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 Home page > Tribuna Libera > Storia di Ordine Nuovo, un libro di Aldo Giannuli

Storia di Ordine Nuovo, un libro di Aldo Giannuli

Cari amici,

nei mesi scorsi, prima del mio recente ricovero, avevo dato alle stampe un nuovo libro, curato insieme al mio collaboratore Elia Rosati. Il libro, “Storia di Ordine Nuovo” è in libreria da alcuni giorni e ripercorre la storia di una delle organizzazioni extraparlamentari di estrema destra più importanti del dopo guerra unendo la mia esperienza decennale nelle diverse commissioni parlamentari d’inchiesta di cui ho fatto parte e la conoscenza approfondita di Elia della destra radicale, acquisita in tanti anni di studio e monitoraggio.

Come sempre, spero che gradirete il nostro lavoro, vi chiedo di far circolare il libro e farlo conoscere ai possibili interessati e di scriverci sul sito o sui social per opinioni, suggerimenti e consigli. Buona lettura! A.G.

Storia di Ordine Nuovo / Aldo Giannuli, Elia Rosati
[2017] Ed. Mimesis, 246 p.; euro 15,30

Acquista il libro

Organizzazione extraparlamentare di estrema destra, gruppo terroristico, movimento clandestino. Il giornalista e storico Aldo Giannuli profondo conoscitore dei retroscena legati alla cosiddetta eversione nera, in collaborazione con Elia Rosati, brillante conoscitore del mondo della Destra Radicale, ripercorre nel dettaglio cosa è stato Ordine Nuovo e quale importante ruolo ha ricoperto nella strategia della tensione attuata da alcune frange dello Stato e dei Servizi Segreti italiani durante gli anni Settanta. I treni, le manifestazioni sindacali, gli edifici pubblici affollati di gente. L’eversione neofascista ha marchiato la storia del nostro paese utilizzando la strage come strumento per seminare terrore e instabilità politica. Eppure ancora oggi non conosciamo tutta la verità su alcuni terribili fatti di sangue come quelli di piazza Fontana e piazza della Loggia. Attraverso una precisa ricostruzione di vicende e personaggi, Giannuli riporta l’attenzione sulle fasi che hanno scandito l’attività dell’ascia bipenne, dalla sua nascita fino ad arrivare al 1974, anno successivo al decreto di scioglimento promosso dal ministro Taviani. Una storia parallela alle cronache “ufficiali”, che riaccende i riflettori su un’organizzazione troppo radicale per essere riconosciuta a livello pubblico dai vertici nazionali, ma estremamente abile nel muoversi tra le zone grigie della politica italiana.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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