• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Storia dell’arte pittorica: 2a puntata

Storia dell’arte pittorica: 2a puntata

L'arte tra Egitto e Grecia 

ARTE EGIZIA

L’Arte Egizia dà vita alle prime espressioni artistiche di un certo valore che si fanno apprezzare sino ad oggi, quantunque i nostri gusti siano ormai esigenti più che mai. L’Egitto, infatti, conobbe uno sviluppo culturale molto più lineare e incessante rispetto alle altre civiltà mediterranee, svoltosi senza rotture nette o bruschi mutamenti dalla fine del IV millennio a.C. al I secolo a.C. L’artista egizio non ebbe modelli di civiltà preesistenti e quindi sviluppò opere assolutamente originali. Le finalità di quell’arte non erano propriamente estetiche ma miravano prettamente al culto funerario. Non a caso quasi tutte le decorazioni sono state rinvenute in luoghi nascosti, per lo più all’interno delle Piramidi. In Egitto insomma non vi era ancora la concezione del compiacere ai vivi, ma tutto si svolgeva per attirarsi la benevolenza degli dei, soprattutto nell’aldilà. Un’opera d’arte non fu mai ideata per essere offerta all’ammirazione del popolo o all’abbellimento delle città, tutti propositi che al giorno d’oggi ci paiono imprescindibili ma che all’epoca non avevano ragion d’essere. L’arte in ogni sua espressione era principalmente al servizio del faraone, considerato un dio in terra. C’è da dire che grazie ai dipinti egizi abbiamo potuto conoscere molte cose sulla vita di questo popolo. Nell’antichità, infatti, la pittura aveva per l’artista una funzione narrativa, più che altro per celebrare imprese del passato. Le caratteristiche principali della pittura egizia sono tre: la testa del personaggio è sempre disegnata di profilo, mentre il corpo viene visto di fronte; anche se il volto è di lato, l’occhio era disegnato in pieno; ogni figura si trova con una postura formale, rigida, la posizione del corpo è solenne, ma i volti sono calmi e sereni. Vi è da precisare comunque che la pittura egizia riveste un’importanza storica secondaria se commisurata alle imponenti opere architettoniche che non hanno eguali nella storia antica (piramidi in primis).

 

ARTE GRECA

Generalmente gli storici dell'arte definiscono l'arte greca come arte prodotta nel mondo di lingua greca in un periodo compreso tra il 1000 a.C. e il 100 a.C. circa. Fino al 320 ca. a.C. l’arte ebbe funzione sostanzialmente pubblica: poteva avere un significato religioso o civico, quale ad esempio la commemorazione di importanti eventi storici o la celebrazione delle vittorie ai giochi olimpici; i Greci trasfiguravano in mitologia anche la storia contemporanea (le vittorie sui Persiani o sui Galati diventavano lotte fra Dei e Giganti). I privati commissionavano solo opere per la sepoltura e il corredo funerario. Le arti decorative erano invece largamente applicate agli oggetti di uso domestico: vasi in terracotta prevalentemente e, per i ceti più elevati, pezzi in bronzo e specchi; spesso gli utensili in argilla e metallo erano decorati da figurine e rilievi. Le uniche pitture originali di ambiente greco a noi pervenute, sono le lastre affrescate della Tomba del tuffatore, scoperta, nel 1968, in una necropoli a poca distanza da Paestum.

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità