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Svegliati sinistra. La guerra è appena cominciata

In questi giorni ferve l’attività dei partiti che tendono a strutturare la propria iniziativa politica in vista del voto decisivo del 14 dicembre, in cui, contemporaneamente Camera e Senato decideranno le sorti del quarto governo Berlusconi. Il 14 si giocherà una partita decisiva non solo per le sorti dell’esecutivo ma per l’intero assetto istituzionale dei prossimi anni. Berlusconi infatti tenterà di racimolare una maggioranza anche risicata, che pur non consentendogli di arrivare al normale epilogo della legislatura prevista per il 2013, sbarri il passo alla costituzione di un governo tecnico, alternativo al suo blocco politico. Qualora Berlusconi riesca nel suo intento si finirà probabilmente a nuove elezioni politiche, nella primavera 2011, senza che via sia il tempo di rivedere l’abnorme legge elettorale che toglie di fatto ai cittadini italiani il diritto di scegliere i propri rappresentanti del parlamento.

L’attuale partita politica per adesso è stata tutta giocata nel campo del centro destra.  

All’interno della maggioranza si sono espresse le voci più critiche all’operato del governo. La componente finiana ha creato un partito chiamato Futuro e Libertà che annovera tra i propri capisaldi quello dell’eliminazione politica di Berlusconi e del Berlusconismo.

In questo contesto che ruolo ha il principale partito di sinistra che dovrebbe essere il Pd?

Ha la capacità di organizzare la domanda che proviene da gran parte della società italiana che chiede un’alternativa credibile all’attuale governo? Attualmente sembrerebbe di no. Per poco coraggio per scarsezza di idee e innovazione, la sinistra italiana e il suo maggior partito di riferimento vive un letargo ideale e propositivo che dura da troppo tempo. Dopo la caduta del governo Prodi ma i sintomi erano iniziati già da alcuni anni, la Sinistra italiana non sa cosa contrapporre al modello di società proposto dalla Destra.

Per una mancanza di analisi e di forte autocritica i dirigenti della “gauche” italiana hanno finito per inseguire le posizioni a loro estranee. Hanno incominciato a proporre, edulcorandole, ricette tipiche del centro destra. Così nel campo dell’immigrazione hanno avvallato nei fatti la propaganda leghista che vede nell’immigrato un problema e non una risorsa, nel campo della sicurezza hanno ceduto alla militarizzazione delle città italiane, nel campo dei diritti civili hanno seguito i dettami del mondo cattolico su cui si sono appiattiti non rivendicando le pretese che uno stato laico deve avanzare. 

 In questo contesto sembra che la maggior parte delle iniziative politiche volte a disarcionare Berlusconi da palazzo Chigi siano portate avanti da componenti non assimilabili al maggior partito di opposizione.

Sulla questione morale, il partito di Di Pietro e la nuova formazione Finiana hanno interpretato al meglio il ruolo di censori della politica. Di Pietro con il suo fare da neo Savonarola si è ritagliato la parte del principale antagonista del malcostume berlusconiano. A confronto le critiche portate avanti dal Pd sono punture di spillo. Per quanto riguarda i problemi economici italiani, la sinistra non ha mai trovato un anti Tremonti, che sappia contrapporre la sua figura a quella del potentissimo ministro di Sondrio. Dinanzi allo sfacelo del federalismo leghista, il PD e la sparpagliata carovana al suo seguito non ha saputo proporre una moderna forma di Stato che non preveda lo stroncamento dell’Italia in 3 parti, antagoniste tra loro, si è limitata a chiedere un federalismo equo e solidale.

Tutto ciò ha i lineamenti di una resa incondizionata al pensiero dominante. Non è ora di controbbattere colpo su colpo, qualcosa di nuovo? Non è ora di assumersi la responsabilita’ dell’iniziativa politica?

Se la sinistra non riesce ad elaborare una narrazione ed una poetica propria, che sia veramente diversa ed alternativa alla destra, davvero ancorata alla contemporaneità e non espressione di fantasmi del passato rischia di estinguersi nel giro di poche leggislature, schiaccita dal peso della sua inconsistenza.

Purtroppo viviamo un’anomalia tutta italiana in cui maggioranza e opposizione, proposta e controproposta, vivono nella stessa parte politica, che sostiene e demolisce contemporaneamente lo stesso governo.

Speriamo che prima di vedere Silvio Berlusconi al Quirinale, Daniela Santanché a Palazzo Chigi, Francesco Storace al Viminale, Gianfranco Fini capo dell’opposizione, Umberto Bossi Presidente della Repubblica Padana, Roberto Maroni speaker del Parlamento del Nord, la sinistra si svegli dal letargo comodo in cui si è relegata, e inizi a lottare per la gente che non si rassegna al tramonto e al tremontismo.

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