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Sperimentazione animale | Sei un macaco?

Il macaco penso che tutti sappiano che sia una scimmia, credo che altrettanti sappiano che si dice "sei un macaco" di un "uomo ridicolmente goffo e inesperto, tonto, buono a nulla, in espressioni più scherzose che offensive."

Sarà per questo che sono riprese le sperimentazioni sui macachi? Eh già..."Il Consiglio di Stato ha confermato in via definitiva la validità dell'autorizzazione rilasciata dal ministero della Salute a una fase di sperimentazione su macachi nel progetto sulla vista "Lightup" condotto dall'Università di Torino, in collaborazione con quella di Parma. Prima di andare avanti, lei che legge, l'avverto che l'articolo non è breve, ci sono video piuttosto eloquenti che i bambini non devono vedere e non si chiede di mettere nessuna firma,perchè tutte le nostre firme non sono state sufficenti a fermare queste sperimentazioni crudeli, queste torture.

"Il Consiglio di Stato ha deciso: possono riprendere dopo alcuni mesi gli esperimenti sul cervello dei macachi chiusi nello stabulario dell'Università di Parma. Ha commentato la Lav, Lega anti-vivisezione, che aveva ricorso al Consiglio di Stato e che annuncia nuove battaglie: "sono svanite le speranze di salvezza dei macachi. Abbiamo combattuto una battaglia per oltre due anni, contro i giganti favorevoli alla sperimentazione animale. Una lotta con cui abbiamo svelato ciò che accadeva in quei laboratori, per questo studio autorizzato all'Università di Torino, finanziato con fondi europei".

Ex' anche vera questa notizia, risalente a metà febbraio,da parte della LAV : "L'Università di Verona chiuderà la linea di ricerca sulle scimmie! Siamo davvero contenti di questa decisione, annunciata poche ore fa a seguito di un accordo con il Comune della città. Si tratta della terza Università italiana che nel giro di pochi anni decide di liberare i primati: prima Modena e Padova, che hanno poi affidato a noi 50 macachi dei loro laboratori, ora liberi di vivere e giocare in un centro di recupero specializzato. La scelta dell'Università di Verona è un esempio per tutta Italia di un futuro basato su una scienza giusta e all'avanguardia, per i malati e per gli animali.Una speranza per tutti i macachi ancora purtroppo nei laboratori, per i quali continuiamo a combattere!"

Sabato 6 febbraio in piazza Santa Maria Novella, a Firenze, c'era stata una mobilitazione contro l’accecamento di 6 macachi, nell’ambito della sperimentazione di questo progetto.

Lo studio, finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca, ha come obiettivo quello di combattere alcune forme di cecità, ricreare un "modello animale" per lo studio delle persone affette da "blindsight" che, quindi, hanno perso parzialmente la vista a causa di un danno cerebrale. Ma per far questo i macachi che fanno parte della sperimentazione, in totale sei esemplari, dovranno quindi subire un intervento chirurgico al cervello con lo scopo di creare una piccola area cieca in uno dei due occhi. In questo modo gli scienziati potranno studiare i processi neurofisiologici di adattamento della visione.I macachi verranno operati al cervello, da cui verrà asportato un pezzo di corteccia visiva provocandone la cecità. “In seguito è altamente probabile che gli animali, resi così inutili al sistema, verranno soppressi. Per quanto tutti ci auguriamo che vengano trovate cure per le lesioni cerebrali che causano cecità, siamo convinti che tale ricerca vada effettuata senza torturare altri esseri viventi”. “Si tratta”, afferma Dora Grieco, presidente dell’associazione, “di un esperimento contrario a ogni senso etico. Smettere di torturare animali dovrebbe essere considerata una priorità assoluta e invece è facile constatare che, ancora oggi, i fondi destinati alla ricerca con metodi alternativi alla sperimentazione animale, sono irrisori”. “Ci preme sottolineare”, aggiunge Dora Grieco, “che i macachi dell’Università di Parma sono anche un simbolo dei milioni di animali che ogni anno vengono soppressi nei laboratori di tutto il mondo. Animali che hanno chiaramente il diritto di non soffrire e di non essere uccisi, proprio come qualsiasi essere umano”.

Ritorniamo all'altra sponda: "Ci auguriamo ora il miglior successo della ricerca a beneficio del progresso delle conoscenze e della salute dei pazienti", commentano i due atenei e il Tgcom.it. Quest'ultimo arriva a dire: "Il progetto era stato sospeso una volta dal Consiglio di Stato un anno fa, poi a maggio il Tar aveva respinto i ricorsi degli animalisti dando, appunto, di nuovo via libera alle sperimentazioni, bloccata dai giudici amministrativi che, in udienza collegiale, hanno dato via libera alla sperimentazione."La sentenza - dichiara Giuliano Grignaschi, direttore di Research4Life - sancisce definitivamente che tutto è stato fatto nel rispetto delle normative e degli obiettivi di una sperimentazione che è giudicata di grande interesse a livello europeo". Soddisfatti anche i due atenei: la pronuncia - dicono - prova oltre ogni ragionevole dubbio l'inattaccabile solidità e correttezza sul piano etico, tecnico-scientifico e formale non soltanto del progetto ma anche dell'iter autorizzativo svolto dagli organismi competenti, Ministero della Salute in primis."Restano però preoccupazione e rammarico per "il considerevole ritardo accumulato (ben 20 mesi) nelle attività progettuali, nonché le false accuse rivolte contro dottorandi, ricercatori, personale e istituzioni pubbliche a causa della campagna denigratoria che, per alcuni tratti, ha travalicato i limiti del confronto sereno e del reciproco e doveroso rispetto su questioni tecnicamente complesse e con indubbi, delicati, risvolti etici, sfociando anche in minacce, aggressioni e deturpazioni perpetrate su suolo ed edifici pubblici delle città e degli atenei coinvolti".

Poi ci sono i macachi thailandesi che vengono vengono trasportati nelle piantagioni ammassati in piccole gabbie, tenuti alla catena con collari di metallo e forzati a raccogliere fino a mille noci di cocco al giorno.

I primati maschi possono raccogliere fino a 1600 cocchi al giorno mentre sono 600 per le femmine, mentre gli umani riescono a malapena a raggiungere 80 cocchi giornalieri. 

Torniamo alla LAV: "Abbiamo combattuto una battaglia per oltre due anni, contro i giganti favorevoli alla sperimentazione animale. Una lotta con cui abbiamo svelato ciò che accadeva in quei laboratori, per questo studio autorizzato all'Università di Torino, finanziato con fondi europei", ha aggiunto l'associazione."Ci sono voluti mesi solo per ottenere la descrizione del progetto e all'inizio ci avevano risposto che nemmeno esisteva. - ha sottolineato la biologa Michela Kuan, responsabile Lav Ricerca senza animali. - Leggendo il protocollo ci siamo subito accorti delle forti contraddizioni con quanto previsto dalla normativa, fatto che continuiamo a ribadire, tanto più con l'accoglimento da parte del Consiglio di Stato dei nostri rilievi sui report sulla sofferenza degli animali e, che ora, potremo rendere pubblico nei particolari".

Io non sono un animale ma sono dalla parte degi animalisti, per come posso,a difesa dei cosiddetti "primati non umani". Dalla Treccani: "Tutti i trattati di etologia raccontano i casi di una giovane femmina di macaco che imparò a lavare le patate nell’acqua dolce per pulirle dalla sabbia, e che in seguito altri individui scoprirono il vantaggio di lavare questi tuberi nell’acqua di mare per renderli più saporiti. Altri esemplari giovani avevano imparato a gettare i chicchi di frumento nell’acqua per separarli dalla sabbia, facendo sempre emergere l’importanza del caso e del gioco in ogni scoperta."

Aggiungo infatti al mio articolo, per dovere di cronaca casalinga, che ho 3 scimmie tutte da me comprate sui banchi dei mercati di Viterbo e Marsiglia, e con me residenti, una non sapendo dove metterla ed era la più grande, la misi intorno al collo, apparendo un po'... all'aereoporto poi mi fecero passare, quando ancora volavano gli aerei, per Roma - Marsiglia e ritorno, e non c'era il Covid-19, che certo non ce l'hanno regalato le scimmie, i macachi.

Doriana Goracci

L’Omo disse a la Scimmia:– Sei brutta, dispettosa; ma come sei ridicola! Ma quanto sei curiosa! Quann’io te vedo, rido: rido e nun se sa quanto… La Scimmia disse: – Sfido! T’arissomijo tanto

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