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Stop al nucleare in Germania

Mentre in Italia il premier sostiene che il nucleare è l’energia del futuro, in Svizzera e Germania hanno approntato il piano per chiudere tutte le centrali.

Sarà la Germania la prima potenza ha rinunciare al nucleare con la chiusura di otto centrali entro la fine del 2011, le restanti saranno chiuse entro il 2022, mentre la Svizzera conta di chiudere entro il 2034.

Dunque, produrre l’energia in quantità necessaria al mantenimento dell’attuale ritmo di sviluppo è possibile. Considerando che la Germania è, almeno in Europa, l’economia trainante, bisogna supporre che esiste l’alternativa in grado di sostituire il nucleare senza diminuire il ritmo della produzione, cioè, senza ridurre le attività per mancanza di energia. Le decisioni sono state prese dopo gli incidenti in Giappone causati dal terremoto e tsunami e dopo le proteste dei cittadini.

È ovvio che, per poter agire su questa linea, bisogna prima avere a disposizione le strutture necessarie per produrre energia alternativa ed energia con combustibili fossili, pertanto, si deve supporre che la Germania e la Svizzera si siano preoccupate, in previsione della fine del nucleare, di prepararsi costruendo o predisponendo politiche in grado di sostituire o costruire a breve termine gli impianti necessari.

A maggior ragione questa politica doveva essere approntata In Italia a partire dal 1987, data del referendum che determinò la chiusura delle centrali. Ma questo non è avvenuto o, perlomeno, non in quantità sufficiente ad evitare la dipendenza dall’energia nucleare prodotta dalla Francia e dalla Svizzera.

Questo ci porta a una importante considerazione: cosa succederà qualora anche la Francia deciderà di chiudere le sue centrali?

La risposta del governo è insita nella politica nucleare stessa, costruire in Italia centrali nucleari .A questo punto, però, bisogna porsi un’altra domanda: siamo sicuri che l’Europa non decida, nel prossimo futuro, di proibire il nucleare sul territorio europeo? E cosa succederà in Italia se dovesse succedere?

Innanzi tutto va detto per conoscenza che, l’Unione Europea, attraverso le sue istituzioni (Parlamento europeo, Consiglio dell’unione europea e Commissione europea) può legiferare su problemi comuni e imporre le decisioni agli stati membri. Ciò significa che, qualora, in parlamento venisse proposta la moratoria nei confronti del nucleare e venisse approvata, in Europa non si costruirebbero più centrali.

A questo punto, l’Italia si troverebbe in coda ai paesi industrializzati europei proprio grazie alla sua mancata politica energetica a favore di energie alternative.

In una situazione di crisi economica, si rischia di spendere enormi capitali in iniziative che, alla fine, risulterebbero inutili. Molto meglio sarebbe destinare quei soldi per ulteriori e più consistenti finanziamenti alle rinnovabili.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.164) 5 giugno 2011 10:17
    Renzo Riva

    Il Direttore Andrea Guenna mi ha fatto questo scherzo inserendomi fra i nomi del gotha nucleare italiano.
    Non pensavo che sole due mie righe potessero tanto.
    Grazie Direttore

    http://www.alessandriaoggi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2931&Itemid=28

    Renzo Riva scrive: Sapete cosa accadrà nel 2022 in Germania? Quello che è già accaduto in Svezia nel 2010, data di prevista chiusura del nucleare svedese decisa nell’anno 1988. Vi chiederete: cosa accadde nel 2010 in Svezia? Accadde che dissero: contro ordine compagni, balilla e giovani svedesi, nucleare è bello perché è indispensabile; e tutti vissero felici, contenti e nuclearizzati. Così è se vi pare.

    TEDESCHI VOLTAGABBANA (a.g.) – È bene ricordare che in Germania già il precedente governo progressista guidato da Gerhard Schroeder (SPD) aveva pianificato una lenta uscita dal nucleare. Ma il successivo (ed attuale) governo guidato da Angela Merkel (CDU), basato su una coalizione tra i conservatori (CDU) e progressisti (SPD), aveva cambiato rotta riconsiderando positivamente il nucleare come fonte enrgetica. Questo, ovviamente, fino alla notizia del 30 maggio.

    =============================================

    Mail inviata a

    [email protected]

    Sapete cosa accadrà nel 2022 in germania?

    Quello che è già accaduto in Svezia nel 2010, data di prevista chiusura del nucleare svedese decisa nell’anno 1988.

    Vi chiederete: cosa accadde nel 2010 in Svezia?

    Accadde che dissero: contro ordine compagni, balilla e giovani svedesi, nucleare è bello perché è indispensabile; e tutti vissero felici, contenti e nuclearizzati.

    Così è se vi pare.

    http://www.archivionucleare.com/index.php/2011/05/30/germania-chiusura-centrali-nucleari/

    Aggiungo per la redazione Sueddeutsche che la Merkel non è la Thatcher ed ha la consistenza politica del budino.

    Solo agli inglesi riesce di far credere le balle (Sir Winston Churchill ne era un maestro) dell’effetto serra, per chiudere le miniere di carbone, e offrire la polpetta avvelenata della CO2 ai Verdi che famelicamente come una muta di cani ringhiosi l’addentarono ed ora si trovano avvelenati e in un cul-de-sac.

    Mandi,

    Renzo Riva

    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente

    [email protected]
    http://renzoslabar.blogspot.com/
    +39.349.3464656

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