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 Home page > Tribuna Libera > Stop Biocidio: tavolo di confronto con il Ministero dell’Ambiente

Stop Biocidio: tavolo di confronto con il Ministero dell’Ambiente

Sabato mattina tantissimi comitati della rete #StopBiocidio hanno partecipato al secondo incontro del tavolo permanete di confronto e verifica organizzato dal Ministero dell’Ambiente. Confronto e verifica perché al tavolo abbiamo portato la nostra piattaforma di proposte ma periodicamente ascoltiamo e verifichiamo cosa il governo riesce a mettere in campo a fronte di questi obiettivi. 

E questo abbiamo fatto anche sabato: il Ministro ha parlato per lo più delle procedure, dei procedimenti e delle responsabilità relative ai punti contenuti del documento che gli abbiamo consegnato lo scorso novembre

A essere obiettivi bisogna dire che se dà un lato qualcosa è stato fatto, a partire dal superamento del piano Terra dei Fuochi siglato lo scorso anno e completamente fallito, dall’altro non ci si può dire soddisfatti: sono l’urgenza di risposte concrete e la sofferenza che viviamo in questa regione che ci impongono di non esserlo. 
Siamo gli uomini e le donne che hanno visto i propri cari ammalarsi, soffrire e morire a causa del biocidio, a causa di vent’anni di avvelenamento e devastazione ambientale, siamo le donne e gli uomini che vivono nella costante paura di essere i prossimi o che, peggio ancora, i prossimi siano tra coloro che ci sono più vicini. 

Non possiamo perciò accontentarci delle procedure e delle responsabilità. Abbiamo piuttosto bisogno di ascoltare di impegni e tempi certi, di obiettivi raggiunti e di risposte concrete. 

Abbiamo detto al Ministro che ci troviamo di fronte a un semaforo giallo lampeggiante e che o si rallenta e ci si ferma tra burocrazia e procedure o, come si fa dalle nostre parti, si accelera per superare l’ostacolo prima che diventi rosso.
Nello specifico sono tanti i dubbi sulla proposta di nuovo protocollo d’azione sui roghi tossici: sarà diviso in tre parti, quella di coordinamento tra le forze dell’ordine per il contrasto al fenomeno, quella relativa alla prevenzione e quindi alle modalità di sottrazione dell’innesco dei roghi eliminando i cumuli di rifiuti abbandonati e quella relativa istituzionale. 
Manca sicuramente una parte sul controllo della vigilanza e dei sistemi antincendio dei siti di stoccaggio e smaltimento che sono oggetto di incendio sempre più spesso. 

Il tentativo di coinvolgere i volontari per la segnalazione dei roghi e degli sversamenti è stato già fatto con gli osservatori civici e sta fallendo miseramente perché a fronte delle migliaia di segnalazioni nessuno interviene per rimuovere quei cumuli.
L’idea di chiudere accordi con le piattaforme di riciclo per permettere ai comuni di rivendere i materiali per sostenere i costi della raccolta dei rifiuti abbandonati non quadra: da un lato per raccogliere i cumuli abbandonati i comuni hanno bisogno di fondi che spesso denunciano di non avere, dall’altro per rivendere questi materiali dovremmo star parlando di risorse con un valore economico mentre nella maggior parte dei casi parliamo di rifiuti indifferenziati e speciali che non è conveniente recuperare per le piattaforme di cui sopra. 

Ci sarà sicuramente modo di approfondire queste e tante altre questioni a partire dal SIN di Napoli Est e il finanziamento di una mappatura complessiva di tutto il territorio che consideri le analisi necessari a ricostruire lo stato di salute dei cittadini e i livelli di contaminazione di tutte le matrici ambientali. 
Lo faremo a partire già dalle prossime settimane nei tavoli tecnici e faremo di tutto affinché nel prossimo incontro plenario, che si terrà prima di Pasqua, si parlerà di obiettivi raggiunti e non di procedure e responsabilità. 
Del resto non possiamo più né sopportare che l’esercito di incapaci, fannulloni e collusi che affollano le nostre istituzioni continuino a tenerci sotto ricatto né concedere ulteriori scaricabarile.

Siamo - e sempre saremo - disposti a percorrere ogni strada utile a salvare la nostra terra: il confronto serrato con le istituzioni in ascolto, l’elaborazione costante di proposte politiche, la costruzione di un orizzonte di senso in cui collocare ogni rivendicazione si affiancano con naturalezza alla stagione sempre viva della giusta protesta.
Ci vediamo alle prossime assemblee, perché o ci salviamo tutti o non si salva nessuno. 

Dopo l'incontro con il Ministro di sabato scorso c'è bisogno di dare l'accelerata di cui parlavamo. 
Non possiamo dirci soddisfatti ed è necessario accorciare i tempi per la convocazione dei prossimi incontri monotematici e discutere degli obiettivi che abbiamo inserito nella piattaforma. 

C'è bisogno di tutti e tutte, dobbiamo mettere insieme le migliori competenze di questo territorio. 

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