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Strozzateci Tutti e AgoraVox insieme per Scampia. Essere vicino ai cittadini per essere liberi di informare

Quest’anno non abbiamo “festeggiato” il secondo compleanno d’AgoraVox Italia, dopo esserci ritrovati, l’anno scorso, al Circolo Montecitorio siamo passati oltre le celebrazioni per gettarci in un nuovo anno pieno di sorprese. Un nuovo anno che inizia insieme a Strozzateci Tutti, un libro/blog/manifesto contro le mafie. Dal giorno della sua nascita AgoraVox si è caratterizzata per essere un giornale che si oppone fermamente a fenomeni di illegalità e di criminalità organizzata. Quando Marcello Ravveduto, Sergio Nazzaro, Bruno De Stefano e Claudio Pappaianni ci hanno contattato non abbiamo potuto aderire che con entusiasmo.

Anche grazie a loro quello che avevamo annunciato un anno fa sta per diventare realtà. Nonostante gli intoppi, le lentezze burocratiche e le mille difficoltà stiamo per trasferirci a Scampia. Il passo non è facile. Non lo è perché nel bene e nel male significa abbandonare le nostre vite parigine, non è facile perché “ma chi ve lo fa fare”, non è facile perché se daremo fastidio “ve l’avevo detto io che non era il caso”. Ma è una sfida che bisogna raccogliere e un seme che bisogna gettare.
 
Non crediamo di essere i salvatori della patria, né abbiamo la naiveté di credere che sarà facile. Crediamo che sia giusto. Crediamo che “bisogna essere il cambiamento che si ha in mente” e che per Napoli, in fondo, ci siano solo due strade: il Vesuvio o rimboccarsi tutti, insieme, le maniche.
 
La città ha bisogno di una sferzata culturale che non sia “il paniere che scende dal cielo” ma una lenta costruzione di una diffusa cultura della legalità. Al “rinascimento napoletano” è mancato proprio questo. Non basta pedonalizzare Piazza del Plebiscito: bisogna insegnare ai giovani che quella Piazza è anche loro. Le soluzioni non sono imposizioni ma educazione.
 
In una città anarchica e pagana le soluzioni devono essere prese di coscienza collettive. Per questo crediamo che il nostro ruolo nel quartiere non debba limitarsi ad una presenza fisica ma necessiti di un’apertura verso le persone che abitano l’area nord. Vogliamo che AgoraVox diventi per loro un luogo di socialità e formazione.
 
Quando due anni fa, allora 26enni, abbiamo lanciato AgoraVox in Italia eravamo meno consapevoli e, forse, meno coscienti di quello che sarebbe stato. Oggi, dopo due anni, siamo una realtà della rete e, non è un caso, se Liquida, nella sua classifica, ci inserisce all’ottavo posto. Abbiamo dato, in anteprima, notizie belle e meno belle, dall’arresto di Lo Piccolo alla sabbia nel cemento a L’Aquila. Abbiamo vinto premi, come quello sulla migliore inchiesta sulla Pubblica Amministrazione. Abbiamo visto intellettuali del calibro di Tiziano Scarpa, Ascanio Celestini e Giulio Cavalli scrivere sulle nostre colonne ma anche uomini in prima linea come Raffaele Cantone e Antonio Ingroia.
 
Ma siamo rimasti il giornale dei cittadini. Quello che dà voce alle istanze anche quando i grandi media non ne parlano. Quello che parlava di Terzigno, Boscoreale, delle discariche sul Vesuvio prima che l’emergenza scoppiasse e continuerà a farlo quando i fare delle telecamere si spegneranno. Continueremo a parlare di Tav al Mugello, di allargamento di Sigonella, anche quando non saranno notizia per altri. Perché il nostro compito è e sarà sempre lo stesso: essere vicino ai cittadini per essere liberi di informare.
 
Se continueremo a farlo e se continueremo a farlo da Scampia sarà, anche, grazie ai 23 autori di Strozzateci Tutti. Quindi un grazie va, prima di tutto a loro.
 
Per questo saremo a Roma martedì 26 novembre alle ore 18 presso la libreria Melbook Store in Via Nazionale, 254. Per questo inviato voi lettori a venire. Per parlare di Strozzateci Tutti, certo ma, soprattutto, per ringraziare 23 autori che vivono di scrittura e che, nonostante questo, hanno deciso di destinare i proventi di questo loro lavoro alla nostra Fondazione.
 
Allegato invito in pdf: 
PDF - 837.4 Kb

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