiasi aspetto del Progetto (a parte il flusso del gas naturale attraverso il Gasdotto Trans Adriatico), la Partene l cui territorio si e' verificata tale minaccia dovrà utilizzare tutti gli strumenti di legge ed ogni ragionevole tentativo per eliminarla.

3. Qualora intervenisse qualsiasi evento o situazione che interrompa, ritardi o comunque impedisca qualsiasi aspetto del Progetto, la Parte nel cui territorio si sia verificato tale evento dovrà dare immediatamente comunicazione di ciò alle altre Parti e all'Investitore del Progetto, dovrà dare completa e ragionevole informazione e dettagli delle cause dell'evento (tranne in caso di interruzione, rallentamento o impedimento del flusso del gas naturale attraverso il Gasdotto Trans Adriatico),dovrà utilizzare tutti gli strumenti di legge ed ogni ragionevole tentativo per eliminare l'evento o situazione e promuovere ogni azione atta a ripristinare ogni aspetto del Progetto coinvolto alla prima occasione utile.

Di conseguenza, appare chiaro come chiunque sia al governo e chiunque vi sia stato ai tempi della ratifica del trattato, è ed era perfettamente a conoscenza del fatto che mai si sarebbero potuti fermare i lavori. Mai si sarebbe potuto fare in modo che il gasdotto non venisse realizzato.

Non basta: l’accordo preliminare fu firmato il 27 Settembre 2012 a New York. Si teneva, dal 24 al 27 Settembre, un importante incontro internazionale, per parlare degli sviluppi economici e sociali per gli anni a venire: l’acronimo è UNGA – General Assembly of the United Nation (Assemblea Generale delle Nazioni Unite) a cui partecipò, in rappresentanza dell’Italia, l’allora Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata. Praticamente, il trattato per la realizzazione del TAP fu ratificato durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che riunisce tutte le nazioni del mondo, ad esclusione di Taiwan, Palestina e Cipro del Nord.

Importante questo dato, dal momento che lo scorso Luglio anche il Presidente Donald Trump – durante l’incontro col Premier Conte negli USA, a Washington – ha dichiarato: “ Completate il Tap. Vorrei vedere il gasdotto finito”. E non è un mistero che Obama abbia fortemente sostenuto questo accordo, sempre col fine ultimo di staccare la spina alla fornitura di gas da parte della Russia all’Europa ma non solo: gli USA sono interessati, a loro volta, a fornire all'Europa il loro Shale Gas, un gas prodotto dalle argille e che può essere ritenuto al pari del gas metano per il suo utilizzo. 

Da un lato quindi, la volontà statunitense di poter ottenere un importante hub energetico in Europa, dall'altro gli accordi relativi alla fornitura statunitense di Shale Gas. Accordi e contro accordi ai piani alti. Promettere alla popolazione che i lavori per la realizzazione del TAP potevano essere fermati è la panzana più grossa che si potesse diffondere.

Ma quali sono le aziende coinvolte in questo enorme business? Anche questo è importante sapere. Per quanto riguarda i lavori realizzati in Italia, l’azienda TAP – costituitasi per questo progetto – si occupa della realizzazione del gasdotto fino ai confini con Grecia e Turchia. Mentre per ciò che riguarda lo sviluppo dei lavori fino all’Austria, è la Snam Rete Gas Pubblico la società che se ne occupa.

A fronte di tutto ciò, è evidente come sui grandi temi che ricadono sull’esistenza, ma anche sulla credulità dei cittadini italiani, esistono accordi di cui nessuno accenna pubblicamente, per ovvie motivazioni di convenienza politica nei confronti di un elettorato che ha perso, ormai da tempo, ogni potere contrattuale con le istituzioni.

Per ciò che riguarda i costi, non ci sono conferme. Si parla, di circa 4,5 miliardi di euro, ma sono solo rumors. Nulla di confermato o certificato.

Insomma: se qualcuno ha sperato davvero che le promesse elettorali si tramutassero in realtà, anche per ciò che riguarda il tema TAP, se ne faccia una ragione: sapevano di mentire, non può essere diversamente.

Via libera al TAP quindi, ma non c’era alcun dubbio. Fin dall’inizio.

Documento originale della ratifica del trattato per la realizzazione del Gasdotto TAP.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Un italiano (---.---.---.31) 29 ottobre 2018 13:41

    Quindi? E con questo cosa vuole dimostrare? Oltre a tentare di screditare l’avversario politico. È un bene o no per l’Italia l’opera pubblica? Articoli insulsi e fine a se stessi.

  • Di paolo (---.---.---.49) 29 ottobre 2018 16:24

    Cara Emilia, mirabile ricostruzione. Però più che sapere di mentire in campagna elettorale ho l’impressione che questi non abbiano avuto l’accortezza di disporre prima del quadro informativo completo sugli accordi sottoscritti. Insomma prima conoscere e poi parlare. Credo tuttavia che quando dicono (vedi Di Maio) di essere stati volutamente tenuti all’oscuro su clausole contrattuali specifiche, siano del tutto credibili. La trasparenza in questo paese è del tutto inesistente (vedi caso Autostrade dove gli omissis non si contano e guarda la combinazione proprio sulle parti contrattuali più critiche).

    Infine più che le penali contrattuali, essendo non specficata una via di uscita in deroga, bisogna temere i ricorsi civili per danni diretti e terzi conseguenti ad un ritiro, la cui quantificazione è opera di un giuri’ internazionale.E non credo che ci andrebbero giù leggeri.

    Se poi quello che tu affermi risponde al vero, e non ho motivo di dubitarne, sarebbe bastato che Di Maio, invece di paventare cifre di indennizzo miliardarie, avesse dichiarato che " lette tutte le carte, dal momento che solo ora ne disponiamo essendo al governo e non forza di opposizione, non è materialmente possibile uscire dall’impegno, nè ora né mai, perché chi ha sottoscritto (governi da Monti in poi) ci ha legato mani e piedi". Punto.

    Adesso, fermo restando che questi fanno di tutto per tirarsele addosso, ho l’impressione che ci sia una cattiveria particolare nei loro confronti, specialmente da parte di chi ha dovuto mollare (malamente e inaspettatamente ) l’osso. Naturalmente è solo una mia opinione .

    ciao

    • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.241) 29 ottobre 2018 16:35
      Emilia Urso Anfuso

      Salve,

      ho inserito, in calce al mio articolo, la "carta" originale. Il trattato ratificato tra il governo Italiano, quello Albanese e quello greco, proprio a beneficio della comprensione totale

      A parte ciò, ho tutta la documentazione relativa all’opera: dai primi rilievi per la verifica di fattibilità a come l’opera deve essere realizzata

      Ciò che ho inteso sollevare, è che non era possibile NON sapere. E’ un accordo che è stato stretto anni fa, ratificato nel 2013, gli accordi per arrivare alla ratifica sono precedenti ovviamente

      Oltretutto, anche Salvini fino a prima di stare al governo  si dichiarava contrario al TAP

      Quindi, come dici anche tu: o non sono proprio a conoscenza di nulla fatto terribile per persone che siedono ai posti di comando della nazione  o sono al corrente da sempre, e hanno "semplicemente" turlupinato la popolazione.

      In entrambi i casi, non sono affatto da scusare. Non è un fatto di "cattiveria nei loro confronti". Non si va al governo di una nazione a prendere lezioni di politica ed economia. Specialmente in una nazione come l’Italia.

      Non sono competenti? Non dovevano stare dove sono arrivati.

      Sono competenti ma mentono come e peggio degli altri? Sono peggiori di quelli di prima, anche in considerazione del fatto che si sono presentati sia M5S che Lega come "Salvatori della patria onesti e privi di macchia"

      Sogno un sistema alla belga (nazione in cui peraltro ho vissuto) Rimasero senza governo politico per due anni, e la nazione rifiorì. Certo, il Belgio è un piccolo territorio e il sistema è diverso. 

      Ma qui, vogliamo davvero sperare che sarà il prossimo governo, prendendo i protagonisti tra i soliti politici, a salvare gli italiani? Cosa fondamentalmente impossibile oltretutto, perché non siamo indipendenti dallo scacchiere geopolitico, prendiamo costantemente accordi con gli USA, le altre nazioni europee e quelle del versante orientale. Quindi?

      La nazione, di per sé, va avanti bene tra patti e accordi internazionali

      Semmai, il problema è per la popolazione, che a breve conoscerà la vera crisi, economica e non solo.

      Un saluto

  • Di paolo (---.---.---.49) 29 ottobre 2018 23:39

    Capisco quello che dici e indubbiamente è legittimo pensar male, ma non è detto che stando all’opposizione si possa avere un quadro complessivo della situazione in tutte le sue implicazioni. Anche se è un fatto che il M5S ( la Lega è un discorso a parte. Credo che Salvini fosse critico sul TAP solo perché era al Sud) ha un approccio con le grandi opere infrastrutturali di tipo ideologico che li porta sempre ad estremizzare la loro posizione. E’ una sorta di ambientalismo mal interpretato, a volte frutto di un pregiudizio di fondo che Grillo ha lasciato loro in eredità; guarda il voto di Torino sul TAV. Ma è anche vero che è frutto però di una storia di disastri e speculazioni che hanno fatto la storia di questo paese, dove grandi opere spesso,per non dire sempre, hanno significato intrallazzi a gogò.

    Insomma più che di disonestà premeditata, parlerei al più di incauta propensione al giudizio. Anche perché se questi sono dei fessi o peggio dei truffatori, dimmi cosa dovremmo dire e pensare di quelli che li hanno preceduti, visto il paese che ci hanno lasciato.

    Comunque, dubbi personali a parte, sempre utile leggerti.

    chiudo -ciao

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