• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Attualità > Storia casalinga di un’azalea e di una cannabis

Storia casalinga di un’azalea e di una cannabis

Era l'8 di maggio quando sono andata dal dentista per farmi la prima fase di un impianto e sono tornata a casa, non dolorante, con alcuni punti in bocca. Nel pomeriggio vado con mia sorella che mi chiede se mi va..., all'Eurospin di Oriolo Romano a fare la spesa. 

Nella fase finale, dopo il pagamento della stessa, mi sento improvvisamente spogliata: mi era stata rubata la borsa a zaino, appoggiata alla cassa, con tutto... chiavi casa e auto, soldi come mai ne porto appresso, bancomat, documenti vari, abbonamento annuale mezzi pubblici, cellulare di quelli che uso da anni senza internet.
 
Dalle 17 dell'8 maggio alle 17 del 9 maggio, si è passati da piogge torrenziali nella Tuscia a un sole fantastico e io a vagare tra i carabinieri di Ronciglione, Capranica e Oriolo e altri uffici pubblici, nonchè consultazioni con il fabbro la Wind e la banca, fino al momento in cui riprendo praticamente tutto della refurtiva, abbandonata nella mia sacchetta con pure lo spray per l'asma gli occhiali da vista il quadernino diario la penna biro, tutto...tranne la borsa. Mi hanno fatto vedere il video i carabinieri di Oriolo e così ho ricordato che appresso a me una signora ancora giovane chiedeva il prezzo di un'azalea e le è stato detto 5,90 euro. Fra me ho pensato che era bellissima l'azalea ma dovevo portare i pacchi fuori dove mi aspettava mia sorella, e rientrare subito per dare l'euro del carrello alla cassa, che le dovevo quella moneta.
 
La signora, meno di 50 anni, come in un film di Ridolini, si vede che acchiappa la borsa a sè, la ficca nella busta che le era stata data, la copre con i rotoli di carta igienica e scappa con l'azalea, aveva un giubbotto rosa salmone scuro e si era cambiata gli occhiali da vista con quelli da sole. Io invece sono rimasta quella sera con quelli da sole.
Per 24 ore sono stata senza cellulare e ho sperato che la mia Aixam non mi si fermasse sotto la pioggia, l'ho presa con calma e ho ascoltato tante persone gentili negli uffici della "politica" quotidiana, delle loro speranze e delle loro scontentezze, della malavita che ci affligge, della disonestà: 24 ore senza avere tempo di guardare o scrivere su Facebook, in rete, vedere o ascoltare la radio o la televisione...
 
Stamattina ho sentito da Radio3 l'argomento del giorno sulla prima pagina dei Media, la cannabis leggera che si vende nei negozi e il ministro degli interni che è assolutamente contrario, mentre spera nei negozi dell'Amore (suo?) dove liberalizzare il sesso.
 
Scopro che il fabbisogno di cannabis terapeutica è soddisfatto dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze per poco più del 20%, il resto lo si importa dall'Olanda, ma il colonnello Antonio Medica, direttore dello Stabilimento Farmaceutico militare di Firenze spera che nel 2020 riesca a portare a portare la capacità produttiva a 300 chili all'anno e sia fatto un bando per individuare una ditta che proceda ad ampliare le serre, all'individuazione anche di uno o più partner privati, che potrebbero investire per accrescere la produzione al Farmaceutico di Firenze dove peraltro lo spazio non manca, per arrivare a oltre 4.000 chilogrammi di produzione all'anno, a saturare il fabbisogno nazionale, e magari di produrre anche un surplus disponibile per l'esportazione. Chissà dove tutta la droga malsana mortale chimica nociva venga prodotta e spacciata, soprattutto ai nostri giovani.
 
Ripenso all'azalea, eletta pianta da donare per la ricerca sul cancro, alla cannabis che serve per terapia antidolore e ora venduta quella leggera per arginare l'uso folle fatto in tutti i Paesi, entrambe piante legate ai problemi importanti della vita, a mia madre che in un sogno fatto mesi fa, vedendomi sola e disperata perchè avevo perso la testa e la borsa, mi diceva sorridendo - seppure sapevo che era morta - di stare tranquilla e mi restituiva la borsa, ritrovata come la serenità. 
 
Ancora non mi capacito di come si possa avere la necessità di rubare una borsa con tutto ciò che è contenuto e comprare contestualmente un'azalea, nel giorno della Festa sella Mamma, o di amministrare lo Stato parlando di chiudere una bottega verde dove si vendono le foglie di una piantina che fa soffrire meno i malati. Ho perso entrambi i genitori per il cancro e so cosa significa la terapia antidolore, e la diversità assunta delle cure nell'arco di 40 anni, per chi ha i soldi e chi non ne ha. A volte i sogni raccontano la realtà che ha da venire o è sopraggiunta, tocca a noi camminare, sia pure in salita, sorridendo e mantenendo onestà e buon senso.
Ho ripreso a scrivere stamattina e curare le mie piante sul terrazzo, vi invito a cogliere i frutti che arrivano sempre, investendo sulla terra e la sua protezione.
 
Cantano Luna Melis e Chaudia Rodrigues "Devo fare i money...Baby donna che non si accontenta Pensa a cosa vuole, che non si spaventa Donna non si nasce, si diventa"

Commenti all'articolo

  • Di gilda (---.---.---.210) 10 maggio 2019 14:36

    Doriana leggendo quanto da te sapientemente scritto ho avvertito come miei il tuo disappunto nonchè lo stupore e la delusione per un furto che ti ha provocato tante pene mentre ben poco profitto può aver dato alla ladra. Trovo strano ed inspiegabile il gesto che ha portato una donna a comprare un’azalea per la ricerca AIRC e, contemporaneamente, a rubare spudoratamente la tua borsa. Ma non sempre è facile comprendere. Tante sono le azioni o le frasi che in questo periodo mi lasciano perplessa anche se capisco che siamo in piena, spietata e stupida campagna elettorale. Ritengo che parlare di chiudere i legalissimi cannabis shop invece che combattere in ogni modo lo spaccio delle tante e pericolose droghe che uccidono tante persone oppure le rendono dipendenti fisicamente e psichicologicamente portandoli spesso a compiere atti inconsulti e violenti. Sarebbe inoltre più auspicabile che le istituzioni si occupassero di combattere mafia, camorra, ndrangheta e tutta le varie illegalità che impoveriscono l’Italia sia culturalmente che economicamente.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità